Ricevo via mail ed inoltro un articolo che giudico interessante e ben fatto.
"Un divorzio in piena regola: dopo 20 anni di onorata militanza nella Curva Nord, i Wild Kaos si sono trasferiti nella Sud. Il loro debutto non è stato purtroppo dei più fortunati, visto che è coinciso con lo spareggio perso conla Reggina, ma questo trasloco è significativo dell'evoluzione che stavivendo la Nord, roccaforte storica del tifo nerazzurro.
«Abbiamo sopportato umiliazioni, abusi e soprusi, ma non ci stiamo più. Non è il fegato, la voglia o la fede che ci manca... è che in questa curva non ci riconosciamo più», si legge in un loro comunicato che annuncia una decisione presa dopo Atalanta-Como. In quell'occasione esponenti dei Kaos, delle Brigate e dei Supporters sono venuti alle mani, perché i primi si sono rifiutati di aderire allo sciopero del tifo che ha caratterizzato tutto il primo tempo della partita. La classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo.
I Wild Kaos (letteralmente «caos selvaggio», nome poi copiato da numerose tifoserie italiane e non) nascono nel 1983, unendo gruppi come l'Armata e
l'Island Collective, anche se lo striscione fa il debutto ufficiale in occasione di Atalanta-Varese dell'anno dopo. Un gruppo molto temuto e rispettato che nei suoi vent'anni di vita ha fatto storia nel mondo degli ultrà di tutta Italia.
Per molti anni la leadership della Nord è stata divisa tra i Kaos e le Brigate Neroazzurre, altro gruppo storico, nato addirittura nel 1976. I
contrasti non sono mancati, sfociati spesso in scazzottate furibonde per motivi di varia natura, talvolta politici. Se le Brigate si sono sempre
caratterizzate per una decisa militanza di sinistra, i Kaos hanno oscillato lungo tutto l'arco costituzionale, partendo da sinistra per arrivare quasi vicini alla destra attraversando anche un lungo periodo di simpatie leghiste. A differenza delle Brigate, però, la politica non è mai stato un elemento davvero caratterizzante dei Kaos.
Il duopolio della Nord si è incrinato quattro anni fa, con la nascita dei Supporters, che sono andati a collocarsi tra Brigate e Kaos, nel senso
fisico del termine. Nati per mano di fuoriusciti di entrambi i gruppi, si sono dati l'obiettivo di creare una nuova mentalità in curva, per andare
oltre la stessa. Un percorso non semplice, passato attraverso una progressiva riduzione dei simboli politici nella curva: pian piano sono
scomparse le bandiere rosse o cubane, così come quelle leghiste o con l'effigie del Che. La filosofia dei Supporters ben si identifica negli
striscioni che non riportano il nome del gruppo, ma «Bergamo», «Atalanta» e «Curva Nord». Nulla di più.
In quasi quattro anni di vita i Supporters sono diventati il gruppo trainante della Nord, coinvolgendo oltre 2000 persone ed organizzando eventi che vanno appunto oltre la curva: il giornalino, la festa della Dea, quella della promozione in A, persino l'acquisto di un pullman. Ma il risultato più evidente è quello di una curva ora completamente apolitica, che ha ripreso a muoversi compatta, con regole precise di comportamento, soprattutto nelle trasferte, dove i «fuori di testa» e i «cani sciolti» sono sempre meno tollerati. Un cambiamento di prospettiva accettato più serenamente dalle
Brigate che non dai Kaos, da sempre i più bizzosi della Nord e decisamente insofferenti al nuovo corso della curva, come ben si capisce in un passaggio del comunicato stampa: «Per tutti i motivi ci si deve adeguare a decisioni prese da una maggioranza di curva che è solo numerica e non qualitativa». Da qui la decisione di andarsene nella Sud, dopo 20 anni.
Ora nella Nord i Supporters sono in cabina di regia, le Brigate sono sempre in prima linea, e prosperano anche gruppi di minore quantità ma di buona qualità come i Nomadi. Ognuno con la propria storia e le proprie amicizie, visto che di gemellaggi non si parla più. Le Brigate restano amici dei Freak ternani, mentre i Supporters hanno qualche rapporto con cosentini e
modenesi. I Kaos, dal canto loro, restano amici dei Furiosi di Cagliari, e dall'anno prossimo saranno lì, nell'inedita cornice della Sud a lanciare ancora il grido «We are, we are kaos», sull'aria della celeberrima «We will rock you» dei Queen.
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