da www.articolo21liberidi.org

Criminali di guerra

Il premier e il ministro Martino denunciati per l’appoggio agli Usa
di Loredana Morandi

La guerra all’Iraq si sposta in Tribunale. A Roma, ad esempio, sono stati aperti due procedimenti: uno sul ministro della Difesa, Antonio Martino; l’altro sul presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il premier italiano, inoltre, sempre a causa della guerra, è stato denunciato al Tribunale penale internazionale, assieme ai suoi pari europei Tony Blair, José Maria Aznar, Gerhard Schroeder e, ovviamente, in compagnia del presidente degli Stati Uniti, George W. Bush.
A denunciare Martino sono stati sei parlamentari dell’opposizione - Luigi Malabarba e Tommaso Sodano di Rifondazione comunista, Piero Di Siena dei Ds, l’autonomista altoatesino Oskar Peterlini, Francesco Martone e Loredana De Petris dei Verdi - più alcuni membri di associazioni pacifiste e del Social Forum Europeo. (segue)




La denuncia contro il ministro della Difesa, che la procura di Roma ha già provveduto a inviare al cosiddetto Tribunale dei ministri, nasce dalla concessione dell’uso delle infrastrutture pubbliche al transito di 26 convogli militari statunitensi, quelli contestati e contrastati dai pacifisti con la campagna “Train stopping” (per gli atti di disobbedienza - il blocco dei treni - sono già stati consegnati diversi avvisi di garanzia).

La denuncia dei parlamentari è motivata dal fatto, che la decisione di Martino non è ancorata ad alcuna richiesta formale, ma a una semplice telefonata dell’ambasciatore Usa e il libero transito dei treni carichi di armi usate contro l’Iraq sarebbe in contrasto con gli articoli 11, 64 e 78 della Costituzione e con una mezza dozzina di trattati internazionali, oltre che con la legge italiana che regola il traffico d’armi.

Berlusconi, invece, è oggetto dell’esposto presentato ad Orvieto dall’avvocato Fausto Cerulli. Dalla Procura umbra l’incartamento è stato trasferito a quella romana, competente per territorio. Secondo l’avvocato Cerulli, il premier avrebbe messo a rischio la sicurezza nazionale. L’illegale supporto bellico garantito agli Stati Uniti mentre erano ancora in corso rapporti diplomatici con l’Iraq, cioè prima dell’espulsione del corpo diplomatico e la partenza dall’Italia di contingenti militari americani destinati a operazioni belliche è - sottolinea il legale - un’azione ostile verso un paese straniero, che espone l’Italia al rischio di azioni terroristiche.

La denuncia contro Berlusconi e gli altri premier arriva da Firenze, dove risiede l’avvocato tedesco Joachim Lau, membro della Ialana (International Association of Lawyers Against Nuclear Arms), un’associazione internazionale di giuristi contro le armi nucleari. L’esposto del legale tedesco è stato inviato alla Corte penale internazionale dell’Aja (che si occupa di genocidi, crimini di guerra e contro l’umanità) che ha accolto la denuncia contro Bush, Blair, Aznar, Berlusconi e Schroeder, aprendo un’indagine.

La Corte penale internazionale è stata costituita nel 1998, con il Trattato firmato a Roma da 139 dei 160 paesi che aderisco all’Onu ed è stato ratificato, finora, da 73 governi. Quello italiano lo ha fatto nel ’99. Gli Usa, invece, non riconoscono questo organismo internazionale. Elementi incriminanti a carico di Bush e Blair, per l’avvocato Lau, sarebbero gli oltre mille ordigni già sganciati dall’aeronautica britannica e statunitense sulle popolazioni civili e le città irachene nei primi due giorni del conflitto. L’azione bellica di aggressione angloamericana, mancando del presupposto dell’autodifesa, renderebbe i due leader occidentali «criminali di guerra» e gli altri premier europei - Berlusconi, Aznar e Schroeder - sospetti di aver posto in essere «politiche criminali» che li renderebbero complici di Bush e Blair.



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