cari amici
ecco a voi una interessante rassegna-stampa comparsa oggi su Cnn-Italia...
al solito... buona lettura!...
L'ira di Fini: o noi o la Lega!...
I giornali ricostruiscono un giovedì frenetico per la CdL
Ultimo aggiornamento 11 luglio 2003, 102 ora italiana [082 GMT]
Milano [CNN] - L'ira di Fini: così si può riassumere la lettura che i giornali danno dell'attuale crisi in seno alla maggioranza. Dal ‘Corriere’ a ‘L'Unità’, da ‘Repubblica’ al ‘Giornale’, le ricostruzioni sono le medesime. I colloqui di giovedì a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio e, nell'ordine, Gianfranco Fini e Marco Follini hanno certificato la rottura degli alleati con Bossi. Il successivo incontro telefonico tra Berlusconi e Bossi, tuttavia, dovrebbe aver riportato serenità.
In serata, non a caso, il portavoce del Premier, Paolo Bonaiuti, ha pronunciato parole ottimistiche, sottolineando che ‘il presidente Berlusconi sta lavorando per riportare la serenità, sicuro che alla fine prevarranno responsabilità e sicurezza’. In pratica, il colloquio tra Bossi e il Cavaliere avrebbe avvicinato le distanze, anche se Bossi, alcune ore dopo, ha chiesto a gran voce ‘il rinnovamento del programma, ossia la ridiscussione dell'intesa da cima a fondo, perché se salta il patto [elettorale] e non se ne sigla uno nuovo non ci sentiamo più legati’.
Ma facciamo un passo indietro, anche per meglio comprendere gli sviluppi futuri. Il 'senatur' ha di fatto aperto una crisi, affermando alcuni giorni fa che il patto elettorale della Casa delle Libertà era da considerarsi ormai superato per il mancato impegno dell'Esecutivo in tema di riforme, la 'devolution' in primo luogo. La polemica sulla riforma delle pensioni, a difesa delle quali il Carroccio si è asserragliato, ha aumentato le distanze.
Le schermaglie della Camera, dove la Lega ha votato per quattro volte con l'opposizione - mercoledì - e ha scatenato - giovedì - la bagarre nell'approvazione del cosiddetto 'indultino', non sono che la spia della volontà del Carroccio di riacquistare visibilità.
Fini, giovedì, ha fatto intendere a chiare note al premier che Bossi e il suo partito hanno superato il limite. ‘Su queste basi non si può andare avanti. La Lega non solo è sopravvalutata, è come se guidasse il Governo. Non vorrei che tu, caro Silvio, ti trovassi nella situazione di dover scegliere tra noi e loro’: così Claudio Tito de la Repubblica ricostruisce il colloquio di palazzo Chigi.
Il Corriere della Sera, invece, è riuscito a ottenere un'intervista dal leader di An. Francesco Verderami spiega che Fini ha rivolto un pressante invito al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, affinché ‘faccia valere la sua leadership’ e ‘metta in riga Bossi’. Il vicepremier non sottovaluta ‘la gravità della situazione’ all'interno della maggioranza, per la quale servono ‘chiarezza e decisione’. Fini, tuttavia, si dice convinto che Bossi ‘non abbia intenzione di uscire dal governo’, ma se ciò dovesse accadere, ‘nessuno dovrà rincorrerlo’.
La Stampa si sofferma, nel pezzo di retroscena realizzato da Amedeo La Mattina, sulle reazioni di Berlusconi, sulle quali esistono due versioni. Da un lato, c'è chi racconta un presidente del consiglio ‘ricettivo, calmo, comprensivo perfino delle ragioni che hanno fatto infuriare Fini e Follini, al punto di affermare la sua 'irritazione crescente' nei confronti della Lega. Dall'altro, vi è chi riferisce di un Berlusconi ‘risoluto, arrabbiato con tutti sino a sbottare con l'affermazione Ma lo capite che ci stiamo facendo male da soli, che abbiamo rianimato un'opposizione che non sa a quale Santo votarsi?…’.
La questione, prosegue la ricostruzione de La Stampa, si sarebbe risolta con una richiesta, da parte del Cavaliere, di un supplemento di fiducia ‘nelle sue capacità di rimettere assieme le cose con Bossi’. Qui, tuttavia, Fini sarebbe letteralmente esploso, affermando che proprio l'atteggiamento del premier ‘ha consentito di arrivare a queste condizioni’. In conclusione, Fini avrebbe pronunciato parole di fuoco: ‘In queste condizioni la presenza della Lega è incompatibile con la nostra’.
Il Giornale cerca di soffermarsi maggiormente sugli elementi scatenanti della crisi. E, all'indomani del tentativo di ricucitura del premier, si sottolinea come la 'spina' maggiore che tormenta l'esecutivo non è stata ancora rimossa. ‘Il problema per eccellenza - scrive Renato Pera - rimane, anche perché lo stesso Bossi ha parlato esplicitamente dell'esigenza di un 'rinnovamento del programma', ponendola quasi come condicio sine qua non, anche se i partner di An e Udc sembrano non condividere affatto questa esigenza.
Il leader dei centristi, Marco Follini, in particolare, avrebbe chiesto a Berlusconi ‘di ricondurre il Carroccio sulla retta via', ribadendo che nessuno avrebbe intenzione di aprire crisi né chiedere rimpasti. Ma, spiega Renato Pera, Follini ha ribadito la necessità di mettere in preventivo un check-up della coalizione dopo il semestre europeo, ‘che non deve essere turbato dalle fibrillazioni della maggioranza’.
Il Manifesto, infine. Fulminante, come di consueto, la prima pagina: una foto di Bossi ritratto durante un comizio e la scritta ‘L'ego della bilancia’. Il quotidiano comunista ricostruisce in due parole la crisi: ‘Il caos delle libertà continua nel segno della Lega. Il Carroccio inscena una gazzarra sull'indultino, insulta Casini, dà dell'ipocrita a Berlusconi, incassa un rinvio sulle pensioni ma chiede certezze sulla devolution. In serata la telefonata tra Bossi e il gran capo: ‘Se c'è il programma, si riparte’, dice il leader nordista. Berlusconi scende sulla terra e vede anche An e Udc. Si tenta il rilancio. Del Dpef per ora neanche l'ombra'.
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Nobis ardua
Comandante CC Carlo Fecia di Cossato