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Viterbo 06/06/2002
(...) Ritengo che la mia lotta contro la Bestia che va sotto il nome di fascismo sia iniziata quando ero molto giovane ed ero solito passare i fine settimana con mia nonna, un'ebrea belga che era riuscita a scappare in Inghilterra quando Hitler e il suo drappello di belve tagliagola tentarono di spazzare via la razza ebrea dalla faccia della terra. Ricordo alcune notti in cui la sentivo piangere nella sua stanza e non riuscivo a capirne il motivo.
Un giorno le chiesi quale problema avesse e lei mi disse di sedermi e mi raccontò dell'ascesa del partito nazista e della scomparsa della sua famiglia.
Quella povera donna provava un dolore così grande da divorargli il cuore.
Non si era mai sposata, ma aveva avuto mia madre ed aveva lottato per crescerla.
Ho trascorso i primissimi anni della mia vita con mia nonna, perché mia madre era andata a Londra a cercare fortuna e non poteva badare al suo bambino, cioè a me.
Vivevamo a Leeds nel distretto di Chapeltown che al tempo era popolato principalmente da emigranti. Così sono cresciuto tra amici che non erano di origine britannica. Venivano da India, Pakistan, Caraibi, Africa e da molte altre nazioni del mondo.
La prima volta che vidi un'aggressione razzista mi ribellai violentemente e a scuola venni marchiato con l'appellativo di "nigger lover" (amante dei negri), cioè uno che trascorre il suo tempo con i non-bianchi.
Secondo me il colore della pelle non conta nulla, bianco, rosa, giallo o verde, siamo tutti uguali!
Quando lasciai la scuola ed entrai a far parte del Socialist Worker Party iniziai a partecipare alle campagne contro il National Front e il British Movement.
Quando i capi del nostro partito si opposero all'uso della violenza, alcuni di noi nauseati dalle aggressioni subite, iniziarono la controffensiva.
Fui buttato fuori dal partito a causa della mia propensione all'uso della forza contro i militanti di destra.
In occasione del festival "Rock against racism" io ed alcuni amici decidemmo metterci in cammino per seguire il tour sulle strade del paese cercando lavoro e radunando tutte le persone che erano a favore dello scontro frontale con i fascisti.
Nacque così la Lega Anti-nazi e iniziò una lotta senza quartiere.
Benché noi fossimo sempre in movimento, la polizia ci era sempre alle calcagna e per molti anni si comportò come il gatto con il topo.
Esplosero diverse bombe rudimentali e alcuni pub saltarono per aria o furono distrutti dalle fiamme. Uno dei principali membri del National Front Party venne colpito, come anche alcuni membri del British Movement che camminavano sfrontatamente per le strade con i loro stivali celtici e gli stemmi raffiguranti le croci cerchiate.
La gente si rese conto che c'era un gruppo crescente di persone fisicamente in grado di lottare che voleva combattere e non solo lamentarsi.
La polizia mi beccò in possesso di esplosivo industriale e di munizioni.
Presi 12 anni. Ne scontai in tutto solo 8 e durante quel periodo nel ventre della bestia promisi a me stesso che non avrei mai più stretto contatti con gruppi infestati da informatori della polizia o da traditori.
Io non voglio abbandonare la lotta, ma voglio badare ai fatti miei.
Credevo che fosse il mio momento e avevo piani interessanti per il futuro, ma si dissolsero in questo oceano di merda.
Ritengo ancora di poter colpire al cuore il nazismo, ma attenderò finché non sarò di nuovo libero e capace rimettere in ordine la mia borsa dei giocattoli.
Queste cose riguardano il futuro, per ora tutto quello che posso fare è abbaiare quando mi abbaiano contro, e continuare con quello che facevo, non concedendo un millimetro alla bestia.
Supererò tutto questo e ciò mi renderà più forte.
Bleargh!
8 8!