Il consenso al governo è al 57%, ci ha fatto sapere la scorsa settimana.
Ora giunge un'altra buona notizia per gli amci pollisti: Forza Italia al 30%.
Parola di Silvio Berlusconi.
Le amministrative andranno benissimo, anche se ci tiene a dire che se per caso andassero male non vuol dire proprio niente.
Amministrative, Berlusconi ottimista
Il premier si dice fiducioso pur precisando che non si tratterà di un test politicamente significativo
ROMA. Dalle provinciali alla scena internazionale. Ieri, a Roma, per presentare i candidati della Casa delle libertà alle amministrative di primavera. Oggi, a Londra, per discutere con Tony Blair del dopoguerra in Iraq e della forza di difesa comune europea. Silvio Berlusconi porta una ventata di ottimismo nella campagna elettorale. "Sono assolutamente fiducioso sull'esito delle provinciali", assicura. I sondaggi gli danno ragione. Il trend è lo stesso delle ultime consultazioni politiche: intorno al 30 per cento. Forza Italia, sottolinea il premier, non è "mai scesa al di sotto del 27 per cento dei consensi, nemmeno nei momenti peggiori". Il Cavaliere, però, mette anche le mani avanti. In ogni caso, le amministrative di fine maggio "non sono un test politicamente significativo". Troppe realtà disomogenee tra loro, troppi avamposti già governati dalla sinistra, per trarne un segnale univoco a livello nazionale. E forse, in questa scelta di prudenza, pesa il ricordo dell'esperienza del governo dell'Ulivo, quando l'allora presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, caricò di significati politici le elezioni regionali. Il finale lo conoscono tutti: il centrodestra vinse e il primo ex comunista a Palazzo Chigi diede le dimissioni. Oggi, certo, la situazione politica è ben diversa. E il test elettorale è senz'altro meno impegnativo (anche se tra la provincia di Roma e la Sicilia, saranno otto milioni i cittadini chiamati alle urne). E la cautela di Berlusconi può essere letta anche in chiave di disimpegno, in un terreno, quello delle mille province, disseminato da ostacoli e diffidenze. Lo dimostrano le trattative portate avanti con la Lega per la scelta dei candidati.