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Discussione: I "cristeros"

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    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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  3. #13
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    Messico, 1911-1940: cronaca di una persecuzione


    L'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sta compiendo una meritoria opera di recupero della memoria storica e di maggior conoscenza, non solo in ambito cattolico, di alcune fra le più importanti, ma misconosciute, persecuzioni di cui sono state vittime appunto i cattolici. I primi incontri sono stati dedicati ai messicani ed ai brasiliani. E proprio alla tremenda repressione che si abbattè sul popolo cattolico messicano sin dai primi anni del 1900 e culminata nell'insorgenza del 1926, quale conseguenza diretta della repressione "legale" e legislativa persino delle pur minime espressioni religiose (come le processioni o l'uscire da chiese e conventi con talare o saio!) da parte del regime rivoluzionario dei feroci caudillos, è stato dedicato il 1° incontro di approfondimento. In realtà si tratta di fenomeni epocali, quanto a significato non solo storico ma sociale e tuttavia largamente sconosciuti e comunque molto complessi. La Cristiada -- come poi venne denominata dal suo più appassionato studioso (e solitario "riscopritore", ostacolato anche da ambienti "clericali" va detto) Jean Meyer, la rivolta delle masse popolari messicane --, è uno degli aspetti di tali fenomeni. Infuriò appunto dal 1926 al 1929 ed è stata - per l'entità delle masse di campesinos e peones che vi parteciparono - di gran lunga più importante delle tanto celebrate (dalla propaganda "yankees" di Hollywood e da quella filocomunista sia "occidentale" che "orientale", concordi nel giudizio positivo), "rivoluzioni" di Pancho Villa ed Emiliano Zapata, di pochi anni prima. Un altro caso di manipolazione storica? Di leyenda negra? Da sottoporre al necessario revisionismo? Non solo, perché qui si tratta innanzitutto di conoscere finanche il semplice svolgimento dei fatti, chi erano i settori sociali coinvolti e quali ideali (se ne avevano) o ideologie e interessi, li muovevano. Ci aiuta la riflessione di padre Fidel González MCCI, docente alla Pontificia Università Gregoriana che ha tratteggiato le caratteristiche più rilevanti dei Martiri:

    "La storia della Chiesa in Messico rappresenta un esempio di coraggio e resistenza, sottomessa a una violenta ostilità dal 1911 al 1940. Fu così aspra che Pio XI la paragonò a quella dei primi secoli cristiani. Il cattolicesimo messicano non fu reazionario nei confronti dei cambiamenti sociali. "I congressi" social-cattolici anteriori alla rivoluzioni, le numerose iniziative nel campo educativo, sociale e popolare, lo dimostrano ampiamente. Ma le forze liberali e massoniche trionfatrici nel 1917, rimasero nelle mani di uomini visceralmente nemici della Chiesa. Vollero cancellare per sempre l'uomo cattolico messicano. La spiegazione di una così forte intolleranza si deve ricercare nel carattere popolare del Cattolicesimo messicano, la cui diffusione fra la gente era così incomoda da dover essere soppressa con la forza. All'inizio, poiché era impossibile realizzarlo con le armi, si cercò di farlo con le leggi. Ma quando si dimostrarono inefficaci, si tornò ai plotoni di esecuzione. Nessuno dei Martiri fu sottomesso a un processo legale; nessuno fu condannato per crimini accertati dalla legge. Come nel caso di ogni persecuzione, il motivo della condanna fu la semplice appartenenza esplicitamente professata a Gesù Cristo, vivo oggi, confessato senza ambiguità con quel grido ripetuto mille volte da quei martiri prima di morire: Viva Cristo Re! Viva la Vergine di Guadalupe! Ai Martiri messicani si può applicare ciò che Sant'Efrem scriveva sui primi martiri: "Ecco la vita nelle ossa dei martiri: chi oserebbe dire che non sono vivi? Ecco i monumenti vivi, e chi ne può dubitare?" Ecco i monumenti vivi della presenza di Cristo, nei Martiri messicani, e nel "basso popolo cristiano", secondo l'espressione usata dai massoni e dai liberali riformisti di allora. Rimase fedele alla sua fede nonostante le ostilità della massoneria infiltrata nella borghesia economica e intellettuale "criolla", protagonista in parte dell'indipendenza e con frequenza protetta dai fratelli "del Nord" e dell'Europa. Lo studio attento dimostra il preciso progetto di smantellare le radici cattoliche e un dichiarato disprezzo non soltanto verso tutto ciò che era "spagnolo", ma anche verso tutto ciò che era "indio", nonostante l'apparente indigenismo di molti esponenti rivoluzionari. Molti sacerdoti sono morti mentre si recavano a celebrare la messa (nonostante la proibizione di farlo); alcuni muoiono addirittura con le specie consacrate in bocca, per difenderle dalla profanazione. I Martiri muoiono invocando la Vergine di Guadalupe. È anche la prova che Guadalupe non era un mito, né una fantasia religiosa scaturita da un sincretismo, ma un Evento che ha penetrato tutta la storia cattolica messicana e latinoamericana, come hanno detto i vescovi a Puebla nel 1989. Un altro aspetto dei Martiri è il loro impegno sociale. Li vediamo immersi in una grande attività nello sforzo di migliorare le condizioni della gente, per la giustizia sociale nei circoli operai, nella stampa, nella formazione di bambini e giovani. La vita non è separata dalla fede. I sacerdoti non rinunciano al loro ministero durante la persecuzione, e vivono nascosti, viaggiando di notte da rancho a rancho. Alcuni soldati si rifiutarono di sparare ai loro sacerdoti, e pagarono con la vita il loro gesto di gratitudine, di rispetto e di fede. Quei sacerdoti erano eroici nella fedeltà quotidiana al proprio sacerdozio, nelle circostanze difficili in cui si trovavano. Questi sono gli aspetti che metterei in evidenza come chiave di lettura della storia di un martirio, una delle storie più appassionanti e appassionate del 20° secolo".

    Bibliografia

    Non sono molti i testi disponibili sui Cristeros e comunque sulla vera storia del Messico al di là degli stereotipi "hollywoodiani" ovvero paramarxistici, fra di essi segnalo:
    Oscar Sanguinetti, La Chiesa e le insorgenze popolari controrivoluzionarie, in AA. VV, Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, a cura di Franco Cardini, 3a ed., Piemme, Casale Monferrato (Alessandria) 1995, pp. 373-407 (pp. 396-401), che fa stato dei risultati della ricerca dello storico e sociologo francese Jean Meyer, da lui stesso condensati nel suo contributo Quando la storia è scritta dai vincitori. Insurrezione vandeana e rivolta dei cristeros messicani: due sollevazioni popolari escluse dalla storia ufficiale e dalla memoria nazionale, in AA. VV., La Vandea, trad. it., Corbaccio, Milano 1995, pp. 234-246; e nell'intervista Messico 1926-1929. La guerra dei "cristeros", a cura di Alver Metalli, in 30 Giorni nella Chiesa e nel mondo, anno VIII, n. 5, maggio 1990, pp. 56-61. I testi originali di JEAN MEYER, La Cristiada, Siglo XXI editores, Mexico-Madrid- Buenos Aires 1973, 3 voll.; IDEM, La Christiade, Payot, Paris 1975 (condensato della edizione spagnola); IDEM, Apocalypse et Revolution au Mexique. La guerre des Cristeros. (1926-1929), Gallimard/Julliard, s.l. 1974 (raccolta di fonti, testimonianze orali, poesie, ballate popolari). Vedi pure la rievocazione del padre comboniano Fidel González Fernández, Messico martire, in Litterae Communionis. Rivista mensile di Comunione e Liberazione, anno XX, marzo 1993, pp. 48-50; e Idem, A causa mia, ibid., anno XX, aprile 1993, pp. 50-52; nonché l'intervista della pittrice messicana Dolores Ortega, Il potere e la gloria, a cura di Stefano Maria Paci, in 30 Giorni nella Chiesa e nel mondo, anno XI, n. 3, marzo 1993, pp. 66-70. Paolo Gulisano, Viva Cristo Re!, Il Cerchio, Rimini 1999. Luigi Ziliani, Messico martire. Storia della persecuzione, tiranni e complici, eroi e martiri di Cristo Re., Edizioni Paoline, Milano 1951 (XX ristampa). Manuel Plana, Pancho Villa e la Rivoluzione messicana, Giunti Casterman, Prato 1993. Mario Marini e Salvatore Schembri, Missionari italiani in Messico, Ed Edizioni Dehoniane, Roma 1991.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  4. #14
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    martiri di Cristo Re

    di Paolo Gulisano

    Sono i Cristeros, cattolici perseguitati che per affermare il loro diritto di vivere la fede si trovarono costretti a prendere le armi. Al grido di Viva Cristo Rey. In Messico, negli anni Venti del secolo scorso. Dominato dalla Massoneria.

    Tra gli eventi che nel XX hanno visto per protagonisti quelli che Giovanni Paolo II chiama "i nuovi martiri", uno era finora sfuggito all’attenzione del grande pubblico: il martirio subito dalla Chiesa in Messico. Raccontiamo questa storia dimenticata, che diffficilmente si trova nei libri di storia, quella di una rivolta di coraggiosi, di contadini, maestri, impiegati, madri di famiglia, che insorsero in difesa della libertà concrete (di fede, di diritto ad un insegnamento libero, ad una socialità non soffocata dallo Stato), che combatterono contro il genocidio culturale: l’epopea dei Cristeros.

    Prima della celeberrima rivoluzione avvenuta agli inizi del XX secolo, il Messico aveva conosciuto, nello spazio di cinquant’anni, settantadue colpi di stato e trentasei costituzioni: la corsa al potere era continua e avveniva nel crepitio delle fucilate. Tra i vari litiganti chi seppe trarre profitto fu l’Amministrazione Statunitense, appoggiando di volta in volta gli ambiziosi contendenti e soffiando sul fuoco della discordia. Fin dai primi anni della loro indipendenza gli Stati Uniti rivolsero particolare attenzione alle ricchezze dell’ex-colonia spagnola. Ai primi dell’Ottocento incorporarono la Louisiana e la Florida, e oltre ai commerci vi impiantarono ben presto un’aggressiva attività missionaria protestante, allo scopo di "delatinizzare" quelle regioni la cui popolazione era quasi interamente cattolica. A metà del secolo, gli USA crearono un incidente diplomatico col Messico, a cui fece seguito una breve ed intensa guerra di annessione: a bandiera a stelle e strisce sventolò così in tre nuovi stati - il Texas, la California, il New Mexico - un territorio enorme e dalle immense risorse naturali. Fu sempre Washington ad appoggiare le rivolte che servivano a sbarazzarsi di uomini divenuti non graditi, sostituendoli con personaggi più malleabili, che appena giunti al potere si affrettavano a rilasciare concessioni minerarie a importanti compagnie americane per lo sfruttamento di oro, platino, mercurio, rame, ferro, carbone e argento.

    Per lo più, alla vigilia della prima Guerra Mondiale, una nuova scoperta, quella del petrolio, accentuò l’interesse nord-americano per i territori al di là del Rio Grande.

    Scoppiata la Rivoluzione nel 1910, una serie di ditattori si susseguì al potere: dapprima Carranza, autore nel 1917 di una Costituzione ferocemente anti-cattolica, e quindi Obregone Callas, eletti coi voti del 2% della popolazione.

    La Rivoluzione, inizialmente sostenuta dalla sollevazione dei peones, che sognavano una più equa riforma agraria e che erano animati da un profondo sentimento religioso, finì in realtà per porre a capo della nazione messicana una classe dirigente massonica che diede il via ad una massiccia opera di scristianizzazione della società. Il generale Plutarco Calles fu il principale protagonista dell’opera di persecuzione. Nato negli USA, fu l’esponente di quell’ideologia apparentemente contradditoria - un misto di liberismo e leninismo, di giacobinismo e autoritarismo pragmatico - che diede i fondamenti ideologici e pratici al "Partido Revolucionario lnstitutional". Il collante di tale composita ideologia fu l’appartenenza massonica dei suoi seguaci e un nemico da abbattere con odio determinato: la Cbiesa Cattolica. La persecuzione religiosa raggiunse il suo vertice con la "Legge Calles" del 14 giugno 1926, con la quale la Chiesa Cattolica, che rappresentava non solo la religione del popolo messicano, ma la sua stessa anima e identità culturale e nazionale, tu privata di tutti i diritti.

    I vescovi messicani, sostenuti da Papa Pio Xl, ordinarono di chiudere al culto le chiese, dal momento che ne andava della vita stessa dei sacerdoti e della libertà del popolo di Dio. Cominciò a scorrere il sangue dei martiri, I cattolici perseguitati trovarono il coraggio di manifestare pubblicamente la propria fede, affrontando dapprima la repressione poliziesca e quindi quella militare. Calles impose aqli impiegati cattolici una scelta: rinunciare a Cristo o perdere il posto. Su 400 maestri di Guadalajara, ben 389 preferirono essere destituiti piuttosto che rinnegare la fede. Mentre le prigioni andavano riempiendosi sempre più, i cattolici costituitisi nella "Lega per la difesa della libertà religiosa", continuarono la battaglia civile e non violenta con il boicottaggio nei confronti dello Stato: acquistare solo lo stretto necessario, disertare teatri e luoghi di divertimento, rinunciare a viaggi, ritirare i depositi dalle banche. Il boicottaggio venne propagandato dai giovani attivisti in vari modi e in ogni parte del paese e la risposta violentissima del regime non si fece attendere: le detenzioni vennero sostituite dalle esecuzioni sommarie. Il generale Gonzales, comandante delle truppe della regione di Michoacan, emise questo decreto in data 23 dicembre 1927: "Chiunque farà battezzare i propri figli, o farà matrimonio religioso, o si confesserà, sarà trattato da ribelle e fucilato".

    A Citta del Messico, in tutta risposta, convennero folle di pellegrini da ogni parte della nazione, a ricordo del primo Congresso Eucaristico Nazionale, tenutasi nel 1924 con grande successo, nonostante le restrizioni governative, e sulla cima del Cubilete, centro geografico della nazione, per la prima volta venne lanciato il grido fatidico, segnale di riscossa e di insorgenza, che doveva diventare il grido dei martiri davanti ai plotoni di esecuzione o alle forche di questa nuova Vandea: "Viva Cristo Re!". Ma dì fronte agli arresti, alle confische, ai campi di concentramento, agli stupri e agli eccidi, consumati nell’indifferenza internazionale, rotta solo dalle vibranti proteste del Vaticano, i cattolici si trovarono senza altra alternativa, dopo la testimonianza, il boicottaggio e la resistenza passiva, che prendere le armi: divennero soldati, soldati di Cristo Re o, come venivano sprezzantemente definiti dai nemici, "Cristeros".

    L’11 gennaio 1927 fu proclamato il Manifesto alla nazione detto "de los Altos" e nacque l’Esercito Nazionale dei Liberatori. Il programma politico prevedeva la restaurazione di tutte le libertà soppresse.

    L’esercito si organizzò disponendo unicamente del sostegno dei volontari e della popolazione civile. Le colonne si spostavano continuamente in una tattica di guerriglia.

    L’armata era composta di giovani, contadini e operai, studenti e impiegati, animati e uniti da uno spirito ammirevole: alla sera, prima di addormentarsi, i Cristeros cantavano l’inno "Tropas de Maria". Quando era possibile si conservava il Santissimo, e i soldati si davano il cambio ogni quarto d’ora per L’adorazione. I capi portavano la croce sul petto e i soldati l'immagine della Vergine di Guadalupe; prima di dare battaglia, tutti si facevano il segno della croce e poi si battevano al grido di "Viva Cristo Re". Lo spazio non ci consente di elencare i tanti protagonisti dell'eroica insurrezione, i valorosi e i martiri, alcuni dei quali, sotto il pontficato di Giovanni Paolo II, hanno raggiunto la gloria degli altari, come il gesuita Padre Miguel Agustin Pro, fucilato senza processo.

    Fu una Vandea, abbiamo detto, ma con una conclusione diversa: il desiderio di vedere cessare definitivamente le sofferenze del popolo messicano portò l'Episcopato a siglare accordi con il governo. Il 29 giugno 1929, festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, le chiese del Messico si riaprirono al culto, e le campane tornarono a suonare nel paese: vennero celebrate Messe ovunque, tra l'entusiasmo della popolazione. I Cristeros deposero le armi: discesero dai monti, sciolsero i battaglioni che per tre anni avevano tenuto testa alle truppe governative, e tornarono ai loro villaggi e alle loro città. La gioia per il ritorno della pace si accompagnò però nei loro cuori all'amarezza per la mancata vittoria: i nemici di sempre rimanevano ai loro posti di comando e la tregua, così frettolosamente raggiunta. sapeva di compromesso.

    Molti esponenti dei Cristeros si sentirono traditi: non era stato firmato un accordo, ma una resa. Numerosi membri del clero e laici noti per il loro impegno antigovernativo vennero esiliati e molti Cristeros, appena deposte le armi, furono arrestati e fucilati. Non pochi paesi che avevano dato loro ospitalità vennero saccheggiati e i sacerdoti ritornati nelle loro parrocchie divennero bersagli dell'ostilità governativa.

    Prese il via un'opera più raffinata e meno cruenta di marginalizzazione dell'identità religiosa e culturale del popolo messicano.

    Secondo il filosofo argentino Alberto Caturelli, "il popolo messicano è il prototipo di una comunità martire, della cui testimonianza partecipano tutti i popoli della iberoamerica. Popolo di Cristo Re la cui epopea cristiana ha consacrato tanti messicani come testimoni del Testimone". Impossibile immaginare una gloria maggiore: a noi il dovere dl. non soccombere alla maledizione della dimenticanza.

    Bibliografia

    - Paolo Gulisano, Viva Cristo Re! Cristeros: il martirio del Messico 1926-29. Il Cerchio, Rimini 1999.

    - L. Zilliani, Messico Martire, Soc. Ed. S. Alessandrino, Bergamo 1935.

    - Vandea e Messico, Edizioni Centro Grafico Stampa, Bergamo 1993.



    Cronologia

    · Dicembre 1916: attraverso elezioni manipolate, Carranza diventa Presidente del Messico. Egli si appoggia al liberalismo giacobino, al protestantesimo nordamericano e alla massoneria. Sì inaugura la serie di governi anticattolici che domineranno il Messico per tuffo il secolo XX.

    · 5 febbraio 1917: viene approvata la nuova Costituzione massonica. La Costituzione proibisce l’insegnamento religioso, spoglia la Chiesa di tutti i suoi beni, limita il numero dei sacerdoti e l'esercizio del loro ministero, nega alla Chiesa personalità giuridica, vieta ai sacerdoti di avere proprietà, di votare, ereditare, ma li obbliga al servizio militare. Nel biennio successivo, undici tra arcivescovi e vescovi vengono esiliati negli USA, due a Cuba, altri in Europa. Centinaia di sacerdoti e religiosi vengono cacciati e duemila scuole cattoliche vengono chiuse.

    · 1920: un colpo di Stato militare depone Carranza. lì generale Alvaro Obregòn (1880-1928) è il nuovo presidente.

    · 1924: Scaduto il mandato presidenziale di Obregòn, inizia la "staffetta" con Plutarco Elias Calles.

    · 21 aprile 1926: una lettera pastorale dei vescovi messicani accusa il governo di voler "annichilire il cattolicesimo", aprire le porte ai Protestanti e favorire la Massoneria.

    · 14 giugno 1926: viene emanata la "legge Calles", che restringe ancor di più la libertà religiosa.

    · 31 luglio 1926: per la prima volta, dopo più di 400 anni, i vescovi decidono di sospendere il culto pubblico in tutte le chiese del Messico. Si vive come in un lutto nazionale.

    · Agosto 1926: si contano sei rivolte in diverse zone del Paese e numerose proteste di piazza. La rivolta dei Cristeros è iniziata. Dopo un anno, i Cristeros in armi sono circa 25.000.

    · 18 novembre 1926: nell'Enciclica Iniquis afflictisque, Papa Pio Xl richiama l'attenzione della Chiesa universale sulla "paurosa situazione" dei cattolici messicani.

    · 21 giugno 1929: i vescovi Ruiz Flòres e Pascual Diaz firmano con il Presidente ad interim Emilio Portes Gil un modus vivendi che pone fine agli scontri. lì 29 giugno si riaprono le chiese. Ma la persecuzione continua. Nel 1935 si contano in Messico poco più di 300 sacerdoti, sugli oltre 4.000 presenti all'inizio della rivolta. In 17 Stati non si tollera la presenza di alcun sacerdote. La cristiada era costata la morte di 30.000 cristeros a cui vanno aggiunti 150.000 morti tra il popolo e quasi 40.000 caduti dell'esercito governativo.

    © Il Timone - n. 14 Luglio/Agosto 2001
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

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    Messico, la persecuzione



    · Morire in nome di Cristo Re



    la persecuzione del governo messicano contro la Chiesa



    Un famoso adagio del Centro America così recita: “Povero Messico, così lontano da Dio, e così vicino agli Stati Uniti”. In realtà, a Dio il Messico è sempre stato più vicino di tante nazioni occidentali. Ma è purtroppo vero che i suoi 2.600 chilometri di frontiera in comune con l’impero del dollaro hanno sempre segnato la spogliazione dell’antica identità ispanica del Messico. Gli Yankees si appropriarono del Texas, dell’Arizona, della California e del Nevada, rapinandoli ai loro vicini, riuscendo persino a passare per “liberatori”. In realtà essi esercitavano nei territori a loro soggetti ancora la schiavitù, che il cattolico Messico odiava ed aveva abolita da tempo.

    Le motivazioni dell’espansionismo colonialista yankee erano certamente economiche (il Texas dotato di grandi risorse per essere adeguatamente sfruttato dal capitalismo del Nord doveva essere tolto al Messico) , ma non mancavano quelle religiose che si evidenziano in un odio radicato, venato da sfumature razziste, del protestantesimo nord-americano contro il cattolicesimo messicano.

    I novanta anni che separano Fort Alamo dalla rivolta dei Cristeros sono contrassegnati dalla opprimente interferenza statunitense nella vita politica messicana, al punto che si può dire che non vi sia stata caduta o ascesa di un sol uomo politico che non fosse stata pianificata a Waschington. Elemento decisivo del cambio della guardia a Città del Messico era ed è un esercito di vocazione golpista, totalmente nelle mani delle logge. Un esercito costituito al 40% da ufficiali, dei quali 90% iniziato in massoneria. Mario Appelius, il noto giornalista radiofonico italiano, scriveva nel 1920: “In Messico non c’è il bolscevismo…il Messico è in questo momento un potenziale della II internazionale social-massonica governato da un Herriot nelle vesti di un generale messicano.”

    Non è del resto da sottacere il fatto che le logge messicane avevano ed hanno come loro occulti referenti i Grandi Maestri di quelle statunitensi, alle quali è del resto affiliata la maggioranza dei banchieri, dei diplomatici e dei Presidenti (come è il caso di Bush e Clinton). Nel 1926, a capo del Messico c’è una terna di massoni: Calles, Obregon e Marones. Costoro, d’accordo con pescicani come Morgan e diplomatici come Morrow, decidono di rivoluzionare il Modus vivendi tradizionale del popolo messicano.

    Produttore di materie prime e ricco petrolio, minerali e produttori agricoli, il Messico viene stretto in una morsa economico –militare dagli USA che riescono a succhiare enormi quantità di petrolio a prezzi stracciati e addirittura ad esportare i loro cereali in uno Stato già esuberante di produzione agricola. In cambio di questo incredibile sfruttamento, gli Yankees offrono ai generali massoni ogni tipo di assistenza logistica e bellica per tener salde le loro poltrone.

    Il programma di Calles è infatti molto esplicito: “Il mio programma è costruttivo e logico - egli afferma – in ogni caso non sarà mai ostile alla proprietà e al capitale”. Si può ben capire, quindi, perché gli affaristi stranieri salutano la sua ascesa come “la roccia di bronzo su cui riposano l’ordine e la pace” e perché l’ambasciatore americano Sheffield lo giudichi il miglior Presidente dopo Portfirio Diaz. Il giudizio, poi, diventa apologetico quando Calles straccia le precedenti disposizioni di Huerta in materia di protezionismo petrolifero, con la concessione agli USA di un uno sfruttamento semigratuito delle risorse messicane.

    Nel 1925 Calles sborsa ai banchieri americani tutte le obbligazioni, impegnandosi in un opera di vigile tutela degli interessi yankee in Messico, che, del resto, era attuata d’intesa col grande capitale messicano rappresentato da Pani, Manuel Tellez, Montes de Oca. Del Pari, il rappresentante ufficiale degli USA, Morrow, altro non è che un agente dichiarato di Morgan. Egli instaura col confratello Calles un’amicizia personale inossidabile, al punto che Vasconcelos battezza Morrow col titolo di “proconsole”. Ed è Morrow a giocare un ruolo essenziale nel conflitto politico-religioso che si va espandendo con la rivolta dei Cristeros.

    Al riguardo in un interessante libro di Huges Keraly, un certo Pablo dice all’autore del volume: “Senza gli Stati Uniti d’America, i Messicani oggi avrebbero potuto usufruire di un governo cattolico, sorto dall’insurrezione cristera, Avremmo un Messico prospero e autosufficiente. Gli Americani non hanno voluto. Essi hanno i loro piedi (compresi quelli militari) nella bilancia di una Rivoluzione di agitatori sanguinari e corrotti, Le loro motivazioni non erano soltanto ideologiche. Il Messico esangue è un eccellente terreno di caccia per gli affaristi, i banchieri, i re del petrolio. I Messicani vivono ogni giorno in silenzio questa umiliazione”.

    Nel settembre 1927, Luis Bustos così scrive ai dirigenti della Lega Nazionale per la Difesa della Libertà Religiosa di Città del Messico: “Gli Stati Uniti non ammettono e non ammetteranno mai che il movimento contro l’attuale regime sia di carattere cattolico: al punto che né i prelati americani, né i cattolici, né i potenti banchieri o petrolieri gli porteranno il minimo aiuto. Qualunque sia il sentimento degli uomini che occupano la Casa Bianca, costoro dovranno sottomettersi ai riflessi anticattolici dell’enorme maggioranza dei cittadini americani”.

    L’anticattolicesimo yankee si esplica chiaramente nei tre anni eroici della Cristiana, quando né un fucile né una cartuccia riescono a passare la frontiera in direzione della guerriglia . Al contrario, al governo di Calles perviene tutto l’appoggio militare possibile da parte di Waschington: camions, battelli, treni interi carichi di armi e munizioni partivano dagli Stati Uniti per rifornire le truppe di Calles, coadiuvante da piloti e carristi.

    Mons. Josè de Jesusu Manriquez il 13/2/1929 scrive dal suo esilio : ”Nessuno deve stupirsi che i Liberatori cattolici non abbiano ancora trionfato, dal momento che essi non combattono soltanto contro le orde della tirannia, ma anche contro la potente Nazione del nord e tutta l’armata anticristiana che pretende di finirla col cattolicesimo messicano”.

    Tre anni prima, mons. Curley, arcivescovo di Baltimora aveva scritto: “Carranza e Obrebon hanno regnato nel Messico grazie all’appoggio di Waschington. Le mitragliatrici che hanno aperto il fuoco, qualche settimana fa, contro il clero e i fedeli di San Luis Potosi eranoi mitragliatrici nordamericane. I fucili che erano stati utilizzati contro le donne a Città del Messico, per profanare la Chiesa della Sacra Famiglia, provenivano dal nostro paese. Siamo noi, grazie al nostro governo, ad armare gli assassini professionisti di Calles, a sostenerli in questo abominevole piano teso a distruggere l’idea stessa di Dio nel Cuore di milioni di ragazzi messicani.”

    L’arcivescovo di San Antonio, Mons. Drossaerts, è ancora più esplicito: “Non abbiamo forse appoggiato l’odioso Carranza? Non abbiamo sostenuto quel vecchio bandito di Pancho Villa? Non abbiamo elevato alla Presidenza della Repubblica Alvaro Obregon? Non ci stiamo comprando l’amicizia di Calles procurandogli gli aerei con i quali bombarda oggi gli er0oi che muoiono per la loro fede nello Stato di Jalisco?…E’ lo schiacciante potere degli Stati Uniti che porta un sostegno illimitato ai bolscevichi messicani invitando il suo ambasciatore ad onorare Calles, sorvegliando scrupolosamente le proprie frontiere per proibire la più alla piccola cassa di munizioni di cadere nelle mani degli eroi che lottano per il oro onore e per la libertà.”

    “Yankee, io muoio per colpa tua” gridani i soldati di Cristo Re. Ma dietro gli yankees vi sono le ombre dei fratelli delle logge e, purtroppo, della gran maggioranza dei vescovi.

    Il Messico è oggi il solo Paese del mondo occidentale in cui ai sacerdoti cattolici sia vietato di indossare l’abito talare. D’altro canto al potere in Messico è rimasto , sino a pochi mesi or sono, il partito fondato da Calles alla fine degli anni Venti. Il che significa che la tradizione laico-massonica non è mai venuta meno i settant’anni di gestione dello Stato.

    E’ dal 1911 che l’anticlericalismo comincia ad essere codificato. Nel 1917 la Costituzione Rivoluzionaria, ancor oggi in vigore, accentra nelle mani dello Stato ogni forma aggregativi: vengono eliminati ogni corpo intermedio e gli stessi sindacati cattolici. Ma è a partire dal ’24 che l’anticattolicesimo assume un carattere apocalittico. Da quel momento, il chiodo fisso di Calles e dei suoi fautori interni ed esterni è quello di fare a pezzi la Chiesa e la sua Dottrina Sociale. A fucilate impongono quella forma agraria di tipo “cittadino” che rovina il mondo rurale. Poi impongono una educazione ultra-laicista, per non dire autenticamente atea, alle scuole che devono essere “statali, gratuite e obbligatorie”. Si passa poi all’azione diretta contro la Chiesa e il culto, al punto che è vietato salutarsi con il classico Adios in quanto allusione filo-religiosa. Il generale Ortiz, noto macellaio callista, fa fucilare un soldato perché portava al collo, sotto la camicia, una medaglia con la Vergine di Guadalupe.

    Una legge del 28/2/25 a Tabasco proibisce l’esercizio del ministero ai sacerdoti non in possesso dei seguenti requisiti: 1) Essere Tabascheno o Messicano di nascita; 2) Aver più di 40 anni; 3) Aver fatto gli studi di ogni grado presso le scuole (atee) dello Stato; 5) Essere sposati; 6) non aver subito alcun procedimento giudiziario.

    Nell’estate del ’26 gli sgerri di Calles affiggono sulle porte delle Chiese la seguente ordinanza: art. 1) 50 pesos d’ammenda e 1 anno di prigione per chi fa suonare la campane di una Chiesa; art. 2) stessa pena per chi insegna a pregare i propri figli; art. 3) stessa pena per chi sarà sorpreso a conservare santini religiosi; art. 4) idem per chi porta medagliette religiose su di sé. E così di seguito si no all’art. 30).

    La legge del 14/6/26 è il colpo finale: espulsione delle congregazioni religiose, inventario e confisca dei beni ecclesiastici, messa fuorilegge di ogni tipo di organizzazione non controllata dallo Stato ed, infine, stato giuridico dei sacerdoti quali dipendenti dallo Stato. E’ la Costituzione civile del Clero di giacobina memoria. Per chi non ubbidisce c’è la tortura e la morte.

    La reazione cattolica si muove allora su due binari ben precisi, d’accordo con la Gerarchia: 1) il boicottaggio economico; 2) la sospensione del culto religioso.

    Il governo reagisce con una violenza senza limiti. Decine di militanti cattolici vengono assassinati. La guerra civile è inevitabile. La parola, per i cattolici, è alle armi, in una guerra in difesa di sé stessi e della Religione. E mentre in clero tentenna, i valorosi della Crociati della Cristiada combattono e muoiono in nome di Cristo Re.

    Le Gerarchie intanto, calpestando ogni senso di dignità e lealtà, dopo l’assassinio di vescovi e preti, ordina ai sacerdoti di non aderire alle formazioni dei Cristeros e ai parroci di campagna di trasferirsi in città. Solo 110 preti su 3.500, disobbediscono e raggiungono i Crociati, che vanno al combattimento ed alla morte forti del solo sacramento battesimale. Gli uomini della Brigata Quintanar così rispondono al vicario episcopale che chiede loro di farsi evangelicamente sgozzare: “Senza il vostro permesso e senza il vostro ordine, ci siamo lanciati in questa lotta benedetta per la libertà religiosa. Ed è senza il vostro permesso ed il vostro ordine che noi la proseguiremo fino alla vittoria o alla morte. Viva Cristo Re! Viva la Vergine di Guadalupe! Viva il Messico!”.

    Dopo tre anni di battaglie, i Crociati sono ormai vittoriosi sul piano militare. I governativi sono in rotta e la loro sconfitta definitiva è vicinissima. Ed è allora che si consuma uno dei tradimenti più infamanti della storia, quello per cui il Papa dovrebbe chiedere scusa ai cattolici messicani, invece che agli ebrei.

    Pio XI cerca a tutti i costi un accordo con i massoni e gli americani. Il suo legato apostolico, Mos. Crespi, moltiplica le concessioni agli assassini anticristiani senza ottenere nulla in cambio. Il 21/6/29, il Vaticano , nonostante le vittorie militari dei cattolici, fa un passo mortale e sigla i famigerati Arreglos con Calles, tesi a porre fine alla Cristiana, svendendo letteralmente i Crociati alla massoneria. Inizia così la grande mattanza contro i guerriglieri di Cristo Re. Sorgono le colonne neo-giacobine dei Defanatizzatori, che riempiono cesti di vimini con le teste tagliate dei cattolici . Al grido ci “Viva Satana nostro padre” sono finalmente liberi di vendicare la morte del loro colonnello Mano Nera, ucciso in combattimento dai Cristeros mentre urla “Via il Demonio!”. Nel giro di qualche settimana cinquemila Cristeros vengono massacrati.

    Grazie alla diplomazia vaticana, la “questione cattolica” in Messico la sua soluzione finale.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  6. #16
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    Piccoli eroi messicani


    Il martirio del tredicenne Rios, che morì inghiottendo le sacre Specie per evitare la profanazione sacrilega, mi porta col pensiero ad un altro fanciullo di 12 anni, Josè Vargas che, a Città del Messico, fu arrestato mentre distribuiva foglietti del boicottaggio. Gli chiesero subito di rivelare il nome delle persone che gli avevano dato quell' incarico.



    -E' inutile, non 10 dico- rispose il piccolo eroe.



    Lo batterono, lo schiaffeggiarono. Tutto fu vano. La madre, intanto, andava in cerca del figlio. Presero anche lei e la condussero dinnanzi al ragazzo, sperando di ottenere le informazioni che volevano. Fu picchiato ancora in presenza della madre. E la mamma incoraggiava il figlio a

    tacere:



    -Non dire nulla, figlio mio, pensa a Gesù e taci.



    Quei barbari, vedendosi vinti da un fanciullo, sostenuto da una madre cattolica, con cieco furore gli spezzarono le braccia e poi gliele squarciarono. Josè Vargasi morì in questo modo, svenato.



    Nel paese di La Piedad venne fermato un ragazzo di 10 anni, perché portava all'occhiello il distintivo di Aspirante della Gioventù Cattolica.



    -Come ti chiami?- gli chiesero due poliziotti.



    -Mendez Gil, per grazia di Dio- rispose il fanciullo.



    -Cos'è questo distintivo?



    -Quello della Gioventù Cattolica.



    -Allora tu sei. ..



    -lo sono cattolico, apostolico, romano e, dicendo così, Mendez Gil si fece il segno della croce.



    Lo massacrarono lì, subito.



    A Parras stavano fucilando cinque giovani cattolici. Uno di questi, Jesus Garcia, di 15 anni, venne risparmiato e liberato. Il ragazzo, testimone della morte gloriosa dei suoi compagni, avanzò di fronte al capo-plotone dicendo con calma:



    -Se avete ucciso i miei compagni per il delitto di essere cattolici, sappiate che anch 'io sono cattolico. Uccidete anche me.



    Venne anche lui subito passato per le armi.



    Perfino i bambini non avevano paura a soffrire per amore di Cristo Re. Valga per tutti l'episodio di Guglielmo Solis, di cinque anni, che, mentre era in braccio alla mamma nell'accampamento dei Liberatori di Colima, dove tutto mancava, le chiese:



    -Mamma, ho sete. C'è un po' d'acqua?



    -Non ancora, figlio mio. C'è un pò di tortilla ?



    -Non ho trovato niente da darti, figlio mio.



    -E allora dirai a Gesù Bambino che soffrirò fame e sete per amore di Lui.



    La madre baciò teneramente il piccolo, che si addormento tra le sue braccia.



    Cecilio Cervantes era un bambino a cui venne tagliata la lingua perchè non desisteva dal gridare "Viva Cristo Re! ". Dopo 10 uccisero, a Leon il 23 ottobre 1928.

    Luigi Ziliaui (Messico Martire)
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  7. #17
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    Lightbulb Re: I "cristeros"

    ¡Viva Cristo Rey!
    Messico e mondo intero liberi dalla massoneria!!
    Onore agli eroici martiri Cristeros che lottarono per la Regalità di NSGC, per liberare il Messico dal dittatore massone Plutarco Elías Calles e difendere la Chiesa Cattolica Romana!!
    W CRISTO RE!!!
    27 OTTOBRE 2019: ULTIMA DOMENICA DI OTTOBRE, FESTA DI CRISTO RE...
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!




    «ULTIMA DOMENICA DI OTTOBRE FESTA DI CRISTO RE»
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - Ultima Domenica di ottobre. Festa di Cristo Re
    http://www.unavoce-ve.it/pg-cristoRe.htm






    "Festa di Cristo Re!!!"
    https://forum.termometropolitico.it/...cristo-re.html






    “XIV GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO” ORGANIZZATA DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII" - http://www.sodalitium.biz/ Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii), VIDEO DI MODENA DEL GIORNO SABATO 12 OTTOBRE 2019:



    Video di Modena - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/video-di-modena/
    «Sono in rete i video delle lezioni del seminario di studi: “Gli amici e i nemici della regalità di Cristo”, che si è svolto nel corso della XIV giornata per la regalità sociale di Cristo (Modena, sabato 12 ottobre 2019).
    https://www.youtube.com/user/sodalitium/

    19.1) Instaurare omnia in Christo: la rivista Fede e Ragione
    https://www.youtube.com/watch?v=BTs5HT40hRE
    Modena, 12/10/2019, XIV GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO: "GLI AMICI E I NEMICI DELLA REGALITA' DI CRISTO". Prima lezione: ”Instaurare omnia in Christo: la rivista Fede e Ragione” Relatore: don Francesco Ricossa.
    19.2) I Fasci di Combattimento: per quale combattimento?
    https://www.youtube.com/watch?v=S8zQfGvC5V8
    Modena, 12/10/2019, XIV GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO: "GLI AMICI E I NEMICI DELLA REGALITA' DI CRISTO". Seconda lezione: ”I Fasci di Combattimento: per quale combattimento?” Relatore: don Francesco Ricossa.
    19.3) Il Partito Popolare, il rigurgito del democratismo cristiano
    https://www.youtube.com/watch?v=mkxup_6n-kc
    Modena, 12/10/2019, XIV GIORNATA PER LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO: "GLI AMICI E I NEMICI DELLA REGALITA' DI CRISTO". Terza lezione: ”Il Partito Popolare, il rigurgito del democratismo cristiano” Relatore: don Francesco Ricossa».


    Le lezioni di Modena 2019 - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/l...i-modena-2019/
    «Le lezioni di Modena 2019
    Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Modena, 12 ottobre 2019, XIV giornata per la regalità sociale di Cristo organizzata dalla rivista Sodalitium e dal Centro Studi Federici.

    Video del seminario di studi: “Gli amici e i nemici della regalità di Cristo. Nel centenario della fondazione della rivista antimodernista “Fede e Ragione”, dei Fasci di Combattimento e del Partito Popolare”.
    Prima lezione: “Instaurare omnia in Christo: la rivista Fede e Ragione”
    https://youtu.be/BTs5HT40hRE
    Seconda lezione: “I Fasci di Combattimento: per quale combattimento?”
    https://youtu.be/S8zQfGvC5V8
    Terza lezione: “Il Partito Popolare, il rigurgito del democratismo cristiano”
    https://youtu.be/mkxup_6n-kc
    Le lezioni di Modena 2019».



    Oportet autem illum regnare - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/o...illum-regnare/
    «Oportet autem illum regnare (...)
    "Gli amici e i nemici della regalità di Cristo" - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/a...galita-cristo/
    (...) Presentazione della giornata: https://youtu.be/bQf_Tg2OIKI


    Ricordiamo i temi delle edizioni precedenti: tutte le 39 lezioni tenute da don Francesco Ricossa si trovano nel canale YouTube di Sodalitium: https://www.youtube.com/user/sodalitium

    Modena, 14/10/2006, I giornata per la regalità sociale di Cristo:
    LA DOTTRINA DI CRISTO RE. Dalla Cristianità medioevale allo Stato moderno.

    Modena, 6/10/ 2007, II giornata per la regalità sociale di Cristo:
    Il movimento cattolico: dal Papa Re alla Balena bianca.

    Modena, 11/10/2008, III giornata per la regalità sociale di Cristo:
    L’ECUMENISMO: NELLA CHIESA, CONTRO LA CHIESA. A 80 anni dall’enciclica Mortalium Animos di Pio XI (1928).

    Modena, 10/10/2009, IV giornata per la regalità sociale di Cristo:
    LUTERO NON VINCERÀ. 1969-2009: la battaglia per la Messa romana 40 anni dopo l’introduzione del Novus Ordo.

    Modena, 9/10/2010, V giornata per la regalità sociale di Cristo:
    Quando la Chiesa condannò la “Democrazia Cristiana. 100 anni dopo la Lettera Notre Charge Apostolique” di S. Pio X.

    Modena, 8/10/2011, VI giornata per la regalità sociale di Cristo:
    Risorgimento: Massoneria e Protestantesimo all’assalto dell’Italia cattolica.

    Modena, 8/10/2012, VII giornata per la regalità sociale di Cristo:
    NOI VOGLIAM DIO! 1962 – 2012: il Concilio contro la fede, i cattolici contro il Concilio.

    Modena, 5/10/2013, IX giornata per la regalità sociale di Cristo:
    IL REGNO DI CRISTO, L’IMPERO DELLA CHIESA. 313 – 2013: considerazioni sull’anniversario costantiniano.

    Modena, 11/10/2014, IX giornata per la regalità sociale di Cristo:
    IL DIVORZIO, UN’ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA. 40 anni dopo il referendum sul divorzio.

    Modena, 17/10/ 2015, X giornata per la regalità sociale di Cristo:
    SANTA INQUISIZIONE ED ERETICA PRAVITÀ.
    A 50° anni dalla dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa.

    Modena, 15/10/ 2016, XI giornata per la regalità sociale di Cristo:
    LE GUERRE DI RELIGIONE. L’eresia contro la pace di Cristo e il regno di Cristo.

    Modena, 17/10/ 2017, XII giornata per la regalità sociale di Cristo:
    DELLA SETTA MASSONICA. 1717 – 2017: i tre secoli della massoneria moderna.

    Modena, 20/10/ 2018, XIII giornata per la regalità sociale di Cristo:
    NON SERVIAM: il ’68 contro il principio dell’autorità».

    http://www.centrostudifederici.org/w...19-300x169.jpg










    https://www.agerecontra.it/tag/giorn...ale-di-cristo/
    https://www.agerecontra.it/2019/10/l...-sursum-corda/
    https://www.agerecontra.it/wp-conten.../unnamed-1.jpg








    http://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    XIVa Giornata per la Regalità Sociale di Cristo. Le 3 lezioni del 2019 ---> Le lezioni di Modena 2019 - Centro Studi Giuseppe Federici |
    Fra i principali negatori del dogma della Regalità Sociale di Cristo annoveriamo lo stato laico”.

    «"Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio.
    Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi»











    Libri consigliati ed altro sul Carlismo spagnolo, su Gabriel García Moreno (Guayaquil, 24 dicembre 1821 – Quito, 6 agosto 1875), sui Cristeros messicani e sulla Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo Re:














    https://edizionipiane.it/prodotto/lo...-detronizzato/
    Mons. M. Lefebvre, Lo hanno detronizzato-Dal liberalismo all'apostasia, ed. Amicizia Cristiana, Chieti 2009.
    https://edizionipiane.it/wp-content/...tronizzato.png










    Por Dios, por la Patria y el Rey - Centro Studi Giuseppe Federici
    "Por Dios, por la Patria y el Rey
    Il requetè romagnolo di don Ugo Carandino (Sodalitium n. 65)"
    Alfredo Roncuzzi, L’altra frontiera. Un requeté romagnolo nella Spagna in guerra, Edizioni del Girasole, Ravenna 2010.
    http://www.centrostudifederici.org/w.../Listener1.jpg








    Francisco Elias de Tejada, La Monarchia Tradizionale, Controcorrente, Napoli 2001.




    http://www.edizionisolfanelli.it/studicarlisti.htm

    Edizioni Solfanelli - F. Elias de Tejada, R. Gambra Ciudad, F. Puy Mu?oz, Il Carlismo
    http://www.edizionisolfanelli.it/ilcarlismo.htm
    Francisco Elías de Tejada, Francisco Puy Munoz, Rafael Gambra Ciudad, Il Carlismo, «Collana di Studi Carlisti», 1, Solfanelli, Chieti 2018.
    http://www.edizionisolfanelli.it/ilcarlismo.jpg






    Edizioni Solfanelli - Gianandrea de Antonellis (a cura di), L'antitesi perfetta della rivoluzione
    Gianandrea de Antonellis (a cura di), L’Antitesi perfetta della Rivoluzione. Gli scritti sul Carlismo della «Civiltà Cattolica» (1873-1875), Solfanelli, Chieti 2019.
    http://www.edizionisolfanelli.it/ant...ivoluzione.jpg







    http://www.archiviostorico.info/libr...33-il-carlismo
    Jordi Canal, Il carlismo. Storia di una tradizione controrivoluzionaria nella Spagna contemporanea, Guerini e associati, Milano 2011.







    https://img.ibs.it/images/9788867083183_0_0_1518_75.jpg
    Mario Arturo Iannaccone, Cristiada. L'epopea dei Cristeros in Messico, Lindau, Torino 2013
    https://giulianoguzzo.com/2014/10/14/cristiada/
    https://img.ibs.it/images/9788867085095_0_0_1504_75.jpg








    Edizioni Amicizia Cristiana - Luigi Ziliani: Cristiada. Messico martire
    http://www.edizioniamiciziacristiana.it/cristeros.htm
    Luigi Ziliani, Cristiada. Messico martire. Storia della persecuzione, Amicizia Cristiana, Chieti 2011
    http://www.edizioniamiciziacristiana.it/cristiada.jpg







    Edizioni Amicizia Cristiana - Agostino Dragon: Il Padre Pro, Il santo dei Cristeros
    http://www.edizioniamiciziacristiana.it/ilpadrepro.htm
    Antonio Dragon, Il Padre Pro. Il Santo dei Cristeros, Amicizia Cristiana. Chieti, 2012
    http://www.edizioniamiciziacristiana.it/ilpadrepro.jpg







    Edizioni Amicizia Cristiana - A. Philippe: Catechismo dei diritti divini nell'ordine sociale
    A. Philippe, Catechismo dei Diritti divini nell'ordine sociale. Gesù Cristo, Maestro e Re!, Edizioni Amicizia Cristiana, Chieti 2008.
    http://www.edizioniamiciziacristiana...ittidivini.jpg






    Edizioni Amicizia Cristiana - Giuseppe Oldano: Gesù Cristo Re
    http://www.edizioniamiciziacristiana...sucristore.htm
    Giuseppe Oldano, Gesù Cristo Re, Amicizia Cristiana, Chieti 2019.
    http://www.edizioniamiciziacristiana...sucristore.jpg








    http://www.unavox.it/NuoveImmagini/G...ndo_sfondo.jpg








    Ad majorem Dei gloriam - Per la maggior gloria di Dio!!! A.M.D.G.
    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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