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    Arrow Formigoni:"Subito il federalismo fiscale"

    Formigoni: più poteri alla Lombardia
    Vogliamo subito il federalismo fiscale

    Il presidente della Regione: ora basta, siamo i primi a pagare e gli ultimi a ricevere


    Primi a pagare, quart’ultimi a riceve. I contribuenti lombardi sono quelli che versano di più al fisco, ma la Lombardia è fra le Regioni che, percentualmente, ricevono meno dallo Stato. «Io sono assolutamente d'accordo su un riequilibrio fra le Regioni più forti e quelle più deboli - sbotta Formigoni -, ma non si può arrivare a invertire le posizioni: se chi è il primo a pagare finisce per essere fra gli ultimi a ricevere, c'è qualcosa che non funziona. L'ho detto anche al presidente Ciampi e ho chiesto più autonomia per la Lombardia». Per tre giorni il presidente della Regione ha accompagnato il capo dello Stato nella sua visita in Lombardia: prima Milano, poi Bergamo, infine Lecco. E, per tre giorni, Formigoni ha continuato a battere sugli stessi tasti: autonomia, devoluzione e federalismo fiscale. «So bene che non spetta a Ciampi fare lo riforme - spiega Formigoni -, ma lo sento da sempre impegnato, da un lato, a garantire l'unità nazionale, dall'altro a permettere il decollo di un federalismo vero».

    Che cosa significa più autonomia? Uno Statuto speciale per la Lombardia?

    «La Costituzione del 1948 prevedeva 5 Regioni a Statuto speciale. Più di mezzo secolo non è passato invano: il quadro delle Regioni italiane è mutato».

    Appunto, è venuto il momento di uno Statuto speciale per la Lombardia?

    «Statuto speciale è una definizione che ricorda contributi straordinari, sovvenzioni e così via. E, allora, preferirei parlare di autonomie speciali».

    Per fare che cosa?

    «Il Paese negli ultimi dieci anni ha perso competitività: ha perso punti nel commercio mondiale, ha perso peso nel settore industriale (basti pensare che, nelle prime cento aziende del mondo, soltanto tre sono italiane) e sulla qualità dell'istruzione molti sollevano delle perplessità. Come si contrasta questa tendenza? Dando forza ai sistemi regionali. Non è una visione egoistica. Io dico: Regioni più forti nell'ambito di un sistema Paese più forte».

    Torniamo alle autonomie speciali: in concreto che cosa vuole?

    «Vorrei che, d'accordo con il Parlamento, venisse riconosciuta alle Regioni che lo chiedono l'autonomia legislativa in alcuni settori in modo che possano valorizzare le loro eccellenze. Qualcuno potrebbe puntare sui beni culturali, altri sul turismo».

    E la Lombardia?

    «Penso alle politiche delle infrastrutture, all'internazionalizzazione delle imprese, alla ricerca applicata alle piccole e medie industrie. In questo settore, ad esempio, mentre a livello nazionale i finanziamenti negli ultimi anni sono stati tagliati, noi li abbiamo moltiplicati per tre o per quattro».
    Fermiamoci per un attimo su quest’ultimo settore: non è un controsenso scommettere sulla ricerca a livello regionale, quando, invece, si va verso grandi progetti internazionali? Non c’è il rischio di sprecare energie in un’inutile parcellizzazione?
    «E’ vero che bisogna puntare su accordi internazionali e, infatti, la Lombardia partecipa direttamente ad alcuni progetti europei. Con le risorse necessarie potremmo affrontare progetti specifici di ricerca applicata».

    La questione delle risorse è decisiva. Nella storia recente, la Regione ha ottenuto molte nuove competenze, ma non i finanziamenti necessari per farvi fronte. E, allora, perché chiedere nuovi compiti?

    «Perché, mentre chiediamo autonomie speciali, chiediamo anche il federalismo fiscale».

    Le due cose possono procedere di pari passo?

    «Assolutamente sì. Devono procedere di pari passo. Come ho detto davanti al capo dello Stato, la Lombardia chiede più autonomia non per scappare, ma per trainare l’intero Paese. Ciampi ha detto che l’Italia deve poter correre in Formula 1. Ebbene, la Lombardia corre già in Formula 1 in tantissimi settori. Però è penalizzata».

    Da che cosa?

    «Dai sistemi perequativi. Mi spiego. Il cittadino lombardo è quello che ha la più alta capacità fiscale. In parole povere, è quello che paga più tasse: 127 contro una media nazionale di 100. La Lombardia, da sola, contribuisce per il 55,2 per cento al fondo interregionale di solidarietà. Quando, però, andiamo a vedere la graduatoria della distribuzione delle risorse dello Stato, scopriamo che la Lombardia è al quart’ultimo posto. Per carità, la perequazione è giusta e necessaria, ma bisogna ridurre le distanze, non invertire le posizioni».

    Sarà antipatico dirlo papale papale ma, in sostanza, lei chiede che venga dato di più alla Lombardia e meno ad altre Regioni?
    «Io non voglio togliere niente a nessuno, ma chiedo che il tributo chiesto alla Lombardia sia meno esoso e la stessa richiesta viene anche da altre Regioni che pure si sentono penalizzate».
    Però se la torta è sempre la stessa e qualcuno chiede una fetta più grossa, qualcun altro dovrà avere una fetta più piccola. Come se ne esce?

    «Con il federalismo fiscale».

    Ne è proprio convinto? Se la Lombardia paga più tasse è certamente perché c’è maggiore ricchezza, ma forse anche perché c’è meno evasione. Lei crede che nelle zone a evasione più alta, le Regioni si batteranno più dello Stato per far pagare le tasse ai cittadini, anche a costo di inimicarseli come elettori? Non c’è il rischio che invece la forbice si allarghi?

    «Direi di no. Sarà interesse dei poteri locali far pagare le tasse. Le Regioni meno avvantaggiate saranno spinte a migliorare la loro efficienza fiscale perché non ci sarà più il totale rimborso che arriva dal centro. E il risultato complessivo sarà pagare tutti e, quindi, pagare meno».

    Bossi ha detto che alle prossime elezioni politiche si voterà anche per il Senato delle Regioni. Lei ci crede?

    «Guai se non fosse così. La creazione di un Senato delle Regioni è l’unico modo per mettere fine al contenzioso fra Stato e Regioni. Se le Regioni non si sono ancora messe a legiferare su tutte le materie per la quali è prevista la loro competenza dal nuovo Titolo V della Costituzione, è soltanto per realismo e per senso di responsabilità. Altrimenti, il sistema sarebbe già saltato. Ma, adesso che in Parlamento si va verso un testo definitivo del Titolo V, è il momento decisivo. Siamo già in ritardo. Non si può più rinviare».

    Claudio Schirinzi

    Cronaca di Milano

  2. #2
    Erwann
    Ospite

    Predefinito Re: Formigoni:"Subito il federalismo fiscale"

    Originally posted by Dragonball
    [B]
    ...
    Sarà antipatico dirlo papale papale ma, in sostanza, lei chiede che venga dato di più alla Lombardia e meno ad altre Regioni?
    ...

    Claudio Schirinzi

    Cronaca di Malano
    Ma pensa te...questi lombardi...

  3. #3
    Homo faber fortunae suae
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    Predefinito

    MIRACOLOOOOO!!!!

    S'è Svegliatoooo!!!!

 

 

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