Isterie
LORIS CAMPETTI
Dunque, chi fischia un sindacalista è un potenziale terrorista e chi, pur avendo un ruolo dirigente, ne critica i comportamenti, dà oggettivamente una «copertura politica alla follia del terrorismo». Parola del segretario generale della Fim, Giorgio Caprioli. Siamo al delirio. I fatti sono presto detti: in seguito all'ultima rottura sindacale provocata da Cisl e Uil ai danni della Cgil (e dei lavoratori) con la firma del contratto separato dei metalmeccanici, è capitato che alcuni operai del settore fischiassero Savino Pezzotta. Non è la prima volta che avviene, e del resto non è la prima volta che la Cisl (con la Uil) firma un importante accordo separato. Era già successo dopo il varo del Patto per l'Italia con il governo e le organizzazioni degli imprenditori. Punto. Evocare i fantasmi del terrorismo per una contestazione sindacale, cioè per un fatto che attiene alla normalità democratica e a un legittimo conflitto sociale, è innanzitutto irresponsabile. Soprattutto in un paese in cui di contestazioni sindacali se ne son viste in ogni stagione, e ben più dure dei fischi o di qualche stupida parola di troppo, senza che ciò chiamasse in causa, per fortuna, il terrorismo. In passato sono volati bulloni, addirittura una sede della Uil - Torino, piazza Statuto, 1962 - venne assaltata dai lavoratori inferociti dopo un accordo separato alla Fiat. Al di là del giudizio politico, nessuno ebbe il cattivo gusto di parlare di terrorismo. Quando i bulloni, e non solo i fischi, volarono in direzione dei segretari della Cgil, non furono evocati fantasmi né convocate le squadre dell'antiterrorismo. Questione di stile.
Può anche essere che i firmatari di un contratto separato che pone in essere lo stesso istituto contrattuale non abbiano parole normali e convincenti per spiegare ai lavoratori le ragioni e la convenienza di una rottura per molti versi storica. Questo è sicuramente vero, visto che la Fim ieri ha ribadito il suo rifiuto a sottoporre i termini del contratto al giudizio dei destinatari. Che dovrebbero essere anche gli azionisti di riferimento di tutti i sindacati. Ma ciò non autorizza la Fim ad alzare il livello dello scontro in questa maniera, incattivendo gli animi e provocando pericolose reazioni a catena.
Qualcuno pensa davvero che le critiche della Cgil e della Fiom al contratto separato siano responsabili di eventuali atti terroristici? Se lo pensano sono pazzi, se non lo pensano ma ne parlano sono irresponsabili.
Fim e Uilm insieme hanno i due terzi degli iscritti della Fiom, eppure si sentono legittimati a decidere per tutti senza verifica del consenso, e pretendono di essere accolti da lanci di fiori al loro passaggio, come sognavano gli americani entrando a Baghdad? Non scherzino, Fim e Uilm, e si assumano le loro responsabilità.
Si può anche pensare che ai sindacati non restasse altro da fare che piegarsi alle ragioni dei padroni. Legittimo, ma discutibile e, soprattutto, contestabile.
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