Israele si prepara a presiedere la conferenza speciale delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi di distruzione di massa, armi di cui Israele possiede quantità enormi, rifiutandosi di sbarazzarsene. Questa conferenza è considerata uno delle più importanti tra quelle che s'incaricano di discutere delle limitazioni da imporre alle armi proibite e del loro controllo.
Secondo quanto riporta il sito del giornale israeliano «Yediot Aharonot», a presiedere la conferenza sarà Jacob Levi, ambasciatore d'Israele presso l'Onu a Ginevra, dove la conferenza si terrà tra il 19 maggio e il 22 giugno prossimi. La presidenza del conferenza viene assunta periodicamente per un certo numero di mesi. Il Ministero degli Esteri israeliano considera questa conferenza alla stregua di una tappa per il consolidamento della posizione israeliana nelle organizzazioni internazionali, in modo da ampliare la propria partecipazione nell'ambito delle attività dell'Onu.
La conferenza sul disarmo viene vista come l'unico strumento internazionale valido per condurre i negoziati e fissare accordi internazionali nel campo del disarmo e del controllo sulla produzione di armi di distruzione di massa. Questo strumento è stato appunto creato per fissare patti come quello sulla proibizione dell'uso delle armi chimiche e contro gli esperimenti con armi nucleari.
L'elenco dei lavori dell'imminente conferenza include varie questioni, come l'individuazione delle vie che permettano di bloccare la competizione sugli armamenti nucleari, l'apertura di canali supplementari tra le parti interessate, lo scambio di informazioni sugli armamenti convenzionali ed imporre dei freni al loro utilizzo.
Certamente, in questa fase, l'ambasciatore israeliano giocherà un ruolo di mediazione tra le parti per fissare dei patti che limitino l'uso delle armi di distruzioni di massa, ma al contempo Tel Aviv insiste nel rifiuto sia di eliminare le proprie armi nucleari, chimiche e biologiche che di aprire i propri impianti alle ispezioni internazionali.
E.G.