Più volte mi sono soffermato a riflettere vedendo per strada, come molti di voi, una mano tendersi, uno sguardo triste, un volto scavato dalla sofferenza e, come tanti altri ho scosso la testa, pronunciando ( all'unico scopo di dare e darmi una giustificazione ) "non è possibile... sei il centesimo che mi chiede..." forse, per vergogna non ho pronunciato la classica frase: "ma vattene a lavorare... perchè non torni a casa tua...". E li ho capito che incontravo il povero nel senso di colui che è privo di beni materiali. Ma nel tempo ho anche scoperto e convissuto con coloro che, pur avendo di che vivere e nutrirsi più che dignitosamente, allungavano la mano, avevano lo stesso sguardo se pure ben nascosto dal trucco, dai gioielli e da vestiario costosissimo. Altri poveri ? Quando il Signore Gesù parlava dei poveri a quale delle due categorie si riferiva, chi mi esortava ad aiutare, chi mi invitava a seguire facendomi povero ?
Penso proprio che Lui, che ben conosce la "miseria" materiale e morale dell'uomo non facesse distinzione alcuna. Mi invitasse a essere con loro in tutto e per tutto ponendomi all'interno dello "scandalo" della sua venuta della sua "buona novella". Si ! Perchè siamo poco, se non per niente, Cristiani quando non sappiamo dare "scandalo", quando pensiamo che il passo del Vangelo nel quale Gesù dice "le prostitute e i Farisei vi precederanno in Paradiso" sia stata una "svista", quando pensiamo che noi siamo senza peccato quando ci infastidiamo della "diversità" degli altri e ci beiamo del nostro essere persone a modo, stimati e riveriti socialmente o ancora peggio ci limitiamo a "sopravvivere" non "infastidendo" ma compiendo il nostro "dovere" di cittadini dimenticando che abbiamo un COMANDAMENTO da Cristiani.
Abbiamo addormentato le nostre coscienze, ci muoviamo quotidianamente distogliendo lo sguardo dalla "spazzatura umana" che è intorno a noi.
E' su questo comportamento che saremo giudicati, sul come avremo visitato Cristo carcerato ed ammalato, sul come avremo sfamato Cristo che urlava per la fame e per la sete di cibo e di giustizia. A chi accusa gli extracomunitari di essere: "banditi che devono essere incarcerati", che imbonisce le anime e le coscienze turbate dai mali veri della società indicando quale unico colpevole l'extracomunitario o il povero dico, perchè da Sacerdote ho il dovere della verità, che il male del nostro tempo stà altrove, in altri uomini, in altri palazzi e non nei tuguri, nelle stazioni o sotto i ponti o nei campi degli Zingari. La loro condizione è solo il prodotto del nostro silenzio, della nostra connivenza, del nostro poter pensare che basti "non fare nulla di male" andare in chiesa la domenica per salvare l'anima.
Non si può urlare la richiesta di legalità senza coniugarla con la giustizia e la solidarietà.
Fuori da questa idea si è fuori da Cristo !
Non si è Cristiani, non si è Sacerdoti veri che annunciano il Vangelo di Cristo, non c'è salvezza dell'anima.
Non devo essere io a darvi le direttive comportamentali, interrogate la vostra coscienza ( la mia brucia per ciò che non riesco a fare ) e se può aiutarvi leggete i passi dei Padri che, giornalmente vi offrirò da leggere su questo tema.
I diritti dei poveri
La misericordia è parte della giustizia. Questo significa che se tu, animato da misericordia, intendi dare ai poveri, ebbene, agendo così, non fai più di quanto non richieda la giustizia, secondo quanto dice la Scrittura: "Distribuì, diede ai poveri; la sua giustizia rimane per sempre" (cfr. Sal 111,9). Perché è ingiusto che colui che è completamente uguale a te, non sia aiutato dal suo simile, soprattutto in considerazione del fatto che il nostro Signore Iddio volle che questa terra fosse possesso comune di tutti gli uomini, e diede frutti a vantaggio di tutti loro; ma l'avidità divise i diritti delle proprietà. Pertanto, è giusto che, se rivendichi per te, come bene privato, qualcosa di quanto è comune a tutto il genere umano..., almeno riparti tra i poveri qualcosa di esso, perché tu non abbia a negare il sostentamento a quelli che partecipano dello stesso diritto di cui godi tu... Vi rendete conto che ci muoviamo tra molte immagini di Cristo? Dunque, attenti a non dare la sensazione che noi spogliamo queste immagini della corona che Cristo stesso ha posto su ciascuno. Facciamo in modo di non togliere niente a colui al quale dobbiamo viceversa dare. E noi, tuttavia, anziché agire così, non solo non onoriamo i poveri, ma addirittura li disonoriamo, li annientiamo, li perseguitiamo, e neppure ci rendiamo conto del fatto che, ogni volta che crediamo di poter recare loro danno, noi causiamo quelle ingiurie all'immagine di Dio. Chi si fa beffe del povero, irrita colui che il povero creò. E verrà il giorno in cui questi dirà: "Ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare" (Mt 25,42)... Per la qual ragione poniamo tutto il nostro impegno nel non causare alcun oltraggio a qualunque di questi piccoli, perché il Signore non senta che è lui che ingiuriamo in costoro. Ambrogio in Esposizione del Salmo 118: in PL 15,1372.1410-1411 È buona la misericordia che rende gli uomini perfetti, perché imita il Padre perfetto. Non c'è nulla che dia pregio all'anima cristiana quanto la misericordia: la si esercita in primo luogo nei confronti dei poveri, col giudicare come comune ciò che dà la terra e ciò che produce la natura per l'uso di tutti, col distribuire tra i poveri quanto si possiede, e con l'aiutare i propri compagni e consimili.
Ambrogio in I doveri dei ministri: in PL 16,38
+ Nicola, peccatore dinanzi a Cristo ed agli uomini