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Dragonball
Nave mercantile dirottata da 434 naufraghi
Centinaia di immigrati, raccolti dal mercantile norvegese "Tampa", hanno costretto la nave a dirigersi verso l'isola di Natale, in acque australiane.
SYDNEY – Quattrocentotrentaquattro naufraghi in cerca d'asilo hanno cercato di dirottare una nave mercantile norvegese che li aveva soccorsi, la “Tampa”, per raggiungere l'isola di Natale, il porto australiano più vicino all'Indonesia.
I dirottatori provengono tutti dall'Afghanistan, dallo Sri Lanka e dall'Indonesia. Il mercantile aveva raccolto i naufraghi, la cui imbarcazione andava alla deriva dopo aver perso propulsione, a circa 150 chilometri dall'isola di Natale.
Ma il primo ministro australiano John Howard ha già chiarito la posizione del suo Paese: l’Australia respingerà con fermezza i 434 che si sono impadroniti del “Tampa”. E' la prima volta che Canberra nega l'ingresso nel proprio territorio a immigranti che chiedono asilo. Il primo ministro John Howard ha detto che
la decisione di respingere il mercantile è stata presa per mandare un chiaro messaggio ai contrabbandieri di uomini.
Ai clandestini non sarà dato il permesso entrare nelle acque territoriali australiane, né di entrare in alcun modo in territorio australiano, anche se, precisa il governo, sarà dato loro aiuto umanitario.
Secondo il diritto internazionale, ha aggiunto Canberra, il mercantile avrebbe dovuto portare i clandestini al più vicino porto, cioé in Indonesia. Ma anche il governo indonesiano li ha rifiutati. E la Norvegia ha detto che non intende assumersi rsponsabilità per i profughi, esortando Indonesia e Australia ad assumersi le loro e sottolineando che a bordo ci sono persone malate, bambini e donne incinte.
Quasi 5000 boat people per lo più provenienti dal Medio Oriente sono arrivati in Australia quest'anno, contro 2939 in tutto il 2000. La politica australiana di detenzione obbligatoria rende assai difficile la gestione dell'immigrazione illegale, mentre i detenuti attendono mesi e anche anni prima che siano valutate le richieste d'asilo.
(27 AGOSTO 2001, ultimo aggiornamento alle 18,45)
Australia, truppe speciali sulla nave dei disperati
Sono state mandate per tenere sotto controllo i clandestini. Peggiorano le condizioni di salute di molti profughi. Il governo australiano ancora una volta si è rifiutato di accogliere i 434 naufraghi.
SYDNEY - Si va complicando la situazione sul Tampa, la nave con a bordo i 434 profughi, naufragata qualche giorno fa nelle acque australiane. Nessuno è disposto ad accoglierli neppure l'Indonesia, anche se inizialmente aveva lasciato intendere il contrario. Nel frattempo peggiorano le condizioni di salute degli immigrati, per la maggior parte afghani, in pieno sciopero della fame.
Nonostante tutto il governo australiano si rifiuta di dare asilo, come già annunciato qualche giorno fa , sia pure in via temporanea, ai clandestini. Anzi da questa mattina truppe speciali dei Sas (Special Air Service) sono salite sulla nave per tenere sotto controllo i profughi ed evitare atti di violenza. Il primo ministro australiano John Howard ha detto in Parlamento che l'azione del Tampa era in chiara contravvenzione di chiare disposizioni del suo governo a quello norvegese. Il governo norvegese era già stato informato - ha aggiunto - che se il mercantile fosse entrato in acque australiane, sarebbe stato fermato e abbordato.
Un caso diplomatico. Di fronte all'atteggiamento del governo di canberra. la Norvegia ha deciso di ricorrere alla denuncia presso l'Onu e la Croce Rossa Internazionale. Ed è già caso internazionale. Il ministro degli Esteri Thorbjorn Jagland ha definito ''inaccettabile e inumano'' il rifiuto degli australiani di prestare assistenza ai profughi sulla nave, e ha condannato la posizione dell'Australia che nega alla nave la possibilita' di attraccare in un porto sicuro.
La vicenda si arricchisce di squallidi particolari. Il portavoce della societa' armatrice della Tampa, Per Ronnevig, ha detto di aver ricevuto dal comandante della nave, Arne Rinnan, la notizia che i medici australiani saliti a bordo della Tampa non presteranno aiuto ai rifugiati fino a quando la nave non lascerà le acque territoriali australiane.
(29 AGOSTO 2001, aggiornato alle 15,10)
L'Australia non cede ai 460 profughi
Aumenta il numero dei clandestini, per la maggior parte afghani, a bordo del cargo norvegese Tampa.
Minacciano di gettarsi in mare. Il governo di Canberra:
"Dobbiamo difendere i nostri confini".
SYDNEY -
L'Australia non cede: "I profughi devono tornare in acque internazionali, non c'è posto per loro". Non cede alle pressioni internazionali, alle tensioni diplomatiche aperte con la Norvegia, e non cede nemmeno alle nuove drammatiche cifre che riguardano i clandestini a bordo della Tampa: sarebbero almeno 460, e non 438 come inizialmente calcolato, i boat people che hanno trascorso la quarta notte a bordo del cargo norvegese. La nave è ancora bloccata nei pressi del territorio australiano di Christmas Island, a 350 chilometri dall'Indonesia e a 1.400 dall'Australia. In attesa di un via libera che Canberra sembra decisa a non concedere a nessun costo .
Le truppe speciali australiane che sono state inviate a bordo della Tampa per tenere sotto controllo una situazione esplosiva, hanno contato di nuovo i profughi. I militari hanno assunto il controllo del cargo, impedendo ai clandestini di avvicinarsi ai fianchi della nave: centinaia dei disperati minacciano di gettarsi in mare.
Il primo ministro John Howard ha ribadito la sua determinazione nel richiedere alla nave di tornare in acque internazionali, affermando che il governo è pronto a intervenire anche con la forza, se necessario:
''L'interesse nazionale chiaramente ci impone di difendere l'integrità dei nostri confini''.
(30 AGOSTO 2001, ORE 07,30)
Ho conservato questi articoli sapendo che un giorno avrei avuto necessità di postarli ancora...