Gabriele Romagnoli scrive racconti leggibili sul sito online di Repubblica. Si possono trovare nella sua rubrica: Navi in bottiglia. Questo è l'ultimo racconto. Buona lettura.
Una cosa di destra
Non ho voglia di scrivere racconti, preferisco dire una cosa di destra.
TAGLIA LE TASSE!
E' maggio. Ho parlato con il mio commercialista, esaminato il prospetto del 740, verificato entrate, deduzioni, aliquote: non è cambiato niente, non
quest'anno, non l'anno scorso. L'avevi promesso: punto primo.
TAGLIA LE TASSE!
Della giustizia non m'importa. Sarà un'emergenza per te, per me no. Non mi risulta che ci siano clamorosi errori giudiziari in corso. I processi sono lenti, ma se gli imputati si presentassero e facessero meno eccezioni, le
cose andrebbero meglio. Punto primo: abbiamo un sistema fiscale indecente, sovietico. Esatto. Riformalo. Hai detto che volevi abolire l'Irap. Quando lo fai? Lo sai che cos'è? La dovrebbero pagare quelli che organizzano
un'attività produttiva, mettono in piedi uno studio, telefoni, segretarie, targa alla porta. La dovrebbero pagare i tuoi avvocati. La pago io: la mia organizzazione è un personal computer, punto. Il mio commercialista dice: paghiamo e facciamo ricorso per avere il rimborso. Lo otterremo? Difficile.
TAGLIA L'IRAP! TAGLIA LE TASSE!
A che cosa serve, altrimenti, avere un governo di destra? Legge e ordine? Marameo! Hai tagliato l'assistenza sociale, come fa la destra, adesso taglia
le tasse. Non si può? Ridacci i servizi. Hai tagliato la sanità.
TAGLIA LE TASSE!
Voglio un talk show pieno di gente col 740 in mano che fa vedere cosa è cambiato: niente. Voglio il mio comercialista al Tg 1, con la bacchetta davanti a un modulo ingrandito, che spiega la ruberia dell'Irap a Maria Luisa Busi. Voglio un'opposizione che te lo ricordi di continuo, voglio scrivere per un giornale che metta ogni giorno un riquadrato in prima pagina:
E I TAGLI ALLE TASSE?
Non voglio girotondi per la libertà d'informazione, non voglio cortei per la pace, non voglio che sia detta una cosa di sinistra da chi non ha il cuore per dirla, voglio che la storia sia cinica come sempre: che tu vada a casa perché non hai saputo fare nemmeno una cosa di destra.
(11 maggio 2003)