http://www.vheadline.com/readnews.asp?id=7108

April/ March/ Current Target from Feb 1

S Arabia 9.075 9.453 7.963

Iran 3.667 3.720 3.597

Venezuela 2.662 2.166 2.820

UAE 2.282 2.297 2.138

Nigeria 1.847 2.010 2.017

Kuwait 2.290 2.240 1.965

Libya 1.420 1.417 1.312

Indonesia 1.057 1.090 1.270

Algeria 1.098 1.096 0.783

Qatar 0.755 0.763 0.635

TOTAL(10) 26.153 26.252 24.500

Iraq 0.162 1.453

TOTAL (11) 26.315 27.705

Quindi la produzione mondiale OPEC e' di 26 milioni di barili. Mancano la Russia e altri, mi sembra che l'Opec produca il 40-50% del petrolio mondiale.

Ora leggiamo questo:

http://www.vheadline.com/readnews.asp?id=7105

"1538 GMT [Dow Jones] US oil demand appears to have set a record in Apr, according to preliminary EIA data. The data don't line up perfectly, but demand for the four weeks ended May 2, at 19.814 mln bpd, and for the four weeks ended Apr 25, at 19.830 mln bpd, both topped the current record of 19.729 mln bpd set in 2001. (DCB, ADO) (An earlier item failed to characterize the EIA data as preliminary.)"

Cioe' di 60-70 milioni di barili mondiali, gli Usa ne usufruiscono per il 27-31%, contro una popolazione del 6%.

Interessante e' questo articolo sui trend futuri:

http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo...06lm06.02.html

Consiglio anche questa analisi di Al Jazeera: http://www.aljazira.it/03/04/27/implicazioni.htm

"1. l'economia americana è considerata la più grande e forte del mondo e il dollaro americano costituisce il 50-70% delle riserve monetarie internazionali. Di riflesso ogni mal funzionamento disturbo che la colpisca, si ripercuote sull'economia della maggioranza degli altri paesi;
2. ogni punto percentuale che perde il prezzo del barile fa aumentare di un miliardo di dollari il costo delle importazioni degli Stati Uniti;
3. gli Stati Uniti importano nove milioni di barili al giorno, di cui circa il 35-40% dai paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo;
4. l'estrazione del petrolio nell'Iraq è probabilmente meno costosa e migliore tra tutti i paesi produttori di petrolio per la presenza di petrolio a bassa profondità dalla superficie rispetto ad altre zone. In Iraq il costo medio di produzione di un barile ammonta a 5 dollari al barile, mentre negli Stati Uniti a 15 dollari al barile."

Nota: non torna il dato sui 9 milioni al giorno, qualcuno puo' fare chiarezza?

"Il desiderio delle compagnie petrolifere dipendenti dai paesi industrializzati e soprattutto gli Stati Uniti e il loro tentativo di abbassare il livello dei prezzi a 15-18 dollari al barile procurerà grandi guadagni economici, di cui probabilmente i maggiori sono:


1. ogni aumento dei prezzi del petrolio nella misura di 10 dollari al barile porta all'aumento del prelievo fiscale per 10 miliardi di dollari, pertanto a un rallentamento della crescita economica di un tasso oltre a 0,5%. Da questo segue un crescente desiderio di abbassare i prezzi del petrolio, di modo che corrispondano agli interessi congiunti delle società petrolifere che lavoreranno in Iraq e dei paesi di provenienza;
2. quando calasse il prezzo del petrolio a 20 dollari al barile, si avrebbe un'immissione di quasi 150 miliardi di dollari nell'economia americana, ossia molto più delle entrate del programma di sgravio fiscale sui cittadini americani preparato dai consiglieri del presidente Bush al termine del 2001;
3. l'abbassamento dei prezzi di petrolio a 20 dollari o meno comporterà una riduzione dei prezzi del carburante per aviazione, e quindi cali dei prezzi dei biglietti. Ne conseguirebbe un boom del settore turistico;
4. inoltre col calo del petrolio a 20 dollari al barile, si avrebbe una riduzione del prezzo della benzina dal prezzo medio attuale di 71,1 dollari al gallone al prezzo più favorevole di 35,1 dollari. Naturalmente questo comporterà il risparmio per ogni consumatore di benzina di una media annuale stimabile in circa 228 dollari, senza contare quanto risparmierebbe sui costi di riscaldamento;
5. un rafforzamento del potere di acquisto per il consumatore americano che costituisce il 70% del prodotto nazionale lordo;
6. l'interesse finale di tutti questi guadagni è il rinvigorimento dell'economia americana. "