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  1. #1
    SENATORE di POL
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    Predefinito CorSera: Fassino e Bertinotti richiamano all'ordine gli Agit-Prop dei loro quotidiani

    da www.ilfoglio.it

    " I casi Unità e Liberazione
    Direttori sopra le righe censurati dal Compagno Segretario ed Editore
    Per Caldarola Fassino e Bertinotti hanno fatto bene, per Gentiloni il loro è stato un “eccesso di zelo”
    --------------------------------------------------------------------------------
    Le lettere contro de Bortoli - Roma. In attesa – come il democratico allarme ha già garantito – di Stefano Folli preso per le orecchie dal Cav., al momento va registrato, curiosamente, che gli unici due direttori di giornali dal potere politico rimessi in riga, sono proprio quelli che più per la sorte di Folli si sono agitati: Furio Colombo, dell’Unità, e Sandro Curzi, di Liberazione. E non da qualche polista inurbano o da qualche berlusconiano assatanato, ma – e dire paradosso è dire poco – direttamente dai loro segretari/editori, i compagni Piero Fassino e Fausto Bertinotti, democraticamente intesi alla difesa della libertà di stampa. Venerdì l’Unità è uscita con un titolo a tutta pagina, “Si sono presi anche il Corriere”, che a sua volta ha fatto uscire fuori dalla grazia di Dio Fassino. Il quale ha freddamente notificato a Colombo che “in genere ci vuole misura”, e per riequilibrare il torto fatto ha mandato un’epistola (di lode e ringraziamento) a Ferruccio de Bortoli e un’epistola (di lode e benvenuto) a Stefano Folli. Più o meno, lo stesso è successo a Liberazione. Curzi si è molto allarmato, Bertinotti si è molto risentito (dell’allarme). Ha inviato in avanscoperta la sua portavoce, Ritanna Armeni, e la vice di Curzi, Rina Gagliardi, che ha parlato (anzi: scritto, direttamente su Liberazione) di “iperpoliticismo antiberlusconiano”. Infine, è sceso direttamente in campo lui. Che ieri (altro paradosso in questa vicenda di paradossi) proprio sull’Unità, in un’intervista, ha detto chiaro: “Su Folli Curzi ha sbagliato”. E sempre ieri, un’intera pagina di lettere sul giornale del partito. E quasi tutte in dissenso col direttore. Tra i militanti che scrivono, non c’è grande palpitazione per la sorte di de Bortoli, che secondo uno ha fatto “feroci campagne giornalistiche” sui fatti del G8 a Genova e per un altro “ha lanciato le porcherie razziste di Oriana Fallaci”. E intanto il giorno prima, sull’Unità, a rimettere le cose in ordine aveva provveduto Fabrizio Morri, responsabile informazione dei Ds e fassiniano di ferro, mentre il direttore Furio Colombo, prudentemente, si limitava nel suo editoriale a recensire il film “Tutto o niente” di Mike Leigh. E probabilmente non è ancora finita. Soprattutto nella redazione di Liberazione il clima è più teso, con Curzi che minaccia le dimissioni e Bertinotti che, sostanzialmente, fa spallucce: “A me non lo ha detto…”. Secondo Peppino Caldarola, deputato dei Ds ed ex direttore dell’Unità, si tratta di casi diversi, anche se in entrambi hanno ragione i vertici dei due partiti. “A Liberazione il problema non nasce da Bertinotti che attacca Curzi, ma da Curzi che si arrabbia perché sul suo giornale viene pubblicata una lettera critica di Ritanna Armeni. E allora mi chiedo: qual è la posizione più liberale? Quella del segretario, che critica Liberazione senza adombrare misure disciplinari, o quella del direttore che si ritiene offeso e perseguitato solo per una lettera critica?”. Tutt’altra, a suo parere, la situazione dell’Unità, “dove non c’è stata nessuna pressione, ma una legittima critica, anche perché la titolarità del rapporto tra partito ed elettori di sinistra non spetta al giornale”. Per Caldarola, “dire che attraverso Folli il premier si è preso il Corriere, non ha convinto, e ora i due direttori hanno poco da fare del vittimismo. E poi, è anche un problema di rispetto per il Corriere”. Pecoraro sta con Colombo e Curzi “Difendo il principio dell’autonomia anche degli organi di partito – dice il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio – Su questa vicenda del Corriere le pressioni di Berlusconi ci sono state, magari non per avere Folli, che è un buon professionista”. Quindi non vede una sinistra più riflessiva che riprende quella più oltranzista? “Difficile dirlo. Mi sono sembrati un po’ duri, con i direttori”. Commenta Paolo Gentiloni, della Margherita: “In entrambi i casi, anche se a fatica, sto con i due direttori. Sia da parte dei Ds, che da parte di Rifondazione, ho visto un eccesso di zelo che mi pare esagerato”. Nel senso? “Se i Ds volevano segnalare una loro apertura di credito a Folli, e nel merito sono d’accordo con Fassino, è stato superfluo l’attacco al giornale, avevano mille altri modi per farlo. Lo stesso vale per Bertinotti. Bastava una dichiarazione, senza dare bacchettate”. Ma Gentiloni una perplessità ce l’ha: “ [u] Bello l’atteggiamento liberale di Curzi verso il Corriere. Ma perché poi non usa lo stesso metro verso i collaboratori del suo giornale, come Fulvio Grimaldi, cacciato perché critico verso il regime cubano? ”.
    "

    La cagnara indegna scatenata dagli agit-prop più esagitati e illiberali della sinstretta italica, sempre più avvitata su se stessa, provoca in effetti il bel paradosso di un intervento.... moderatore ed equilibratore, per conververso...."autoritario", dei rispettivi editori di riferimento. Anche nella sinistretta l'ossessione antiberlusconiana cronica è ormai riconosciuta, persino da un comunista come Bertinotti, come antipolitica.

    Saluti liberali

  2. #2
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    Predefinito

    Gli agit-prop più esagitati e illiberali stanno in casa vostra, e ci vuole una fede cieca ed assoluta nell'IDEALE per non vederli.

    Forza Italia, povera Italia.....
    Cum Feris Ferus

  3. #3
    SENATORE di POL
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    Qui non si esalta nulla, si rileva solo come:
    1) il massimalismo degli estremisti più scatenati sia inviso persino alla dirigenza politica dei partiti di sinistra, persino di estrema sinistra, giacchè si rende evidentemente ridicolo con i suoi toni assolutamente sciocchi e la sua deformazione evidente dei fatti ad uso strumentale;
    2) chi interviene sulla stampa per riallinearla ad ordini di scuderia è palesemente proprio la sinistretta massimalista, tramite le sue segreterie politiche, e dunque autoritaria e illiberale è appunto, e qui sono d'accordo con lei, la sinistra che la democrazia non riesce proprio a digerirla;
    3) la relazione fra il punto 1 e il punto 2, come sopra rilevato, è paradossale e ....tragico-comica.
    Dunque ancora una volta......il suo commento è del tutto gratuito salvo nella sua notevole condanna dell'illiberalismo della sinistra italiana, della quale mi complimento associandomi ancora.

    Saluti liberali

  4. #4
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    Non intervengo mai su questo forum ma "Grimaldi cacciato perchè critico con il regime cubano" è la cosa più divertente che abbia mai letto. Se vogliamo proprio essere maliziosi, Grimaldi è stato "licenziato" perchè a-critico, non critico, verso Cuba (leggasi perfavore l'ultimo suo editoriale).

    P.G.
    "Vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo "a coloro che hanno dato la vita per la patria" che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori. I monumenti ai disertori rappresentano anche i caduti in guerra perchè ognuno di loro è morto malidicendo la guerra e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza nasce dalla diserzione"

    Partigiano antifascista, Venezia, 1943





  5. #5
    SENATORE di POL
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    Originally posted by antonio
    Pieffebi'...e' finita da tempo l'era dei partiti-chiesa...
    con i loro rituali ..con i loro filtri di lettura della realta' da imporre agli organi di stampa di partito...
    la sinistretta massimalista non interviene in niente anche perche' come dice lei la scuderia e' la dirigenza dei partiti, che hanno in antipatia / avverisione quella che lei chiama la "sinistretta massimalista"....dunque e' materialmente impossibile, per le sue stesse premesse..e non solo per quello..
    se c'e uno che non riesce proprio a digerire la democrazia e' lei...perche' non ammette che in uno schieramento o raggruppamento politico si possa dissentire dai pensieri dei leader...e che queste valutazioni possano essere espresse nei giornali che si vorrebbero " di partito"...
    una dimostrazione pratica del modello illiberale che a lei tanto piace lo ha : è Il Giornale...ossia la Pravda dell'amico di Vladimir..
    si accontenti di quello..
    o da "liberale" quale si spaccia avrebbe pure la pretesa di stabilire quali siano le opinioni accettabili e quali quelle non accettabili e dunque da bandire?

    Io ammetto tutto, compreso che nella sinsitretta massimalista campino i fiancheggiatori della violenza e i nostalgici delle tirannidi rosse. Purtroppo per lei sono i partiti della sinsitretta a non gradire questo genere di dissenso, che del resto in altri paesi, con altra magistratura (non "democratica" ma democratica senza virgolette) sarebbe da codice penale.
    Mi sembra di essere stato chiarissimo sopra, e approvo integralmetne la sua condanna dell'illiberalismo di Fassino e Bertinotti.
    La sinistra non è democratica nel complesso, perchè nella sua ala estremista approva le dittature rosse e nella parte moderata non tollera che si approvino.

    Shalom!!!!

  6. #6
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    Un esempio di specchiata democrazia è quella vigente nella Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato dei giornalisti del nostro paese. Dopo aver promosso riunioni solo tra una presunta maggioranza per concordare una linea da imporre ai membri della presunta minoranza dell'associazione (secondo lo stile sovietico che voleva doveroso per la minoranza accettare disciplinatamente le tesi della maggioranza, che comunque non era tenuta a discuterle con i dissenzienti...) ora anche....quanto segue... complimenti compagno Serventi....

    dalla rete:

    " REGGIO CALABRIA. "E' inaudito il comportamento del segretario generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, che, non essendo riuscito ad imporre la propria linea in due lunghissime sedute di Giunta, si e' inventato un pacchetto di tre giornate di sciopero". Lo afferma il segretario regionale del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente la Consulta delle AA.RR.SS., giudicando "sconcertante il documento diffuso dalla Fnsi che, secondo Serventi Longhi, sarebbe stato approvato in occasione di una "Giunta telefonica" con 12 voti a favore, 3 contrari ed un astenuto". Carlo Parisi ricorda, infatti, che "a conclusione della Giunta Esecutiva e Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa, tenutasi lunedì scorso, il segretario generale della Fnsi aveva ritirato la proposta di sciopero rinunciando anche al pacchetto di tre giorni che alcuni esponenti della maggioranza volevano affidare alla Segreteria. Persino dalle file della maggioranza era stata, infatti, sottolineata l'inopportunità' di uno sciopero che avrebbe diviso la categoria per i tardivi tempi di proclamazione e prestato il fianco a strumentalizzazioni politiche. Il segretario della Fnsi aveva, invece, ricevuto solo il mandato a stilare un documento indirizzato ai giornalisti ed a tutti i cittadini sulla necessità di difendere e presidiare la libertà di stampa dagli attacchi di qualunque provenienza, con particolare riferimento al ripristino (sconfessato ma non ritirato) della pena del carcere per i reati a mezzo stampa, le ispezioni al Tg3, le persecuzioni dei giornali che criticano le istituzioni. Paolo Serventi Longhi aveva aggiunto che si sarebbe preso qualche giorno di tempo per stilare un documento da sottoporre all'attenzione della Giunta e delle Associazioni Regionali di Stampa e, non avendo evidentemente gradito il colpo, aveva invitato tutti a non tempestarlo di proteste nel caso in cui si fosse registrata qualche nuova esternazione del Presidente del Consiglio, Berlusconi". Il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, sottolinea che "nell'occasione non c'e' stata alcuna votazione. Invece, il giorno dopo è spuntato fuori il documento che, solo in seconda battuta, Serventi Longhi afferma sia stato approvato in occasione di una "Giunta telefonica" con 12 voti a favore, 3 contrari ed un astenuto". Secondo Parisi "un autentico colpo di mano da parte di un segretario generale della Fnsi che, in un paese normale, dopo la batosta subita nell'ultima Giunta (vera) avrebbe già rassegnato le dimissioni".


    Giornaledicalabria.it
    "


    Cordiali saluti

  7. #7
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    il punto è che la democrazia liberale vi è completamente estreanea, non ne comprendente proprio gli elementi di base. Il vostro modello è lo Stato Etico.
    Infine un partito monarchico ha il diritto di non ammettere repubblicani, che hanno a propria volta il diritto di fondare un partito proprio non ammettendo i monarchici. L'importante che vi sia piena libertà per monarchici e repubblicani. Quindi non parlate di tolleranza, che non fa parte del DNA ne' dei marxisti-leninisti ne' dei catto-integralisti.

    Saluti liberali

  8. #8
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    Predefinito Si sono presi anche...

    ...il Corriere, titolava l'Unità (quotidiano indipendente di Alleanza Nazionale).

    Giustamente Fassino non apprezza, e fortemente irritato commenta:"Ci vuole misura" e aggiunge un attestato di stima al direttore uscente "Grazie, caro Ferruccio, per quanto ci hai dato in questi anni" e a quello designato "Guardiamo con grande simpatia a Stefano Folli, professionista stimato a cui tutti (ma non l'Unità, nota mia) hanno riconosciuto sempre capacità giornalistiche e intellettuali forti".
    Quindi non può mancare D'Alema "..un convinto augurio di buon lavoro".
    Angius si dice perplesso per le "reazioni e atteggiamenti allarmati" seguiti alla nomina di Folli.
    Per finire sentite Caldarola che si dichiara "in totale disaccordo con la lettura che della vicenda del Corriere ha dato l'Unità", perchè "non c'è nessuna minaccia".

    Bugiardi e leccaculo costoro, che mettono le mani avanti, o "puffoni" alcuni dei postatori ulivisti?

    Mettetevi un po' d'accordo.

    saluti

  9. #9
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    Predefinito Povero antonio...

    ...che si vanta di scoprire i "giochetti" altrui:

    E manca, lui, clamorosamente, di rispetto verso De Bortoli, accusandolo di vigliaccheria.
    Perchè un grande "direttore", com'è appunto De Bortoli, avrebbe chiaramente e duramente denunciato ogni illegittima pressione.

    Lo avrebbe fatto come lo fece Montanelli, che pur di farlo ha "stravolto" la realtà.

  10. #10
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    Predefinito

    Originally posted by antonio
    figurarsi poi se fa parte del DNA dei liberal trozkisti....

    Lo Stato Etico poi, sentiamo, quale sarebbe?
    Si legga Giovanni Gentile e Antonio Gramsci.... Ossia i nostri più colti e intelligenti teorici del totalitarismo (visto da Destra e visto da Sinistra).


    Shalom!!!

 

 
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