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    suum cuique
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    Autoattentato statunitense a riyad, in arabia saudita ecco il motivo

    Come sapete due giorni fa, il lunedì 12 maggio 2003 alle ore 23.30, a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, quattro auto imbottite di tritolo con in tutto nove uomini a bordo hanno fatto irruzione in un complesso residenziale e si sono lanciate contro altrettanti palazzi, facendosi e facendoli saltare in aria. Il complesso era recintato e sorvegliato da uomini armati, quasi fortificato, e per entrare il commando di kamikaze ha dovuto prima sterminare le guardie al cancello di ingresso, che sembra fossero almeno tre. Nel complesso vivevano con le famiglie degli stranieri - in maggioranza statunitensi e inglesi ma anche italiani e turchi - che si occupavano, là a Riyad, di attività malviste dalla popolazione locale, e che quindi erano da tenere in residenze sorvegliate perché la medesima avrebbe potuto desiderare delle ritorsioni ; per quello che si può arguire da casi analoghi, potevano essere spie, addetti militari, consulenti di polizia, istruttori di tortura, m issionari, giornalisti di disinformazione, sperimentatori di medicinali, corrieri di organi umani, trafficanti governativi di droga, cose del genere. Le prime notizie hanno riportato un numero totale di 29 vittime fra le quali, oltre ai 9 attentatori, ci sarebbero stati anche una decina di cittadini statunitensi. Fra i feriti anche tre italiani con uno grave. Poi il vice presidente statunitense Cheney ha parlato di 91 morti e 200 feriti, ma è bene attendere il bilancio definitivo che non potrà arrivare prima di diversi giorni.

    Chi è stato ? Immediatamente sembra che sia pervenuta una rivendicazione di Al Qaeda, ma chiunque può adoperare questo nome, mentre sulla stessa Al Qaeda ci sono dubbi su cosa sia in realtà e per chi lavori, e anche se esista effettivamente.

    Io ho una opinione : si tratta di una iniziativa del governo statunitense. Si tratta in breve di un altro autoattentato, come fu quello clamoroso dell’attacco alle Twin Towers di New York dell’11 settembre 2001 che fece circa 2650 morti, anche se naturalmente di dimensioni molto più piccole.

    Oramai è certo che gli Stati Uniti per raggiungere i loro scopi di politica estera hanno deciso di usare sistematicamente un metodo che in fin dei conti hanno sempre adoperato ma che negli ultimi anni sembra che abbiano portato a un livello di perfezione tecnica stupefacente, inimmaginabile, davvero degno di loro : il metodo di organizzare, di creare o indurre in qualche modo degli attentati terroristici contro sé stessi, contro cittadini e beni statunitensi in patria o all’estero, per avere poi la scusa di effettuare rappresaglie o prendere comunque dei provvedimenti ostili contro Paesi prefissati. Come detto è un sistema che gli USA hanno sempre adoperato, a partire dal Boston Tea Party del 1773, quando i patrioti di Hancock e Franklin assaltarono una nave mercantile travestiti da indiani per minare la loro alleanza con il governo coloniale inglese, per continuare con l’autoattentato al loro stesso incrociatore Maine nel 1898 per incolpare gli Sp agnoli, con l’esca confezionata col Lusitania nel 1915 per danneggiare i Tedeschi, con l’esca di Pearl Harbor nel 1941 per entrare in guerra, con il finto incidente del Golfo del Tonchino nel 1964 per escalare i bombardamenti a tappeto sul Vietnam, con molti altri episodi minori sparsi in quasi tutti i conflitti e le sovversioni politiche degli USA nel mondo, nel contesto delle quali ultime potremmo citare tutti ma proprio tutti gli episodi della Strategia della tensione in Italia.

    Ora appunto questo metodo è stato perfezionato ed adottato ufficialmente anche se segretamente : secondo il politologo Chris Floyd così ha in pratica rivelato l’analista militare statunitense William Arkin in un articolo pubblicato sul Los Angeles Times della domenica 28 ottobre 2002 : qui, parlando dell’enorme espansione dei servizi segreti favorita da Donald Rumsfeld ( l’attuale ministro della Difesa degli USA ) sin da quando era un semplice consulente di Richard Nixon, Arkin avrebbe nominato un nuovo dipartimento che è stato costituito ai confini tra la CIA e il Pentagono, chiamato P20G ( Proactive Preemptive Operations Group, cioè " Gruppo per Operazioni Incentivate e Preventive " ), che si occuperebbe proprio di " eseguire missioni segrete studiate per stimolare reazioni nei gruppi terroristici inducendoli a commettere atti violenti che poi li esporrebbero al contrattacco delle forze USA ". Il P20G insomma proge tta ed esegue, o fa eseguire, autoattentati.

    Autoattentati appunto come quello macroscopico alle Twin Towers e come quello dell’altro ieri a Riyad. L’autoattentato alle Twin Towers aveva uno scopo che nel tempo si è poi chiarito in modo direi cristallino, indubitabile : inventare il " Terrorismo internazionale " con gli annessi e connessi di Osama Bin Laden e di Al Qaeda ( entrambi in effetti delle creature statunitensi risalenti al periodo della guerriglia antirussa in Afganistan ) allo scopo di avere la scusa per eseguire l’occupazione tramite guerra di alcuni Paesi esteri, cosa che è poi effettivamente avvenuta con l’Afganistan e con l’Iraq mentre gli altri da me già debitamente segnalati oramai da più di un anno sono destinati a seguire.

    Quale lo scopo dell’attentato a Riyad ? Oltre alla funzione di rafforzare genericamente la fasulla idea precedente del " Terrorismo internazionale ", a mio avviso questo attentato ha uno scopo estremamente preciso, direi circoscritto e localizzato : bloccare i crediti in dollari dell’Arabia Saudita custoditi negli USA.

    Sappiamo come fanno gli Stati Uniti a vivere al di sopra dei loro mezzi : obbligano con la forza i Paesi produttori di materie prime a venderle in dollari, che sono dei foglietti di carta che loro producono a volontà, a costo circa nullo ( cioè alla spesa di stampa, qualche cent per ogni biglietto da mille dollari ), e poi costringono gli stranieri che accumulano tanti di quei biglietti a trasformarli in titoli di Stato USA depositati presso banche in USA. Il risultato netto dell’operazione è che gli USA consumano beni del pianeta come bestie in cambio dell’aumento di un debito estero in dollari che è solo teorico perché essi non hanno alcuna intenzione di pagarlo, né in verità potrebbero.

    Da sempre i maggiori detentori esteri dei titoli di Stato USA sono gli Arabi, perché appunto in cambio del petrolio ricevono i soliti coriandoli verdi che loro trasformano in titoli di Stato USA custoditi negli USA, e bene, tutto è sempre filato liscio sino adesso, quando l’atteggiamento dell’Arabia Saudita, per ragioni che non è il momento di approfondire, è cambiato : da qualche tempo in qua, infatti, l’Arabia Saudita sta trasformando piano piano i suoi titoli in dollari in titoli in euro, che custodisce in Europa e in Russia. La manovra sembra si sia accentuata dopo l’aggressione statunitense all’Iraq, causando quel brusco e inaspettato apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro cui stiamo assistendo.

    Ecco, gli USA non possono permettere che ciò continui. Anche perché l’esempio dell’Arabia Saudita potrebbe trovare imitatori, innescando un fenomeno che potrebbe portare al crollo della valutazione del dollaro con conseguenze catastrofiche sia sul piano interno che estero. L’autoattentato di Riyad serve perfettamente allo scopo. Sono stati uccisi dei cittadini statunitensi, altri sono stati feriti, partono delle cause di risarcimento danni in cui vengono chieste somme astronomiche. Il governo dell’Arabia Saudita forse non c’entra ma non si sa mai ; inoltre c’è sempre l’accusa della protezione insufficiente, forse colpevolmente o anche solo colposamente insufficiente : per cautelare i diritti dei cittadini statunitensi il governo federale USA può decidere di bloccare tutti gli averi dell’Arabia Saudita negli USA. Anzi potrebbe farlo un semplice giudice federale. Ed il problema è risolto.

    Tutto ciò si accorda con l’atteggiamento già preso dagli USA : il governo di Riyad parla di 29 vittime, ma il vicepresidente USA Cheney ha subito parlato di 91 morti e di 200 feriti. Chiaro perché : più sono i morti più si può giustificare un provvedimento così clamoroso come il blocco dei beni sauditi negli USA.

    Io invito il pubblico a seguire la vicenda.

    John Kleeves

  2. #2
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    Eh già......

    ciao ciao USA....

  3. #3
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    Hai dimenticato gli " incidenti " per fregare il Messico.Alamo 1846 e Tampico 1911 se ricordo bene.

    L'unico autentico e' Fort Sunter 1863 , il brevetto americano
    per provocare e far sparare per primo chi interessa lo faccia.

    Dopo sara' tutto un teatro al quale pero' le gente abbocchera'.Da
    sempre da Cuba fino ai nostri giorni.

    Colossale il lavoro di condizionamento dei cervelli altrui !

    Per il potere di la' noi siamo tutti dei cani di Pavlov !


    Un saluto



    PS Ho letto tutti i tuoi libri.Conoscendo bene gli USA so che
    hai scritto la verita'.

  4. #4
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    Quello che mi è puzzato, in questa facenda, è proprio l'atteggiamento di Cheney, che per due giorni ha martellato i *suoi* 90 morti, quasi c'era lui a sgombrare i detritti. Poi dopo piu conferme saudite sul numero di morti, ha continuato "ma potrebbero anche essere 90"...


    Ho molto apprezzato sentire un Powell contrito ripettere che la guerre non si ferma "contro questa gente che non esita ad uccidere innocenti". A neanche 1 mese della fine della guerra in Irak. Che sfacciataggine.

 

 

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