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  1. #11
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    In Origine Postato da bom-bim-bom
    Un giorno Benny potrai orgogliosamente raccontare ai tuoi nipotini che tu stavi a fianco di Berlusconi nella sua lotta contro l'ingiustizia e il complotto komunista.
    nel lontano `92 Kossiga venne costretto a dimettersi dal coro assordante di chi affermava, tutta la sinistra persino eminenti pischiatri(ci) che fosse un presidente non in grado di intendere e di volere e di non pote svolgere le proprie funzioni.
    di questo non e` rimasto traccia. cossiga e` un arzillo vecchietto ed uno dei pochi politici originali che abbiamo.

    la sostanza e` questa che ai miei nipotini di tutto `sto casino non ci sara` un kazzo da raccontare......

  2. #12
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    Predefinito Re: Il pericolo degli indignati perenni che vogliono arruolare il Presidente

    In Origine Postato da locke
    COLLE. SAREBBE MEGLIO NON CHIEDERE TROPPO INTERVENTISMO

    Chi pretende un demiurgo al Quirinale, se ne pentirà se un giorno ci andrà Berlusconi

    Domanda brutale: se è proprio vero che Silvio Berlusconi è un pericolo per le istituzioni repubblicane, siamo sicuri che dipingere il presidente della Repubblica come una specie di demiurgo sia, oltre che costituzionalmente corretto, un'idea intelligente? Se poi, facciamo il caso, ci ritroviamo proprio con Berlusconi presidente, che si fa? Non sarebbe forse più saggio evitare il consolidarsi di ogni tendenza verso l'interventismo presidenziale, ed anzi esaltare le innate doti di discrezione di cui Carlo Azeglio Ciampi è dotato, invece di tirarlo forsennatamente per la giacchetta?
    Che la nostra costituzione delinei in modo ambiguo la figura presidenziale è un luogo comune non per questo meno vero. Ma se ciascun presidente l'ha interpretata a modo suo, una costante c'è stata: quando il sistema dei partiti era forte e legittimato, i presidenti tendevano ad agire con maggiore misura (fino alla timidezza), quando il sistema dei partiti entrava in crisi i presidenti erano indotti ad assolvere funzioni politicamente decisive (sostenere governi, costruirne, sciogliere legislature, e, in genere, aiutare i partiti a collaborare quel minimo che serve ad andare avanti). Insomma, facevano i facilitatori del funzionamento del sistema. Ma questo, nel complesso, era forte, e più di tanto non chiedeva loro (per esempio, lo scioglimento era deciso dai partiti; e quando Gronchi volle fare di più, fu fermato).
    Le difficoltà crebbero quando il sistema politico-istituzionale si indebolì, inducendo a interventi sempre più frequenti e incisivi. Cominciò Pertini; con Cossiga, dopo una pausa di cinque anni, fu… il finimondo. Ma siccome anche l'ultimo appello alle riforme fu rispedito al mittente, Scalfaro si trovò a gestire la crisi (esplosa prima, non dopo Mani pulite). Egli si assunse il compito di farvi fronte. Assecondò, ed anzi promosse lo scioglimento del 1994. Ebbe la sgradita sorpresa di Berlusconi al governo e, lungi dal favorire una stabilizzazione che non gli piaceva né punto né poco, prima si mise a dire quello che avrebbe dovuto fare, poi non mosse un dito per frenare la Lega: il Berlusconi I andò in crisi, ma per non aiutare il Cavaliere si guardò bene dal'indire le elezioni. «La Costituzione me lo vieta», stabilì: e costituì il governo Dini, cui dettò il programma. Due anni dopo, con coerenza, non aiutò neanche Prodi a tenere a bada Rifondazione, facendo capire che non avrebbe comunque sciolto le Camere: Bertinotti, infatti, a bada non fu tenuto, l'Ulivo entrò in crisi e ancora aspettiamo si riprenda.
    Nel frattempo, ecco un nuovo presidente e, nel 2001, la prima vera alternanza col Berlusconi II, virtualmente eletto dal corpo elettorale con tanto di candidati sulle schede. Ma il governo Berlusconi (oh, sorpresa!) non fa le politiche corrette, sagge e progressive che avrebbe fatto l'Ulivo: fa invece le politiche brutte, miopi e censurabili che può fare un governo di centrodestra, per di più alle prime armi, diviso come tutti i governi, e, ciò non bastasse, a caccia affannosa di soluzioni ai problemi del presidente del Consiglio.
    E' in questo contesto che una maggioranza forte solo numericamente e un'opposizione assai debole, e perciò a rimorchio dei massimalisti, si son messi a fare a gara per arruolare il povero presidente della Repubblica. La tecnica dell'opposizione, in particolare, è questa: (a) ogni iniziativa sgradita del governo viene invariabilmente bollata come attentato alla Costituzione (non semplicemente incostituzionale); (b) è perciò subito invocato l'intervento presidenziale prima ancora che l'iter parlamentare cominci; (c) prima durante o dopo, si chiede che il presidente indirizzi un messaggio alle Camere; (d) si preannuncia poi che ci si attende che rifiuti la promulgazione e rinvii; si fa capire, poi, che, in caso contrario, anch'egli sarà considerato complice del prefigurato attentato alla Costituzione; (e) tanto per far vedere che non ci si ferma davanti a nulla si minacciano referendum (si immagini quanto temuti); (f) quando il presidente, infine, firma davvero ci si indigna, e i più temerari fanno capire che lo si ritiene poco meno di una quinta colonna della maggioranza.
    Il presidente, dal canto suo, sensibile all'esigenza di favorire la nascita di un costume maggioritario decente, che fa? Per un verso vorrebbe ispirarsi alla discrezione eniaudiana, per un altro, a fin di bene, non riesce a sottrarsi alle prassi interventiste di chi l'ha preceduto e cui tante degne persone lo incitano. Memore forse di esperienze personali (fu capo del governo ai tempi di Scalfaro), fa ricorso a dosi massicce di moral suasion e magari non solo moral; né può o vuole inseguire i mille titoli di giornale che lo trasformano in una sorta di mediatore dei procedimenti legislativi più controversi. Stretto fra una maggioranza burbanzosa più che forte, e un'opposizione per la quale c'è per definizione qualcosa di incostituzionalissimo cui resistere (rogatorie, conflitto d'interessi, estensione delle possibilità di ricusazione, improcedibilità contro le alte cariche: ed ora, senza nemmeno prendere respiro fra un'indignazione e l'altra, la c.d. legge Gasparri), rischia di scivolare davvero verso una funzione di sostanziale co-legislazione che alla lunga non potrà che minarne l'autorevolezza e la forza istituzionale. La prima perché non si può dire fino a quando riuscirà ad apparire imparziale in un ruolo attivo (già c'è qualche astuto che lo chiama «consulente esterno della maggioranza»), la seconda perché è chiaro che se, in qualsiasi forma, si trova ad avallare una certa soluzione, poi avrà difficoltà ad esercitare quel potere di rinvio che è il solo di cui davvero dispone (ma senza avere l'ultima parola, col rischio così d'essere clamorosamente smentito).
    Per di più, se davvero il presidente diventa co-protagonista dell'indirizzo politico (ché di ciò in altre parole si tratta), cosa si potrà opporre a chi dice di volerlo eletto direttamente? Ed ecco la seconda domanda che vorrei porre: non alternativa, ma aggiuntiva, ahimé, rispetto a quella con cui ho cominciato.


    Tratto dal Riformista di Oggi

    Cordiali Saluti
    traduzione "parla come magni":
    ragazzi, in questa difficile congiuntura nazionale, adesso che abbiamo un presidente del consiglio veramente forte che vuole riscrivere la storia d'Italia, un demiurgo arbiter elegantiarum finalmente contrapposto alle vecchie tartarughine della prima repubblica, Ciampi si deve fare da parte.
    E' il Riformista che lo chiede, mica cazzi. Il nostro giornale è l'organo del collaborazionismo dalemiano, vendiamo 10000 copie al giorno sì e no ma ci becchiamo i fondi del finanziamento pubblico in quanto il nostro giornale "ben fatto" è espressione della volontà di alcuni parlamentari.
    Quindi non chiuderemo mai.
    La nostra linea politica attualmente è: ponti d'oro all'avversario. Basta coi girotondini che rompono il cazzo davanti al Senato chiedendo, pensate un po' che stalinisti, l'eguaglianza di fronte alla legge. Basta coi noglobal ed il loro commercio equo e solidale. Basta con l'opposizione che vota contro i decreti del governo. Da che mondo è mondo, una opposizione degna di questo nome, dovrebbe fondersi col governo.
    Qui bisogna fare una sinistra seria. E, da che mondo è mondo, l'unica sinistra seria è quella che legittima l'operato dell'arbiter elegantiarum (che noi dalemiani invidiamo) e gli dà ragione sul complotto giudiziario, così come il nostro D'Alema, in un'intervista a Micromega del 1996, ebbe a dire che "Mani Pulite è stato un complotto contro il Pds" (lo ha detto veramente).
    Per cui: Ciampi fatti da parte. Il nuovo avanza.

    p.s. dottor Berlusconi, come la vuole la crostata questa volta? sempre alle ciliegie oppure alle fragole?

  3. #13
    I amar prestar aen
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    Secondo me l'articolo voleva dire altro... attenti, a sinistra, a non dare troppi poteri, allargando le interpretazioni della Costituzione, al Presidente della Repubblica, non si sa chi potrebbe arrivarci, meglio non creare pericolosi precedenti.

    Poi personalmente, se non dovesse cambiare la Costituzione in senso presidenzialista, reputo da non fare l'eventuale futura elezione di Berlusconi a presidente della Repubblica.

    Cordiali Saluti
    E voi tutti, o Celesti, ah! concedete,
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    Sia spendor della patria, e de Troiani
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    Dell'armi onusto de' nemici uccisi,
    Dica talun: NON FU SI' FORTE IL PADRE:
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  4. #14
    brescianofobo
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    In Origine Postato da locke
    Ne avranno fatte a tonnellate, non è questo il problema, loro non dovrebbero neanche difendersi, dovevano fare come Cagliari e Gardini. Non staremmo qua a parlare di questo così.

    Cordiali Saluti
    Loro dovevano difendersi come tutti nei tribunali, non sui giornali e in TV a colpi di calunnie e di infamie contro gente che fa solo il suo dovere.

    Io non so neanche come abbia fatto la Bocassini a resistere finora.

  5. #15
    I amar prestar aen
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    In Origine Postato da brunik
    Loro dovevano difendersi come tutti nei tribunali, non sui giornali e in TV a colpi di calunnie e di infamie contro gente che fa solo il suo dovere.

    Io non so neanche come abbia fatto la Bocassini a resistere finora.
    E' esperta in tecniche yoga orientali, per il rilassamento. Utilizza per scaricare la tensione dei vecchi CD, tenendoli in mano deve farli cadere ed impedire che tocchino terra bloccandoli con le ginocchia. Purtroppo ogni tanto qualche cd si rompe, ma come tecnica di rilassamento funziona benissimo.

    Cordiali Saluti
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  6. #16
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    In Origine Postato da locke
    Il fatto che il Presidente della Repubblica abbia (sempre che poi la notizia riportata sia vera) usato le stesse parole del PM Bocassini per affermare esattamente il contrario, non mi sembra casuale.

    Nessuno contesta la richiesta dei Pm e dei rappresentanti delle parti lese, si fa notare lo stridore delle parole della Pm Bocassini, che in Parlamento sarebbero state ammissibili, ma non sta a lui (PM) fare affermazioni qualitative sull'argomento come se fossero sentenze. Ma ormai l'atmosfera di quel processo è quella di un duello tipo OK Corral. Di chi la colpa di questo? Ma di Berlusconi, ovviamente. Avesse preso esempio dagli altri.

    Cordiali Saluti
    MI risulta che sia un diritto dei PM, come degli avvocati del resto, eccepire sulla costituzionalita' di una norma davanti al collegio giudicante. Quale sarebbe lo stridore nelle parole della Bocassini? Quello di accodarsi a fior di costituzionalisti e chiedere il parere della Corte Costituzionale su una legge dello stato?

    Tra chi fa le leggi a proprio uso e consumo e chi chiede che a giudicarne la leggitimita' sia un organismo terzo come la Corte Costituzionale mi pare ci sia una differenza grossa come una casa.

  7. #17
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    In Origine Postato da benny3
    nel lontano `92 Kossiga venne costretto a dimettersi dal coro assordante di chi affermava, tutta la sinistra persino eminenti pischiatri(ci) che fosse un presidente non in grado di intendere e di volere e di non pote svolgere le proprie funzioni.
    di questo non e` rimasto traccia. cossiga e` un arzillo vecchietto ed uno dei pochi politici originali che abbiamo.

    la sostanza e` questa che ai miei nipotini di tutto `sto casino non ci sara` un kazzo da raccontare......
    Mi sembra che il proseguio della carriera politica di Cossiga abbia pienamente confermato la bonta' della diagnosi.

    L'unico uomo al mondo che fonda un partito per dimettervisi il suo primo giorno di vita....

  8. #18
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    In Origine Postato da MetaPapero
    MI risulta che sia un diritto dei PM, come degli avvocati del resto, eccepire sulla costituzionalita' di una norma davanti al collegio giudicante. Quale sarebbe lo stridore nelle parole della Bocassini? Quello di accodarsi a fior di costituzionalisti e chiedere il parere della Corte Costituzionale su una legge dello stato?

    Tra chi fa le leggi a proprio uso e consumo e chi chiede che a giudicarne la leggitimita' sia un organismo terzo come la Corte Costituzionale mi pare ci sia una differenza grossa come una casa.
    La Bocassini aveva il diritto di eccepire sulla costutuzionalità, poteva risparmiarsi la parola "manifestamente" che è suonata come un "rimprovero" a chi doveva sancire questa supposta manifesta incostituzionalità. Ciampi ha chiaramente risposto che non la pensa così. Ovviamente il parere definitivo spetta alla Corte Costituzionale.
    Gli stessi fior di costituzionalisti ad ogni provvedimento della CDL ripeteno la solita litania.

    Cordiali Saluti
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  9. #19
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    Predefinito Re: Re: Il pericolo degli indignati perenni che vogliono arruolare il Presidente

    In Origine Postato da damps
    ma questo è un articolo di politica...
    o pura propaganda?

    Se Scalfaro si comportò secondo le regole....
    ebbene Scalfaro fece male...

    e perché?

    avrebbe dovuto infrangere la Costituzione
    e indire nuove elezioni, anche se c'era una
    maggioranza parlamentare per un nuovo
    governo?

    e chi lo dice? Berlusconi...
    e chi lo ripete? la stampa di propaganda....

    e Locke ancora non ha capito
    che le leggi, specialmente quelle
    regolate dalla nostra Costituzione,
    vanno osservate..

    ma non si può pretendere troppo
    dai fans di coloro che si fanno addirittura
    le leggi su misura...
    Mi risulta che i giudici possano interpretare le leggi non solo osservarle.

    Cordiali Saluti
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  10. #20
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    In Origine Postato da locke
    La Bocassini aveva il diritto di eccepire sulla costutuzionalità, poteva risparmiarsi la parola "manifestamente" che è suonata come un "rimprovero" a chi doveva sancire questa supposta manifesta incostituzionalità. Ciampi ha chiaramente risposto che non la pensa così. Ovviamente il parere definitivo spetta alla Corte Costituzionale.
    Gli stessi fior di costituzionalisti ad ogni provvedimento della CDL ripeteno la solita litania.

    Cordiali Saluti
    Ho capito: la Bocassini poteva dire "e' incostituzionale", ma non "e' manifestamente incostituzionale", invece Ciampi puo' dire sia che "non e' incostituzionale" che "non e' manifestamente incostituzionale".

    Lei ha veramente una alta idea della democrazie e della liberta' di espressione.

    Ma di grazia qual'e' la differenza sostanziale tra il dire che una legge "e' incostituzionale" oppure "e' manifestamente incostituzionale"? E' una questione di BonTon?

 

 
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