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    Predefinito La strage di Bologna e il terrorista sconosciuto

    Al Cinema Capranichetta di Roma , Mercoledì 2 Luglio alle 19, verrà presentato il libro"La strage di Bologna e il terrorista sconosciuto", di Gianluca Semprini e Luigi Ciavardini.
    Rendo noto anche qui questo appello che spiega perchè è importante partecipare, ritenendo possa essere comunicazione interessante anche per i partecipanti a questo Forum.

    "Alla presentazione ci saranno diversi personaggi, anche istituzionali, per cui è fondamentale riempire la sala (il cinema Capranichetta, alle ore 19 di mercoledì prossimo) per far capire che la questione non è dimenticata.
    La storia del caso Ciavardini sarebbe ridicola se non ci fosse di mezzo una condanna per strage. Luigi Ciavardini venne coinvolto con modalità deliranti: cerco di spiegarmi in poche parole...
    poco tempo dopo la strage, durante un controllo ad un posto di blocco, venne fermata un'automobile con due ragazzi e due ragazze; il ragazzo che guidava stava trasportando alcune armi da fuoco, e, come per una scampagnata, si era portato appresso gli altri tre pischelli, non si sa se consapevoli o meno dell'affare... Il tizio (di cui non ricordo il nome), furbescamente uscito dall'auto con la pistola in mano, venne ucciso dai carabinieri, che continuarono a sparare sull'automobile, uccidendo l'altro ragazzo e ferendo le ragazze (non si erano mossi dall'auto). La fidanzata del tizio, tal Raffaella Furiozzi, ferita, poco dopo si "pentì" e fece una dichiarazione che più o ùeno suonava così: il suo ragazzo (che, essendo morto, non poteva smentire o confermare) le aveva confidato che Gilberto Cavallini (dei Nar) gli aveva rivelato che a mettere la bomba alla stazione di Bologna erano stati due ragazzi di Terza Posizione: Nanni de Angelis e Massimiliano Taddeini. A quel punto Izzo (uno dei tre che seviziarono e uccisero una ragazza in una villa del Circeo, ferendone un'altra), di professione "pentito", disse agli inquirenti che, se i colpevoli erano Nanni de Angelis e Taddeini, sicuramente c'entrava anche Luigi Ciavardini, loro grande amico.
    Subito dopo de Angelis e Taddeini vennero clamorosamente scagionati perché la mattina del 2 agosto 1980 stavano disputanto la finale del primo campionato italiano di football americano, con tanto di telecamere e duemila spettatori al seguito.
    Essendo Ciavardini "coinvolto" solo perché amico dei due, anche il suo nome venne accantonato. Ma purtroppo la storia non finì qua, perché Ciavardini venne chiamato a testimone come alibi di Mambro e Fioravanti: la mattina del 2 agosto, dissero i due, si trovavano insieme, in una città del Veneto. I giudici chiesero a Ciavardini se confermava, e lui confermò: "Bene!" dissero in sostanza i giudici, "se quella mattina stavate assieme, allora vuol dire che anche lei era con loro alla stazione di Bologna"!!!
    Ma siccome all'epoca dei fatti era minorenne (17 anni) la sua posizione venne stralciata, in attesa della fine del processo a Mambro e Fioravanti. Condannati definitivamente i due (senza prove ma solo per dichiarazioni di "pentiti"), arrivò il turno del tribunale minorile contro Ciavardini. Il giudice per le indagini preliminari, però, sentenziò che non esisteva alcun motivo per istituire un processo contro di lui.
    Allora cambiarono giudice: ovviamente, il secondo disse di sì e così, dopo quasi vent'anni, cominciò il processo, al termine del quale Ciavardini venne assolto per non aver commesso il fatto. In Appello la sentenza, dopo solo cinque ore di camera di consiglio (quindi senza neanche il tempo di leggere il materiale, migliaia di pagine) la sentenza di primo grado venne ribaltata, e Ciavardini condannato a causa di una fantomatica telefonata che, la sera prima della strage, avrebbe fatto al padre della sua ragazza di allora, per avvertire di non prendere il treno prenotato per raggiungerlo: il treno sarebbe passato per Bologna più o meno a quell'ora... Malgrado il signore in questione non ricordi assolutamente di aver mai ricevuto quella telefonata, i giudici hanno deciso di credere a chi disse di aver saputo da lui che quella telefonata c'era stata...
    Oggi stiamo aspettando la sentenza della Cassazione. Malgrado l'assoluta inconsistenza degli indizi, le speranze sono ridotte al lumicino, visto che la Cassazione non può entrare in merito dell'indagine ma solo annullare la sentenza per vizi vari. L'unica speranza è che qualche personaggio di rilevanza istituzionale prenda il cuore in mano e decida di sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica, che non sa nulla di questa incredibile vicenda! Pensate: secondo la sentenza, è stato finalmente trovato l'uomo (17 anni...) che depositò la bomba a Bologna, l'uomo responsabile della più tremenda strage della storia italiana, e nessun giornale lo ha riportato in prima pagina!!! Niente! Uno sputo in terra di uno skin smuove televisioni, giornali, sindacati, sindaci e presidenti, mentre il terrorista più crudele non interessa nessuno... Basterebbe questo per capire quanto assurda sia la sua condanna. Epperò non basta. E' per questo che è FONDAMENTALE che vi sia un'ampia partecipazione di pubblico alla presentazione del libro.

    P.S.ovviamente, se lui venisse assolto, allora tornerebbe ad essere un testimone attendibile, e l'alibi di Mambro e Fioravanti confermato... Allora si dovrebbe riaprire il processo. E questo, ahinoi, non lo vuole nessuno"

    Testimonianza tratta da DestraSociale.org

  2. #2
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    Predefinito ciavardini è innocente

    CIAVARDINI E' INNOCENTE e l'appello in sua difesa è assolutamente meritorio però la scheda che lo supporta è pieno di CAZZATE.
    L'episodio della sparatoria è del 1985, 4 anni e mezzo a Bologna ed è andata così.
    L'unico superstite, oltre all'infame Raffaella Furiozzi (per cui nel carcere per pentiti di Paliano litigarono Cristiano Fioravanti e Izzo...) è un ex fiancheggiatore di TP, già arrestato nel blitz contro il nucleo misto TP-NAR di Torino del settembre 1982.
    In "Fascisteria" io l'ho raccontata così:

    Cosso con gli altri ‘pischelli’ torinesi si fa qualche mese di carcere poi viene scarcerato perché l’accusa di banda armata è derubricata in favoreggiamento. Esce indurito dall’esperienza del carcere. Dà vita a una piccola banda armata che ha appena il tempo di fare un paio di rapine per procurarsi armi. Al ritorno da Roma, la mattina del 24 marzo 1985, il gruppo incappa in un posto di blocco al casello autostradale di Alessandria. Li fermano per sbaglio: quel giorno è indetta una manifestazione nazionale degli autonomi contro la centrale nucleare di Trino Vercellese e sono previsti scontri. Il dispositivo di sicurezza delle forze dell’ordine è di filtrare gli accessi, con controlli sulle auto con giovani a bordo e targhe di altre città. Cosso è alla guida dell’auto: quando si accorge che i dati della sua patente stanno per essere passati al terminale cerca di giocare d’anticipo e impugna la pistola che si inceppa. La raffica di mitra che falcia l’auto fa una strage: due morti (Diego Macciò ed Enrico Ferrero) e due feriti (Cosso e Raffaella Furiozzi, fidanzata di Macciò, che si “pentirà” subito). Nella sparatoria è colpito anche l’agente che stava effettuando il controllo dei documenti. Cosso, ferito a un braccio, si arrende e disperato urla ai poliziotti di farla finita: “Ora spara anche a me, qui in testa”. Nell’auto trovano pistole, fucili a canne mozze e bombe a mano. Un giornalista gli attribuisce il soprannome di “demente”: i camerati scuotono la testa. Per loro Cosso resta Pinocchio, per i lineamenti tagliati con l’accetta e il modo di camminare a scatti. Al processo per banda armata Cosso motiva le sue scelte: “Avevamo deciso di rifiutare l’inserimento in una società in cui non ci riconoscevamo e che disprezzavamo, ricorrendo allo spontaneismo armato, ci rendevamo però conto che il nostro programma di capovolgimento alle istituzioni era utopistico. Il gruppo sperava con le sue azioni di coinvolgere i ragazzi di destra e di far sapere loro che c’era qualcuno che lottava per migliorare la società ma non ci rendevamo conto che la violenza porta solo violenza e lutti”. Dei vent’anni di condanna accumulati in primo grado tra la sparatoria di Alessandria e l’associazione sovversiva finisce per scontarne solo otto (tra condoni, cumulo e sconti per buona condotta) ed è scarcerato nel giugno 1993. In carcere completa gli studi, laureandosi in Giurisprudenza, ma non cambia idea sull’inserimento nella società.

    Quanto all'infame accusa contro Nanni De Angelis, Taddeini e Ciavardini, che di Nanni ha sposato la sorella la storia è andata così:

    Nanni non trova pace neanche da morto: l’ultima violenza la tenta Izzo, il “mostro del Circeo”, che non avendo merce fresca da offrire al mercato delle indulgenze lavora di fantasia per garantirsi i cospicui vantaggi della condizione di “collaboratore di giustizia”. Dopo anni trascorsi in cella a ricostruire con Calore e Fioravanti le vicende dello stragismo ha un’infarinatura sufficiente per tentare il colpo grosso: individuare gli autori della strage di Bologna. Sa che nelle tante chiacchiere sentite nelle celle e nei cortili delle supercarceri due sono i motivi ricorrenti: la strage l’hanno voluta gli zozzoni, i vecchi leader compromessi con i servizi segreti e le logge massoniche, i Fachini e i Signorelli e prima di loro i Freda e i Delle Chiaie; a commetterla sono stati dei ragazzini inetti che hanno provocato il crollo indesiderato di un’intera ala della stazione. L’obiettivo di chi aveva organizzato la strage – lo confermano le perizie – erano i “soliti” 15–20 morti, come a Piazza Fontana, sull’Italicus e poi sul treno 904. Izzo – che non ha grandi strumenti culturali e concettuali – tenta di mettere tutto in equazione. L’importante è la verosimiglianza, per il resto nessuno lo potrà smentire. E sceglie di accusare un morto, con una consueta logica da “coatto”: Nanni, appunto. L’inserimento del nome di Ciavardini serve per fornire qualche riscontro incrociato: sa che era del giro di Fioravanti, che è stato allontanato subito dopo la strage e che gli hanno dato rifugio un camerata di Osimo, il paese di Picciafuoco, l’unico imputato di cui è dimostrata la presenza in stazione quella mattina , e poi Mangiameli che è stato ammazzato – per la Procura di Bologna – perché ha scoperto qualche impiccio sul ruolo di Valerio nella strage. Izzo si fa schermo delle confidenze di una ragazzina, che all’epoca della strage aveva finito le scuole medie, Raffaella Furiozzi, sua fidanzata nel morbido carcere di Paliano, sorta di albergo dell’amore, dove persino Calore, giunto vergine ai 30 anni, conoscerà finalmente una donna, l’ex brigatista Emilia Libera. Raffaella avrebbe saputo dal ragazzo, Dario Macciò, ucciso nel conflitto a fuoco di Alessandria, che a mettere la bomba a Bologna sono stati tre pischelli di TP, Ciavardini, De Angelis e Taddeini. Macciò non può smentire e Izzo è convinto che il gioco sia fatto. È sfortunato, però. Perché nel 1980 le finali nazionali di football americano si sono svolte proprio il 2 agosto, a Castel San Giorgio, nel Rietino. La conferenza stampa di Marazzita, difensore di De Angelis, è una debacle clamorosa per Izzo. Decine di testimoni hanno assistito, l’incontro è stato ripreso da una TV privata, la cassetta con la registrazione è consegnata ai magistrati, accompagnata dalle fotocopie dei giornali, con citazioni della ottima prestazione di Nanni, che da fullback assicurò ai Tori la vittoria. A questo materiale Marazzita allega una dichiarazione di un amico di Nanni, Maurizio Frosi, che gli ha telefonato subito dopo le 9 e ha trascorso con lui gran parte della giornata. I due vennero in auto a Castel S. Giorgio con un altro giocatore, arrivarono a ora di pranzo, la partita iniziò alle 15.

  3. #3
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    Predefinito

    Grazie davvero per l'integrazione. La "scheda di presentazione", io l'ho trovata in un Forum e non aveva pretese di scientificità, io stesso non ho legami (se non contiguità politica) con gli organizzatori della conferenza e mi sono limitato a propagandare nel mio piccolo un'iniziativa che mi sembra meritoria.
    Il tuo intervento dà sicuramente un quadro ancora più esauriente della vicenda.

  4. #4
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    E' un'opera meritoria battersi in difesa di un innocente...
    umt

  5. #5
    Dalla parte del torto!
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    Predefinito Re: ciavardini è innocente

    In origine postato da ugotassinari
    la strage l’hanno voluta gli zozzoni, i vecchi leader compromessi con i servizi segreti e le logge massoniche, i Signorelli e prima di loro i Freda

    Sinistra Nazionale!

  6. #6
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    La verità sulla strage di Bologna? Ve la racconta un Bolognese. Diciamo che è al 90% è una strage libica. Esattamente come quella di Ustica (è stata una bomba, non un cazzo di missile!!!). E la manovalanza è quasi sicuramente la stessa (italiana rossa).
    Perchè i libici? Per una serie di problemi.
    In quel periodo stavamo "acquisendo" Malta e i banchi di Medina (piattaforme per l'estrazione del petrolio a largo di Malta). In più Gheddafi percepiva il rischieramento dei Cruise a Comico come una minaccia nei suoi confronti (ed era vero, tra l'altro).
    Mandò diversi segnali per far capire alla nostra dirigenza di stare attenta. I segnali non vennero capiti.
    Prima ci fu l'avvertimento (Ustica) e poi la vendetta (strage di Bologna). Quest'ultima, guarda caso, avvenuta lo stesso giorno in cui la nostra delegazione era a La Valletta (Malta) per firmare gli accordi.

    Il ruolo del KGB: disinformazione ai danni dei nostri servizi segreti e della DC. Ovviamente con lo splendido supporto delle quinte colonne del PCI !!
    Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
    ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
    Racconti senza fine di gente che ha pagato
    non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
    La rivoluzione è come il vento, la rivoluzione è come il vento.

  7. #7
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    Predefinito

    In origine postato da Fenris
    La verità sulla strage di Bologna? Ve la racconta un Bolognese. Diciamo che è al 90% è una strage libica. Esattamente come quella di Ustica (è stata una bomba, non un cazzo di missile!!!). E la manovalanza è quasi sicuramente la stessa (italiana rossa).
    Perchè i libici? Per una serie di problemi.
    In quel periodo stavamo "acquisendo" Malta e i banchi di Medina (piattaforme per l'estrazione del petrolio a largo di Malta). In più Gheddafi percepiva il rischieramento dei Cruise a Comico come una minaccia nei suoi confronti (ed era vero, tra l'altro).
    Mandò diversi segnali per far capire alla nostra dirigenza di stare attenta. I segnali non vennero capiti.
    Prima ci fu l'avvertimento (Ustica) e poi la vendetta (strage di Bologna). Quest'ultima, guarda caso, avvenuta lo stesso giorno in cui la nostra delegazione era a La Valletta (Malta) per firmare gli accordi.

    Il ruolo del KGB: disinformazione ai danni dei nostri servizi segreti e della DC. Ovviamente con lo splendido supporto delle quinte colonne del PCI !!

    Prove? Non servono. Motivi di tanto silenzio? Il KGB? Che si intrufola nelle basi NATO?????????
    Sotto il naso USA????
    Vabbè...
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  8. #8
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    Predefinito Re: Re: ciavardini è innocente

    In origine postato da Rodolfo
    Scusa Rodolfo, ma quotare così il mio post non è corretto. Un lettore distratto infatti potrebbe pensare che la presunta responsabilità di Signorelli e Freda sia una mia affermazione. Laddove invece io scrivo:
    nelle tante chiacchiere sentite nelle celle e nei cortili delle supercarceri due sono i motivi ricorrenti. La differenza è lampante...
    Signorelli - la cui rispettabilità immagino ti stia particolarmente a cuore, essendo un tuo dirigente - non ha bisogno di difese di ufficio: lui stesso del resto racconta la sua vicenda paradossale. Essere stato cioè al tempo stesso processato come "cattivo maestro" di Fioravanti e Mambro (e mandante delle loro azioni) e al tempo stesso tenuto in un duro isolamento penitenziario perché sotto minaccia di attentato da parte degli spontaneisti armati
    umt

  9. #9
    cattolico refrattario
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    Predefinito

    non si è mai fatta luce sull'"incidente di percorso"

  10. #10
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    Predefinito ma quali rossi, ma quali neri

    Caro Fenris

    La strage di Ustica fu certamente dovuta ad un errore dei servizi segreti 'alleati' i quali credevano che su quell'aereo si stesse trasportando uranio per l'atomica irachena.

    Che la Nato si sia impegnata in tutti i modi per coprire la strage non è una teoria campata in aria. In pochi anni sono stati assassinati ben quattordici dei testimoni del famoso black out che permise di far sparire le tracce dell'attacco aereo.
    Senza contare la recente impiccaggione di un collaboratore dei servizi che aveva ripreso in mano la pratica.
    Ultimamente sono state rese note le volute omissioni ed i voluti depistaggi americani contro l'inchiesta di Ustica.

    La pista libica è stata abbandonata perchè priva di fondamento e costruita di sana piante dagli Usa (esattamente come avverrà in seguito a Lockerbee)

    Che le stragi di Ustica e Bologna siano collegate è possibile.

    A suo tempo un uomo politico di primo piano, l'onorevole Formica, le attribuì all'Alleanza Atlantica e in particolare ad un piccolo paese mediterraneo particolarmente agitato.

    La manovalanza rossa non c'entra un emerito cavolo (come non c'entra quella neofascista) e a scanso di equivoci te lo dice un fascista.

    Non so chi tu sia, ma se sei animato da buoni propositi e se non sei un servo altrui (o se non ami il Grande Fratello per una nuova forma della sindrome di Stoccolma) ti consiglio di non lasciarti accecare da pregiudizi insensati.

 

 
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