"Israele come Hitler", polemiche in Senato Post #1 di 2

Una "Lectio" in Senato dello storico revisionista tedesco Ernst Nolte scatena la polemica: paragoni tra Israele e il Nazismo. E accuse di "deportazioni" al governo di Gerusalemme. La protesta della comunità ebraica.


ROMA - Ha scelto di puntare il dito contro lo Stato di sraele, per definirlo un "novello" Terzo Reich, e ha tranquillamente snocciolato la propria teoria storica, che prevede un'assoluta uguaglianza e parità di valutazione tra i crimini nazisti e quelli del governo di Gerusalemme.

Per farlo, peraltro, ha trovato una tribuna d'eccezione: il nostro Senato. O meglio, la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, dove era stato invitato per una "lectio magistralis", sulla Filosofia europea. Lui, d'altronde, Ernst Nolte, storico tedesco da sempre controcorrente, le proprie teorie non le ha certo improvvisate. Davanti a un parterre d'eccezione (in sala, ad ascoltarlo, c'erano nomi di politici e intellettuali come Giulio Andreotti, Lamberto Dini, Ferdinando Adornato, Marcello Veneziani, e Lucia Annunziata) il suo invito ha seguito il copione: storico "revisionista", provocatore e caustico, Nolte non ha deluso chi ama le polemiche.

"L'unico elemento di differenziazione tra Israele e il Terzo Reich - ha spiegato - potrebbe essere Auschwitz". Sì, perché l'avventura dello Stato di Israele appare, agli occhi dello storico, né più né meno come un "esempio di colonizzazione europea nel cuore dell'Islam in corrispondenza con il territorio dell'antica Terrra Santa".

Il concetto sul quale gioca Nolte è quello di "Stato Ideocratico", ovvero inspirato e fondato su una precisa visione del mondo. Un concetto messo a punto da filosofi del calibro di Alain Besançon, o del nostrano Enzo Bettiza, nel quale però Nolte annovera un po' tutto, dal nazismo al comunismo, fino a Israele.
Le storture di questo tipo di stati, insomma, pur nelle proprie diverse realizzazioni pratiche, sarebbero uguali nella filosofia e in alcuni effetti concreti. Ideocratico è lo Stato di Israele, e suoi complici sono gli Stati Uniti D'America, che lo sostengono. La contrapposizione di Nolte, insomma, è tutta occidentale: Europa contro Nuovo Mondo, guardato con ostilità e sufficienza. Fino all'attacco al cuore stesso di Israele, paragonato, nell'offesa più truculenta che un ebreo moderno potrebbe sentirsi rivolgere, proprio ai suoi aguzzini storici: le Ss. E accusato di voler "deportare" gli arabi come i nazisti fecero con gli israeliti.

Ce n'è abbastanza perché, da parte di chi ha assistito alla lezione, nascano polemiche e critiche. Giorgio La Malfa, se ne dice indignato, così come il il presidente del Senato Marcello Pera che però chiarisce:"Non sono accettabili censure".

La linea è la stessa di molti degli intellettuali e dei politici presenti: nessuna concordanza con le tesi, ma comunque piena libertà per esprimerle. La polemica, però, rimane, tanto che Riccardo Pacifici, della Comunità ebraica italiana, attacca: "Siamo assolutamente sorpresi che nel Senato della Repubblica Italiana il signor Nolte abbia potuto ripetere tesi che hanno sempre preoccupato il mondo ebraico".

E mentre si prepara una protesta formale al governo, Pera tenta di rimettere le cose a posto dividendo il giudizio storico-accademico, da quello etico: "La comparazione- chiude infatti in maniera piccata - tra Germania di Hitler, Russia di Stalin, e Israele, fa sorgere un equivoco grave tra giudizi di natura storiografica e giudizi morali".

(7 MAGGIO 2003, ORE 8.47)


Da: http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/...,178284,00.html