L'efficienza governativa degli Uomini del Fare premiata dagli istituti che si occupano di competitività: al 23° posto sui 30 paesi oltre i venti milioni di abitanti. L'efficienza governativa trascina d'impeto dal 12° al 17° posto (il posto della sfiga, la grande novità portata da Berlusconi, quello del cambiamento)
Per la categoria Junior, sono da considerare anche i benefici della partecipazione al Governo dei Lumbard capeggiati da Umberto Bossi: la Lombardia si classifica brillantemente all'ultimo posto tra le otto entità regionali considerate.
In competitività, la Colombia batte l'Italia
Secondo la statistica dell'Imd, il nostro Paese è retrocesso dal 12° al 17° dopo Giappone e Colombia. La Penisola brilla per pil pro-capite e telefonini. Giù per "efficienza governativa"
GINEVRA – L’Italia non riesce a raggiungere la sufficienza in quanto a competitività. In un anno è scivolata dal 12° al 17° posto, persino dopo la Colombia (16°) mentre confermano la pole position, gli Usa seguiti dalla Finlandia. Tra i tanti fattori considerati dall'Imd, l'Institute for management development, fondamentali per il voto finale, la riduzione della tassazione e il completamento del processo di risanamento di bilancio, la semplificazione della pubblica amministrazione, la riforma del mercato del lavoro, il sostegno alle imprese nel processo di internazionalizzazione e l'aumento della spesa pubblica nell'istruzione e il sostegno alla ricerca. Sfide che l’Italia potrebbe vincere.
Tutti i principali Paesi industrializzati figurano nei primi 10 posti, ad eccezione del Giappone (11esimo) e appunto dell'Italia, che nella 'pagella' e' superata anche dalla Colombia (16esima).
A pesare sulla performance italiana invece è in primo luogo il fattore 'efficienza governativa', che vede la Penisola 23esima - sui 30 Paesi considerati nella categoria oltre i 20 milioni di abitanti - in netto arretramento dal 18esimo posto del 2002. Peggiora anche l''efficienza del business' (17esima da 12esima) e la performance economica (15esima da 13esima), mentre resta stabile la posizione per le infrastrutture (12esima). Nel dettaglio la Penisola brilla per gli abbonati ai telefonini, la produttività complessiva, il rapporto alunni-insegnanti, le strade, il pil pro capite, ma anche perché l'abuso di alcol e droghe non pongono problemi sul posto di lavoro e in generale per la qualità della vita. Tra le note dolenti figurano invece aliquote di tassazione, debito statale, ore lavorative, costo dell'elettricità, disoccupazione giovanile, popolazione attiva, come pure la qualità del trasporto aereo, la ricerca, l'insegnamento della scienza a scuola e anche il trasporto su acqua. In tutto sono 59 le realtà economiche, tra nazioni e regioni, recensite dall'Imd che pubblica la classifica dal 1989.
Il Nuovo
(14 MAGGIO 2003, ORE 8)
Nella doppia lista di quest’anno, una riservata ai grandi Paesi e capeggiata da Usa e da Australia e una per i P aesi con meno di 20 milioni di abitanti con al primo posto Finlandia e Singapore, l’Italia (che entra a pieno titolo nel primo gruppo per popolazione) è presente anche con una regione, la Lombardia che, nel secondo gruppo si colloca solo al 24° posto, ultima tra altre entità regionali aggiunte per la prima volta alla lista (otto in tutto) tra cui Baviera (Germania), Rhone-Alps (Francia) e Catalogna (Spagna).