no al referendum

[Paddy Garcia (POL)]

Originally posted by Claude

I tanto odiati ammortizzatori sociali possono essere molto utili. Soprattutto a chi non è protetto da privilegi di "casta".

Per es., mio fratello, è laureato e fa il supplente. Lavora ogni tanto, ma è precario. Eppure ha grandi doti, e ha delle prospettive all'università. A lui non serve protezione del posto di lavoro, ma danaro, che gli permetterebbe di studiare. Anzi, stabilizzarlo in un posto, lo preserverebbe dalle ambizioni. Un buon assegno di disoccupazione, e molte più opportunità, lo aiuterebbero alquanto. In questo senso pure una certa precarieà è opportuna.

La precarietà non è mai oppurtuna, secondo me.

Ma in quanto a questo e agli ammortizzatori sociali ho appena detto che non è di questo che tratta il referendum e voler parlare di altro rispetto all'argomento principale è sleale. Così come ho appena detto che proprio perchè "non ci sono solo più operai" non si può rimanere ancorati al vecchio statuto del 1970: il mondo è cambiato da allora, noi siamo proprio i primi a dirlo.

Infine: certo che per chi i precari senza tutele ci vorrà una legge. E questo può essere un limite del referendum, ma di certo non un motivo per fare fallire questo.

P.G.

[Il Pasquino]

Originally posted by benfy
il problema è che la giusrisprudenza non è univoca nel definire cosa è giusta causa e cosa non lo è.

Resta lo scopo principale dell'art18:
un deterrente contro licenziamenti immotivati ed indiscriminati

Nel momento in cui ci si deve ricorrere è già una sconfitta per l'imprenditore e per il dipendente.

Saluti