Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    sacher.tonino
    Ospite

    Post Impero liberista e nuovo ordine mondiale.

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    Impero liberista e nuovo ordine mondiale.
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    Mai, nella storia, come in questa epoca, il capitalismo, l'impero liberista, stà mostrando il suo volto più disumano e manchevole.
    Tutte le politiche mondiali sono nelle mani di burocrati e tecnocrati senza cuore, amministratori gelidi di policy economiche, capitaliste e neoliberiste.
    Anche in Italia, il fenomeno è tangibile: basta pensare che un imprenditore, profeta dello stato azienda, è divenuto presidente del consiglio.
    La moltiduni dei popoli è soggiogata, sfruttata, tagliata fuori.L'esempio più eclatante è quello di una legge Americana, non ricordo precisamente lo stato USA in cui è stata emessa, che vieta ai senza fissa dimora di dormire in strada, quindi vieta il diritto di essere poveri.
    Dicevo, noi cittadini, sempre meno cittadini e sempre più subproletariato metropolitano, non abbiamo nessun peso nelle strategia transglobali che sono nelle mani della finanza e del grande capitale supernazionale.
    Siamo oramai ridotti a termine di consumo, a sottospecie di esseri subeconomici che devono podurre, consumare, produrre e consumare e così all'infinito.
    L'impero liberista non ha confini, non ha patria, non ha tradizioni, non ha regole se non quelle del mercato, non ha storia, non ha riferimenti geopolitici e geografici; esso, l'Impero, è ovunque e in nessun luogo.
    Molle ed insinuante come una massa gelatinosa, arriva in ogni angolo del globo, detta le proprie leggi, richiede in nome della flessibilità e della precarietà, elevata produttività, plusvalore, competitività ed efficienza.
    il tempo non ha più tempo, se non quello della sfera economica.
    I lavoratori non hanno più diritti se non il dovere di stare in silenzio e subire tutte le angherie possibili dei nuovi padroni del mondo.
    Gli stati nazione sono un retaggio del passato.Svenduto tutto il loro capitale, sono cellule monoglobulari del leviatano economico; questo mostro che non ha dimensione, orribilmente intangibile ed inneffabile nella sua disumana potenza.
    La vita sociale è inesistente, le metropoli sono enormi dormitori, le campagne quasi sempre abbandonate, l'industria pesante fatta di braccie e di acciaio sparisce, per far posto alla neweconomy fluttuante e dinamica, amorfa e senza segno.
    Le distanze si accorciano, la concorrenza delle merci si infittisce raggiungendo ritmi folli e frenetici.
    Troneggia il libero mercato, oramai svincolato da ogni regola morale, civile e direi economica; è proprio questo libero mercato che ci schiavizza, ci neutralizza, ci paralizza.
    Una classe di nani, affaristi, giullari di corte e prostitute di regime avanza con l'Impero.Sono gli imbonitori mediatici del nulla e del non senso.Misura e compostezza a costoro sono sconosciuti.
    Comprendono solo il tintinnare di coppe di champagne e di party esclusivi e raffinati, mentre sotto i ponti delle metropoli milioni di diseredati mancano di un pasto caldo e dormono nei cartoni.
    L'Impero ha anche i suo suonatori di violino.Sono i servi dell'informazione che dicono: noi siamo la verità all'infuori della quale non vi è nulla.
    Esite però una speranza: un riconoscersi come cittadini di buona volontà, in una palingenesi che passa attraverso un rivolgimento ed una rivisitazione della storia.
    Da una porte il Capitalismo liberista, dall'altra la speranza di un nuovo socialismo, un novo progressismo fatto di equilibrio e giustizia sociale.
    Su questa linea maginot si posizionerà l'umanità dell'avvenire.
    L'Impero e suoi sudditi, e coloro che propongono un 'alternativa lettura della storia , che non sia esclusivamente quella capitalista e neoliberista.
    Su questa piattaforma il socialismo, il marxismo ed il progressismo hanno ancora da giocare le sue carte migliori, fatte di intelligenza, preparzione, onestà ed acuta disposizione a riformulare modelli e schemi socioeconomici, e riproporli sotto una luce nuova, che diventino poi l'intelaiatura portante di un nuovo sentire e di un nuovo umanesimo socialista.
    sacher.tonino

  2. #2
    sacher.tonino
    Ospite

    Predefinito

    I forumisti del polo continuano con il loro maccartismo di propaganda.
    Ma nessuno, DICO NESSUNO, sà intovalare una discussione su i guasti del capitalismo.

  3. #3
    sacher.tonino
    Ospite

    Predefinito

    "Ciò che ci rende comunisti non è il rimpianto sentimentale e ingenuo di un socialismo che non c'è mai stato, è il rifiuto razionale e necessario del capitalismo che c'è."
    Raul Mordenti

    Raul Mordenti, La rivoluzione.La nuova via al comunismo italiano (Marco Tropea Editore, pp.280, euro 14,00)

 

 

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