La guerra e' stata sferrata comunque,
utilizzando falsi pretesti.

E, mentre questi pretesti si dimostravano
mano a mano sempre meno veritieri,
nuove menzogne venivano iniettate
nella storia per giustificare la guerra
in retrospettiva.

L'Impero Britannico, al picco della sua espansione, sviluppo' la strategia militare denominata "dividi e conquista". Mi chiedo come la storia ricordera' la politica imperialista statunitense: "di' bugie e conquista"? Forse.
"L'11 settembre ha cambiato il mondo", ci viene costantemente ricordato. E' una menzogna. La verita' e' che un "nuovo ordine mondiale" era gia' stato tracciato dai think tanks e dagli strateghi del Pentagono ed era stato rudemente comunicato dall'attuale vice-segretario alla Difesa, Paul Wolfowitz fin dal 1992.
"Ricostruire le difese americane", un infame documento che fornisce i dettagli sulla futura visione tracciata dai cosiddetti "neo-conservatori", fu scritto e pubblicato molto prima che il crollo delle Torri Gemelle di New York "cambiasse il mondo". Cio' che l'attacco terroristico fece fu semplicemente fornire un pretesto agli strateghi di Washington per consolidare il piano gia' tracciato, in anticipo rispetto al previsto, mentre l'orrore per gli attacchi garantiva una solida base di supporto popolare.

Molti ottimisti speravano che, nonostante la crudelta' degli attacchi, un risveglio storico si sarebbe propagato per tutti gli USA, cosi' che il pubblico americano avrebbe potuto aprire gli occhi ed affrontare la disastrosa politica estera del loro governo che aveva, in primo luogo, causato quella farsa. Cio' non si realizzo', e le ingiustificabili guerre scatenate contribuirono ad unire un pubblico confuso e shockato ad un governo disonesto. Non importa quali siano le loro preferenze politiche: gli americani sono sempre uniti, in tempo di guerra. Washington sembra determinata a continuare su questa strada.
La nascita di nuovi gruppi terroristici e le letali operazioni condotte in Arabia Saudita e Marocco testimoniano che le guerre in Afghanistan ed in Iraq erano tutto tranne che "guerre al terrorismo".
Molti sapevano in anticipo che il rovesciamento dei Talebani non avrebbe cambiato nulla nella sostanza, poiche' e' l'ingiustizia e l'oppressione che alimentano il terrorismo, non certo un piccolo e debole governo centro-asiatico impegnato nella composizione delle infinite lotte tribali nel suo paese.

"Tu sapevi! Avresti dovuto! Avresti potuto! Non l'hai fatto! Hai mentito! 2802 sono morti. Bush, dimettiti"


Ma chi osa parlare di concetti irrilevanti quali l'ingiustizia e l'oppressione, specie quando si stanno per aprire nuovi fronti di guerra, cosi' che il pubblico resti sempre coinvolto nella "marcia dietro le truppe". Nuove guerre devono essere combattute dietro il vessillo della liberta' e della democrazia, mentre, in realta', esse sono solo funzionali ad interessi strategici, politici ed ideologici gia' pianificati dalle elite di governo di Washington.

Era necessario attaccare l'Iraq perche' tale cambio di regime era stato prestabilito anni fa, e coloro che ne avrebbero beneficiato si erano gia' schierati da Tel Aviv a Washington, passando naturalmente per Londra. George Bush ha cercato disperatamente di collegare ad al-Qaida il deposto governo iracheno. Persino il capo della CIA, George Tenet, aveva informato una commissione del Congresso circa l'inconsistenza di tale collegamento.
La guerra e' stata sferrata comunque, utilizzando falsi pretesti. E, mentre questi pretesti si dimostravano mano a mano sempre meno veritieri, nuove menzogne venivano iniettate nella storia per giustificare la guerra in retrospettiva. E' stato spaventoso vedere in TV le fosse comuni di supposti dissidenti iracheni uccisi dal regime, senza che fosse fatta menzione del ruolo avuto dagli USA in tutto cio'. Molti di coloro che furono seppelliti in quelle fosse furono uccisi durante la guerra civile del 1991, scoppiata quando l'allora presidente Bush padre incito' gli sciiti a sollevarsi contro il governo. Promise loro supporto e, invece, si dileguo'. Ma quei corpi decomposti assumono un'importanza particolare allorche' si voglia disperatamente cercare una giustificazione per una guerra immorale. Le fosse comuni piene dei cadaveri di iracheni di entrambi gli schieramenti della guerra civile sono l'ultimo tentativo di ottenere il nostro applauso, di dimenticare la guerra immorale e la successiva occupazione illegale.

Chi dice che la propaganda termini con la fine della guerra? Il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld ha appena pronunciato l'ultima di una campagna di bugie. Rumsfeld, la dinamo dell'attacco all'Iraq, ha dichiarato che membri di "al-Qaida" sono operativi in Iran. Ha collegato gli attentati di Riyadh e Casablanca a Teheran, nel tentativo di esercitare una pressione tale sull'Iran che questi interrompa il supporto ad Hezbollah e agli altri movimenti di resistenza contro l'occupazione israeliana. La dichiarazione e' stata inoltre un altro avvertimento affinche' Teheran resti fuori dall'Iraq, il cui futuro dovra' essere determinato solo da Washington.

Per alienare ulteriormente l'Iran, il Los Angeles Times ha riportato che gli USA hanno cancellato a tempo indefinito i colloqui tra funzionari iraniani ed americani sulla situazione in Afghanistan predisposti a Ginevra il 21 maggio scorso.
Lungi dal mettere fine al terrorismo o di affrontarne le reali radici, Washington spera, invece, di beneficiarne. Il modo piu' semplice, ormai, di mettere in ginocchio un paese e' quello di asserire che esso ha legami con al-Qaida. E la dottrina di Bush secondo cui "o si e' con noi o con i terroristi" e' la sola prova di cui si ha bisogno per convincere i media sulla legittimita' di una guerra.


Washington continua a spargere menzogne, iniettando, nel contempo, paura e panico nel cuore degli americani elevando semplicemente il livello di minaccia terroristica ogniqualvolta ve ne sia bisogno per ottenere il supporto ad una certa linea politica.
Molti fattori dimostrano che queste guerre di bugie sono destinate al fallimento, ma il fattore piu' importante tra tutti e' rappresentato dal pubblico americano, che e' stato marginalizzato e ingannato troppo a lungo, forzato a concedere la piu' totale fiducia agli strateghi della "piu' grande democrazia al mondo". L'amministrazione USA sta operando con la speranza che nessun risveglio avra' mai luogo per disturbare i suoi maliziosi piani. Gli americani devono dimostrare che i "neo-conservatori" si sbagliano, prima che il danno superi i limiti della pace e della sicurezza, fino ad includere la stessa democrazia.