La menzogna della donazione
| Lunedi 23 Giugno 2003 - 172 | |
Nel novembre 1985, nasceva a Bergamo, in concomitanza col primo trapianto ufficiale di cuore in Italia, la Lega Nazionale contro la predazione di organi e la morte a cuore battente. A distanza di quasi vent'anni quest'associazione, fondata da Nerina Negrello, continua la sua opera di divulgazione controcorrente. Infatti l'Associazione svolge attività nei campi etico-filosofico, scientifico, legislativo, giuridico, dell'informazione e della difesa del cittadino.
La Lega sostiene il diritto naturale, per una concezione umana della vita, diffonde studi di scienziati (patologi, cardiologi, anestesisti, neurologi, medici legali), che non identificano la morte vera con lo stato di cosiddetta "morte cerebrale" (convenzione comparsa con i trapianti d'organo e quindi in esclusiva funzione di questi), ma preferiscono la cura del malato che ha perso la coscienza, non considerandolo un mero "serbatoio di pezzi di ricambio".
L'Associazione approfondisce inoltre lo studio della legislazione vigente, in particolare pubblicizzando le norme che tutelano i diritti del cittadino e denuncia le illegalità e gli abusi nelle interpretazioni e applicazioni delle leggi.
Presta poi assistenza medico-legale ai malati e alle loro famiglie a tutela dei loro diritti.
Nel campo dell'informazione la Lega mette costantemente al corrente delle proprie iniziative quotidiani, periodici, radio, televisioni, ottenendo in cambio una pressoché totale indifferenza da parte della maggior parte degli organi di divulgazione. Lo dimostra la sorpresa con cui molti cittadini apprendono dell'esistenza di una associazione di tal genere, sommersi come sono dalla propaganda a senso unico pro-trapianti.
Proprio il mese scorso il ministro della salute Girolamo Sirchia ha decretato un'altra giornata, il 18 maggio, da dedicare alla menzogna della donazione. Giornata istituita a partire dall'anno 2000, durante il governo D'Alema. Ma basta assistere ogni tanto a trasmissioni televisive permeate dal buonismo più spicciolo e peloso, stile Maurizio Costanzo show per intenderci, per comprendere in quale misura l'informazione sul trapianto d'organi sia a senso unico e non vada mai a svelare cose c'è realmente dietro al business di quella che è una vera e propria predazione legalizzata. Il quadretto proposto è sempre lo stesso: famiglie felici di aver "donato", famiglie felici di aver "ricevuto" e nessuna spiegazione sull'effettivo significato di termini equivoci come "morte cerebrale" o "silenzio assenso". E non sia mai che a qualcuno salti in mente di sollevare obiezioni o anche solamente dubbi: viene immediatamente sommerso di insulti e tacciato di inciviltà La propaganda serve anche a far credere che i farmaci antirigetto, indispensabili nei trapianti, siano solo una miracolosa scoperta della scienza e non un altro modo per produrre profitti utili alle multinazionali farmaceutiche. La stampa “ufficiale”, “allineatata” ripete da oltre 30 anni che l'espianto viene effettuato “dopo la morte” e di questo il cittadino è ormai convinto. Ma al cittadino, questa informazione a senso unico non ha mai detto che l'espianto di organi quali cuore, fegato, polmoni, reni, ecc. si effettua solo e sempre da persona in coma, con respirazione aiutata, e non da cadavere freddo e rigido come tutti intendiamo. La persona viene incisa dal bisturi mentre il suo cuore batte, il sangue circola, il corpo è roseo e tiepido, urina, può muovere gambe, braccia, tronco. Anzi, spesso viene travisata (non si sa, ormai, se per ignoranza o malafede) la procedura dell'espianto, perché non è vero che prima si interrompe la ventilazione e che poi, a cuore e respiro fermi, si inizi il prelievo, ma è proprio l'opposto. Gli organi vengono tolti da una persona che ha perso la coscienza, le cui reazioni alla sofferenza prodotta dall'espianto sono impedite da farmaci paralizzanti o da anestetici.
Il dottor David W. Evans, del Queens' College Cambridge, cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital per opposizione alla morte cerebrale, ha affermato: “Non c'è modo di accertare una vera morte cerebrale prima della cessazione della circolazione sanguigna. C'è una grande differenza tra essere veramente morto ed essere dichiarato clinicamente in morte cerebrale”. Ricercatori della università di Harvard affermavano, già dal 1992, che non è possibile accertare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello con i mezzi clinico-strumentali attuali.
Il Presidente dell'Associazione Internazionale di Bioetica, Peter Singer, al congresso di Cuba (1996), in merito alla riluttanza a donare organi, affermò: “La gente ha abbastanza buon senso da capire che i 'morti cerebrali' non sono veramente morti... la morte cerebrale non è altro che una comoda finzione. Fu proposta ed accettata perché rendeva possibile il procacciamento di organi”. Non poteva essere più chiaro.
Ma nel nostro Paese, grazie alla collaborazione tra governo, amministrazioni locali e associazioni che propagandano la donazione come “cultura di vita” sono state varate delle leggi che hanno il solo scopo di confondere il cittadino e convincerlo ala donazione.
E’ il caso della legge n.91 del 1/4/99, detta del silenzio-assenso/ organizzazione / promozione trapanti /export che è andata a sommarsi alla legge 578/93 e al DPR 582/94 che imponevano la dichiarazione della falsa “morte cerebrale”. E’ una legge che confonde l'espianto di organi, che è sempre e solo a cuore battente, con il prelievo di tessuti, che avviene invece dopo arresto respiratorio e cardio-circolatorio di 20 minuti.
Questa norma doveva schedare presso le Asl tutti i cittadini in donatori e non-donatori: coloro che non avrebbero manifestato la loro volontà sarebbero stati considerati donatori d'obbligo e la famiglia avrebbe perso il proprio autonomo diritto di opposizione.
Ma il ministro di allora non ha mai emesso le 10 direttive per la schedatura pubblica, nonostante quella ridicola tessera blu, assolutamente inutile, inventata a suo tempo dal ministro Bindi.
A questo proposito la Lega contro la predazione ha scoperto che alcune Asl locali hanno attivato illegali ed abusive registrazioni di “dichiarazione di volontà” su promozione del Centro Nazionale Trapianti e in collaborazione con l'Aido (Associazione italiana per la donazione di organi e tessuti) senza attendere il Decreto del ministro previsto dalla L. 91/99.
Un fatto pericolosissimo per gli oppositori e ingannevole per i donatori. Per tutelare i cittadini consapevoli dell'inganno-donazione la Lega ha prodotto e diffonde la CARTA-VITA, da allegare ai documenti di identità, che indica chiaramente la volontà dell'intestatario di opporsi all'espianto, di essere curato, e di essere rappresentato legalmente dalla persona da lui indicata. Un piccolo gesto, ma importante, per chi intende tutelare la propria vita e quella dei propri cari dalla predazione selvaggia degli organi.
Alessia Lai
Fonti utilizzate per l’articolo:
www.antipredazione.org
“Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente”
Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
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