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ItaliaLibera
Che fine ha fatto Cristiano Di Pietro?
lunedì 28 settembre 2009
di Gianluca Perricone
E’ inutile nasconderlo: siamo preoccupati. Non abbiamo più avuto notizie di Cristiano Di Pietro (figlio del più noto Antonio) e la cosa ci lascia, al tempo stesso, sconcertati ed angosciati.
Le ultime notizie del rampollo molisano risalgono addirittura alla fine dello scorso anno quando si dimise dall’Italia dei Valori perché stanco di subire le “attenzioni” di media ed avversari politici. Un paio di mesi prima si era venuto a sapere di indagini che coinvolgevano l’ex provveditore alle Opere pubbliche di Campania e Molise, Mario Mautone. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti costituiva il perno intorno al quale ruotava un vero e proprio sistema di potere “parallelo” . Secondo la procura di Napoli «dall'ascolto delle conversazioni registrate sull'utenza cellulare in uso a Mario Mautone, è emerso da subito e in modo inequivocabile un quadro generale nel quale il provveditore alle opere pubbliche risulta essere al centro di un sistema di potere molto forte e costituisce il "volano" di una serie di raccomandazioni in tutti i settori pubblici, in particolare in quello degli appalti delle opere pubbliche. Mautone, forte del suo ruolo istituzionale, in maniera sistematica smista l'enorme potere di cui dispone per favorire in maniera trasversale qualunque componente politica e/o istituzionale ne faccia richiesta accogliendo in particolare tutte quelle istanze che gli vengono rivolte per favorire imprese e/o professionisti vicine al potere istituzionale richiedente». Tra quelle telefonate c’erano anche le conversazioni con Di Pietro jr. Sempre la procura di Napoli: «I contatti tra i due che potrebbero rientrare nell'ambito dei ruoli istituzionali ricoperti, hanno assunto nel corso delle indagini un contenuto alquanto ambiguo. In particolare sono state acquisite una serie di intercettazioni nel corso delle quali Cristiano Di Pietro chiede al Provveditore Mautone alcuni interventi di "cortesia" quali: affidare incarichi a persone da lui segnalate anche al di fuori degli ambiti di competenza istituzionale («Io ho un amico però è ingegnere che sta a Bologna - dice Cristiano a Mautone - volevo sapere se su Bologna c'era la possibilità di trovargli qualche cosa»); affidare incarichi ad architetti da lui indicati e sollecitati anche da Nello Di Nardo; interessi di Cristiano Di Pietro in alcuni appalti e su alcuni fornitori».
Noi abbiamo sempre ritenuto Cristiano Di Pietro innocente fino a prova contraria (v. Giustizia Giusta del 23 marzo scorso),
tanto è che lo stesso non è stato neppure mai indagato. Però – ma, magari, la disattenzione potrebbe essere la nostra - non si è sentito più parlare né di lui, né di Mautone, né del sindaco IdV di Recale Americo Porfidia, né del consigliere regionale molisano Nicandro Ottaviano (sempre IdV) e nemmanco di quell’inchiesta con tutti gli altri indagati (alcuni dei quali scelsero il rito abbreviato, altri scelsero di andare a dibattimento): i conti, allora, non tornano. E nessuno, poi, ha nemmeno provato a stabilire se l’allora ministro Antonio Di Pietro venne informato da qualche “gola profonda” dell’inchiesta sull’allora provveditore in carica, tanto da permettergli di consigliare al figlio di non colloquiare più telefonicamente con il Mautone: Cristiano obbedì seduta stante agli input paterni. Certo, si potrebbe affermare che oramai dai palazzi di giustizia esce di tutto (verbali di interrogatorio coperti da segreto istruttorio inclusi), figurarsi se non è possibile spifferare notizie sull’avvio di un’inchiesta e, per di più, ad un ex collega. Però le incertezze sulla vicenda restano immutate e, almeno noi (ma non siamo completamente soli), proviamo a non dimenticarcene.
Si diceva all’inizio: le varie pressioni costrinsero Cristiano Di Pietro ad imboccare la strada delle dimissioni, non tanto dal consigliere provinciale di Campobasso, quanto dal partito del papà. E qui nasce un altro “mistero” perché, consultando il sito dell’Amministrazione provinciale molisana, il nome (e relativa foto) dell’enfant prodige (che è anche membro di due commissioni) risulta ancora appartenente al gruppo consiliare dell’IdV.
Webmaster disattento o non informato? Può darsi.
Ufficio Relazioni Esterne dell’ente pubblico molisano non all’altezza del compito assegnatogli? Non lo possiamo escludere a priori.
O, invece, Di Pietro jr. non è mai uscito dal quel gruppo consiliare? Anche questa potrebbe essere una (remota) ipotesi.
E allora, per piacere, aiutateci: fateci sapere che fine ha fatto Cristiano e, soprattutto, che ne è stato di quell’inchiesta giudiziaria.
Giustizia Giusta - Che fine ha fatto Cristiano Di Pietro?