GB VUOLE ABOLIRE MACELLAZIONE RITUALE
16 mag 03
Sarebbe il terzo Paese europeo, dopo Svizzera, Svezia ed alcune regioni dell’Austria. Polemiche fra comunità religiose e Governo per la mancanza dello stordimento preventivo.
16 maggio 2003 - Scontento e indignazione nelle comunità musulmane ed ebraiche del Regno Unito per la proposta avanzata dal Governo britannico (e riportata dal quotidiano “The Times”) di proibire la rituale macellazione degli animali secondo il rito 'halal' dei musulmani o 'shecita' dagli ebrei. Una pratica tradizionale per la macellazione degli animali, questa, eseguita in conformità con i precetti religiosi dei libri sacri delle due religioni monoteiste, che prevedono la morte per dissanguamento.
Secondo le normative europee di norma gli animali devono essere storditi prima dello sgozzamento: una eccezione e' stata fatta appunto per le comunità musulmane ed ebraiche. In questo caso la carne doveva essere certificata da responsabili del Ministero dell'Agricoltura. Tuttavia recenti ricerche del Farm Animal Welfare Council stabiliscono che questo e' un trattamento inumano e suggeriscono di imporre alle due comunità la pratica dello stordimento: una proposta respinta da musulmani ed ebrei con l'accusa di "istituzionalizzare pregiudizi religiosi”.
La normativa potrebbe entrare in vigore già dal prossimo mese avendo il Farm Animal Welfare Council, incaricato e finanziato dal governo britannico, concluso dopo uno studio di quattro anni che il metodo di macellazione utilizzato dalle due comunità è inumano. Rappresentanti del Council - fra i quali vi sono accademici, veterinari e proprietari di fattorie - hanno constatato che, prima di perdere conoscenza, per gli animali sgozzati passano dai 14 secondi ai 2 minuti.
Ma per le due comunità religiose rimane difficile accettare l'eccezione dello stordimento. Secondo il rito tradizionale religioso, ribadito nei libri sacri delle due religioni, e ispirato da norme igieniche legate alle situazioni storiche contingenti, l'animale da macellare deve essere in buone condizioni fisiche,non malato, e non ferito. Lo stordimento, quindi, sarebbe paragonabile ad un ferimento, e la carne diventerebbe quindi impura. Dal canto loro esponenti delle due comunità si difendono energicamente. Masood Khawaja, presidente del Halal Food Authority, dichiara che ”non ci sono prove che gli animali sentano dolore. Se viene utilizzato un coltello affilato con un taglio deciso, è come quando ti tagli un dito con la carta. L'animale non sente proprio nulla”.
Neville Nagler, direttore generale del Board of Deputies of British Jews, dichiara inoltre che “lo stordimento preventivo va contro i nostri tradizionali principi religiosi. Sarebbe un oltraggio serio ed un'interferenza in ciò che ha costituito un fondamentale rito religioso per centinaia di anni”. Il rapporto del Farm Animal Welfare Council che verrà consegnato il prossimo mese, dovrebbe suggerire alle autorità ebraiche e musulmane l'individuazione di un metodo accettabile per stordire gli animali prima dello sgozzamento.