La cosiddetta "fede ebraico-cristiana"

[Mjollnir]

In Origine Postato da http://adsum.it
il cattolicesimo non ha confini, tutto il mondo è campo d'azione e di apostolato. (cattolico = universale)

Ma io lo so benissimo, questo. Solo che poi dovete spiegarmi cosa sia il "differenzialismo moderato" alla luce di questa tua affermazione. Soprattutto dovrebbero farci i conti i leghisti e filo-leghisti

[adsum]

Originally posted by Mjollnir
Ma io lo so benissimo, questo. Solo che poi dovete spiegarmi cosa sia il "differenzialismo moderato" alla luce di questa tua affermazione. Soprattutto dovrebbero farci i conti i leghisti e filo-leghisti

con "differenzialismo moderato" non so a cosa ti riferisci, puoi spiegarmi meglio?

[Mjollnir]

Non lo so, ne ha fatto menzione guelfo nero, per cui gli rigiro la domanda.

Saluti

[cm814]

Meno entusiasmi, commilitoni miei. Per fare cadere le mura di Giuda, serve connoneggiarle da due fronti: per ora, in Italia, ce ne è uno solo.
Purtroppo, e lo dico da meridionale.
Adsum, chi sa, potrebbe darci qualche indicazione sul futuro

[Guelfo Nero]

"Differenzialismo moderato" è il ritenere con adeguato discernimento gli elementi e gli aspetti validi della cultura e della spiritualità dei singoli popoli, rigettandone però gli elementi spuri, barbari ed irricevibili.
La differenza non è dunque valore assoluto (come potrebbe esserlo?) ma lo è invece la varietà nell'unità del cattolicesimo.
In questo senso abbiamo anche una sana concezione suprematista (non protestante, ovviamente) del cattolicesimo e della civiltà cattolica.

Guelfo Nero

[Vahagn]

Ottimo intervento del Cè! Non mi sarei aspettato un discorso così coraggioso.
Solo che questo coraggio manca ancora - come rilevava Guelfo - quando l'argomento è gli ebrei, Israele, gli USA (vedasi l'atteggiamento più che accondiscendente dimostrato dallo stesso Cé e dagli altri parlamentari leghisti in occasione dell'ultima aggressione americana, e l'inesistente atteggiamento nei confronti del sionismo - quando non l'appoggio ad esso).
Può darsi che i leghisti (quelli buoni, intendo, non la m***a padamericana e liberoide tipo quella che scrive sul forum patagno qui su pol) abbiano deciso di tenere in stand by certi temi per privilegiare una battaglia ritenuta decisiva: l'immigrazione. Ma siamo alle solite: se non si capisce che i problemi sono collegati, è inutile sparare su un fronte lasciando sguarnito l'altro.
Non vorrei si trattasse invece del solito occidentalismo, tipo le posizioni dei pollisti alleantoidi e reazionariume vario, che ritengono USA-Israele "l'ultimo baluardo dell'Occidente", pur di far dispetto all'Islam.

[franco damiani (POL)]

Ricevo da Mairizio-G.Ruggiero e volentieri inoltro:

Grazie dei Fiori!

Dopo le accuse di neopaganesimo (da che pulpito!) e di anticlericalismo alla
Lega sul Corriere della Sera di venerdì 27 giugno 2003 a seguito delle
coraggiose dichiarazioni di Cè in aula contro il concilio vaticano II (fatto
storico, che rappresenta una vittoria senza precedenti per il mondo
tradizionalista, come pure l'affossamento del disegno di legge sulla libertà
religiosa) nuove intollerabili sciocchezze vengono sparate da Publio Fiori
sul Messaggero di oggi. Da parrocchiano Fiori è invidioso della radicalità
dei leghisti, da buon amico dei modernisti è persona compromessa con i
conciliari. Come se non bastasse fa pure il risorgimentale e
l'immigrazionista. Anziché emulare e superare (Dio lo volesse!) la
radicalità di Bossi, Cé e Bricolo, li attacca da sinistra.
Non solo non trova il coraggio di difendere la Tradizione cattolica come
loro hanno fatto, ma tira le pietre assieme a sinistre, buttiglionidi e
Casini assortiti. Nulla di peggio della falsa destra! Un premio al primo che
ci libererà politicamente da Fiori e da quelli come lui e un grave problema
morale di coscienza per chi con costoro deve averci a che fare.
Cordialità.


Maurizio-G. Ruggiero

[franco damiani (POL)]

Domenica 29 Giugno 2003

L’INTERVISTA
«I buffetti non bastano più»

Fiori: se Gianfranco lasciasse palazzo Chigi , anche il partito si dissocerebbe

di CLAUDIA TERRACINA


ROMA E’ stato il primo ad avanzare l’idea di un appoggio esterno al governo da parte di An, «se la verifica non darà i frutti sperati» e ora il vicepresidente della Camera, Publio Fiori, ha chiesto la convocazione dell’assemblea nazionale del partito entro luglio e spiega: «E’ inutile - spiega - contorcersi sull’ipotesi della crisi. La crisi c’è già. E la sta facendo la Lega».
Eppure, presidente Fiori, c’è stato un colloquio tra il premier e Fini. Non vi basta?
«Assolutamente no. La verifica, per quanto ci riguarda, non è ancora cominciata. Berlusconi si è limitato a dare una scafetta a Fini, un buffetto per dirgli che lo apprezza. Ma una verifica seria va fatta tra le forze politiche, seguendo le procedure. Ne abbiamo abbastanza di baci, cene a due e sceneggiate e suggerirei a Fini di pretendere un serio confronto entro tre giorni».
E se Berlusconi eluderà la richiesta?
«Non potremo sopportare questa offesa al maggiore alleato di governo. Ma una cosa è certa: Bossi non si illuda di costringere An a fare la crisi. Questa responsabilità è tutta sua. E non si illuda neppure di poterci tenere sulla graticola fino alle Europee».
E come costringerete la Lega a venire a patti e Berlusconi ad ascoltarvi?
«Facendo presente che ci sono questioni squisitamente politiche da risolvere, che se non saranno affrontate porteranno il centrodestra alla sicura sconfitta. I problemi sul tappeto si chiamano preminenza dell’interesse nazionale nel processo federalista, decisioni collegiali sull’economia, giustizia, sanità, casa, aggancio delle pensioni ai salari, attenzione ai valori cattolici».
E se non avrete risposte, Fini tornerà al partito?
«Forse sì, ma sarà lui a decidere. Ma in quel caso, tutto il partito si dissocierà da una politica che non si ispira ai nostri principi. Siamo una forza responsabile e sosterremo questo governo che si prepara ad affrontare il semestre di presidenza italiana della Ue. Ma non sopporteremo oltre gli insulti dei leghisti non solo nei nostri confronti, ma, cosa assai più grave, NEI CONFRONTI DELLA CHIESA CATTOLICA E DEI DIRITTI DEI PIù DEBOLI, COME STA ACCADENDO CON GLI IMMIGRATIi».
Berlusconi però non vi segue su questa strada e continua a gratificare di lodi la Lega.
«Io dico invece che dovremmo impegnarci per cercare all’interno del Parlamento delle forze moderate disposte a sostenere il governo, liberandoci così dai leghisti che ogni giorno urlano di più».
Forse Bossi pensa così di ottenere le riforme scritte nel programma..
«Ah sì? Ma lui è o non è il ministro delle Riforme? Forse non è in grado di farle queste benedette riforme. Ci sarebbe bisogno di capacità di dialogo e di moderazione. Fossi Bossi, invece di chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno, mi guarderei allo specchio e mi interrogherei sull’opportunità di restare al mio posto».

[franco damiani (POL)]

Sbaglierò, ma vedo in questo un po' troppa politica. E addetto culturale di Fiori è l'amico Siro Mazza...

[Guelfo Nero]

E se iniziassimo un po' a parlare del clan sedeplenista Fiori-Vassallo-Mazza?

Guelfo Nero