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Discussione: La via culturale

  1. #1
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    Predefinito La via culturale

    Spesso in questo forum viene citata la via culturale come strumento per la diffusione e l'affermazione del padanismo. L'idea è affascinante e gli strumenti esistono grazie anche e soprattutto al mitico Oneto, capace di unire e mettere ordine nell'universo culturale padanista.
    Sto facendo delle verifiche ai banchetti dei gadget delle feste della Lega Nord, dove credo sia più facile trovare padanisti che altrove; solitamente non si trovano libri, ma quando ci sono il risultato di vendite è il cappotto pieno: non uno straccio di libro o di quaderno padano venduto. Vanno invece alla grande biro, portachiavi e accendini (quello con annesso preservativo è al top delle preferenze).
    Ignorando le osservazioni idiote che facilmente arriveranno da parte dei vari Valentino, Cemento Lozione, ecc., chiedo ai forumisti un parere sulla questione. Io credo che una via culturale priva di un sano populismo serva solo a creare un gruppo ristrettissimo di teorici padanisti ma nulla potrà per la nostra causa, sempre che si voglia seguire la via politica. La cultura padanista è fondamentale per qualsiasi movimento che ponga la Padania al centro della propria azione politica, ma non vedo sbocchi nel seguire esclusivamente la via culturale. Mi sono esaltato vedendo il salone di Belgirate stracolmo di persone all'ultimo incontro della Libera Compagnia, ma qualche migliaio di persone diluite tra milioni di Padani servono a ben poco se alle spalle non hanno i "muratori bergamaschi" a cui probabilmente non importa un fico secco delle diverse origini storiche dei popoli della penisola e delle differenze culturali che ne hanno impedito la trasfomazione in nazione, anche perché avvertono immediatamente a pelle che un "terù" è persona diversa da loro, non necessariamente cattiva (di solito sì, però), ma diversa. E a quel punto ogni spiegazione sarebbe inutile. E' questo ciò che aveva la Lega quando divenne il maggior partito indipendentista europeo, le sparate di Bossi che attiravano gli strali dei mezzi di comunicazioni ma che la gente condivideva. Semmai l'intellettuale interviene quando occorre spiegare le stesse tesi ai palati più fini. Da solo però non andrà da nessuna parte.

  2. #2
    Homo faber fortunae suae
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    Predefinito

    col populismo siamo arrivati qui, all' inizio si andavano bene ma poi si perde la gente si stufa...

  3. #3
    PADANIA LIBERA!
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    Predefinito Re: La via culturale

    In origine postato da auverno
    .
    Sto facendo delle verifiche ai banchetti dei gadget delle feste della Lega Nord, dove credo sia più facile trovare padanisti che altrove; solitamente non si trovano libri, ma quando ci sono il risultato di vendite è il cappotto pieno: non uno straccio di libro o di quaderno padano venduto. Vanno invece alla grande biro, portachiavi e accendini (quello con annesso preservativo è al top delle preferenze).
    ahahahha,quello degli accendini con preservativi è vero,vanno a ruba!Meno male che c'è chi vorrebbe dipingere i leghisti come un branco di preti bigotti:-)
    Saluti Padani

  4. #4
    Globalization Is Freedom
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    Predefinito

    Il punto è che, a mio avviso, è indispensabile disporre PRIMA di una solida base teorica, su cui poi innestare il ramo politico. In caso contrario, la politica può avere vita breve (come abbiamo visto e stiamo vedendo).
    In questo senso, trovo interessante sentire il parere di Lord Keynes (le cui teorie economiche, pur folli, furono geniali; e l'uomo fu senza dubbio un genio):

    "Le idee degli economisti e dei filosofi politici, così quelle giuste come quelle sbagliate, sono più potenti di quanto si ritenga. In realtà il mondo è governato da poche cose all’infuori di quelle. Gli uomini della pratica, i quali si credono affatto liberi da qualsiasi influenza intellettuale, sono usualmente schiavi di qualche economista defunto. Pazzi al potere, i quali odono voci nell’aria, distillano le loro frenesie da qualche scribacchino accademico di pochi anni addietro."
    "Non spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia. Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviate la maggioranza, per falsare la giustizia. Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo" (Esodo 23: 1-3)

  5. #5
    a mia insaputa
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    Predefinito

    "Sto facendo delle verifiche ai banchetti dei gadget delle feste della Lega Nord, dove credo sia più facile trovare padanisti che altrove; solitamente non si trovano libri, ma quando ci sono il risultato di vendite è il cappotto pieno: non uno straccio di libro o di quaderno padano venduto."

    Beh,è risaputo che molte persone nascono già "imparate".. nulla di strano quindi che lascino ad altri l'onore e l'onere di perder tempo su un libro..
    Battute a parte,prova ad immedesimarti in un padano completamente a digiuno di teoria che si imbatta in un banchetto tipo: ti trovi di fronte ad una massa di carta della quale non capisci una beata mazza.. quaderni padani,libri di tutti i generi,dalla storia alla politica passando per l'attualità e quant'altro.. Vorresti provare,allunghi la mano,pilucchi qualche copertina e poi molli tutto e te ne vai..più in là ci sono i giochini,il portachiavi e balle varie.. caso mai,se ripassi,fai a tempo a rinunciare per la seconda volta....
    L'unico giornale vagamente padanista attualmente si è dato alla cinofilìa e dubito che tenga aggiornati più di tanto i suoi aficionados per quanto riguarda l'editoria filo padana (e quindi anti italiana).
    A mio modo di vedere qui manca la spinta pubblicitaria; un pò di sana reclàme che so.. anche dei semplici cartellini direttamente sui banchetti con su scritte le solite cose: "libro da leggere assolutamente".. "imperdibile".. roba così insomma..
    A Belgirate,ad esempio,stavo facendo un pò di compagnia (leggasi rompevo le balle) a Pinocio e DVD quando un tipo si accosta al banchetto e si mette a "piluccare".. tira su un libro che per caso stavo leggendo anche io (e che mi ero portato dietro) e gli dà un'occhiata alla "ti guardo e poi ti mollo".. Io mi metto a parlare del libro stesso con i due di cui sopra,dico che mi pare un ottimo libro (e lo è) e via così... non faccio a tempo a finire che il libro in questione è bello che andato...



    "Mi sono esaltato vedendo il salone di Belgirate stracolmo di persone all'ultimo incontro della Libera Compagnia, ma qualche migliaio di persone diluite tra milioni di Padani servono a ben poco se alle spalle non hanno i "muratori bergamaschi" a cui probabilmente non importa un fico secco delle diverse origini storiche dei popoli della penisola..."

    E' vero; il problema è che poi,quando gli italos rispondono alle legittime istanze del muratore prendendolo per il culo dalle colonne della carta igienica di regime,il muratore stesso,non va tanto più lontano del semplice urlo di guerra padano: "bossi,bossi.." quasi fosse un mantra..
    Tra l'altro mi piacerebbe tanto fare il confronto internazionale dei magùt: tra il bergamasco,il bretone,il basco e chi più ne ha più ne metta,chi è che arriva ultimo nel campionato dell'autocoscienza nazionale?
    E qui il problema non è tanto la via culturale in sè ma il modo di raccordarla alla vita di tutti i giorni (soprattutto da quando è venuta a mancare la matrice conosciuta come Lega Nord per l'INDIPENDENZA DELLA PADANIA).
    Io nel mio piccolo ci provo.. anche solo a trascinare qualcuno ai convegni della LLCP..
    Di solito va male.. gli interpellati (gente già orientata padanamente) abbassano lo sguardo alla furtiva ricerca di un argomento di attualità sul quale far cadere la conversazione,tipo l'andropausa nei cocomeri femmina della Galapagos...
    Quando va bene invece mi augurano buon viaggio..
    Il problema è che il loro essere padani,oltre a qualche mugugno ogni tanto,lo scaricano tutto in cabina elettorale e poi,all'uscita,tirano l'acqua e chi s'è visto s'è visto...
    Se queste sono le premesse e se il maggior movimento autonomista del paese cazzeggia con cuccioli extracomunitari di labrador,unità federalnazionali e sindromi cinesi non vedo cosa ci sia da stupirsi se il padanismo sta andando lentamente in vacca...
    Teniamo botta?



    "Semmai l'intellettuale interviene quando occorre spiegare le stesse tesi ai palati più fini. Da solo però non andrà da nessuna parte."

    Il fatto è che nessuno si muoverà di un millimetro finchè non sarà stabilito che:
    -Abbiamo un problema.
    -Siamo coinvolti tutti.
    -Dobbiamo andare da quella parte.

    Questo,a mio avviso,è il minimo comun denominatore che deve essere incistato in questi cazzo di padani a corrente alternata,capaci solo di aspettare il messia di turno pronto a dargli la ricetta infallibile per la libertà..monodose,in supposte e quindi da assumere nel rispetto dei canonici 90°...




    Se vedòm!
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  6. #6
    PADANIA LIBERA!
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    Predefinito Re: La via culturale

    In origine postato da auverno
    Spesso in questo forum viene citata la via culturale come strumento per la diffusione e l'affermazione del padanismo. L'idea è affascinante e gli strumenti esistono grazie anche e soprattutto al mitico Oneto, capace di unire e mettere ordine nell'universo culturale padanista.
    Sto facendo delle verifiche ai banchetti dei gadget delle feste della Lega Nord, dove credo sia più facile trovare padanisti che altrove; solitamente non si trovano libri, ma quando ci sono il risultato di vendite è il cappotto pieno: non uno straccio di libro o di quaderno padano venduto.
    Il vero problema è che questo materiale Padanista non ha seguito al di fuori della cerchia dei leghisti o ex leghisti.Questo è il vero problema...
    Mesi fà ho partecipato a un corso per imparare a scrivere in lingua Piemontese...un corso tra l'altro molto bello,sulla storia,letteratura e lingua Piemontese,gestito da un'associazione Piemontesista.
    Ebbene,i due "insegnanti" erano ex leghisti(l'associazione è apolitica ed è nata prima della Lega)...dei partecipanti 3/4 erano militanti leghisti(che avevano saputo del corso perchè pubblicizzato dalla Padania)...e il restante 1/4 o erano amici dei leghisti,oppure erano interessati e basta.
    Su 5 giovani(senza offesa ma intendo sotto i 30 anni:-) )...4 erano leghisti...
    E non credo che se ci mettessimo a vendere libri Padanisti al di fuori dell'ambito lega,avremmo futuro...questo è un vero dramma per me!
    Saluti Padani

  7. #7
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    Ragazzi, io condivido che in teoria la via culturale e' la migliore. Ma il mondo sta cambiando ogni giorno, a velocita' supersonica.
    La cultura porta i suoi frutti in 15-20 anni. Se non reagiamo ora, tra 1-2 anni ci troveremo davanti ad un mondo super-globalizzato e turbo-capitalista che ci tappera' la bocca per sempre.
    Ancora, ma per pochissimo, siamo in tempo.
    Se non diamo una chiara matrice politica alle nostre azioni, ci troveremo nella torre d' avorio in cui purtroppo si trova Oneto.
    2 anni fa mi disse Eva Klotz: "se non fai un movimento politico, la gente sistufa presto della cultura: ci vogliono gli obbiettivi diretti"
    Penso che aveva ragione.

    Saluti

  8. #8
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    Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta!
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    Condivido l'orientamento di stonewall, serviva PRIMA una sorta di "via culturale" ante litteram, un investimento a medio lungo periodo, da sviluppare parallelamente ed in simbiosi con l'azione politica. Un supporto forte di dati e fatti sacrosanti da tradurre nelel fondamenta dell'azione politica, certo non una sterilespeculazione intellettuale. Il rischio ad investire nella sola "azione" è che, appunto, finito lo sprint iniziale si rimane con poco o nulla a cui fare riferimento (specie se ci sono sterzate e controsterzate TOTALI nel giro di pochi anni).

    Eva klotz poi, per uqnao tci possa essere simpatica la sua battaglia, rappresenta un contesto socio-plitico-culturale totalmente diverso dal "nostro" propriamente padano non più coeso etnicamente e con una autocoscienza di popolo con un piede nella fossa.

  9. #9
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    La cultura è un'arma più efficace di quanto ci si renda conto: spesso agisce per vie mediate e influenza in modo indiretto le scelte di molti.

    Nel suo rapporto con la politica, la cultura deve avere una funzione di "sfondamento", o meglio di "punta di diamante": l'idea viene prima del muratore bergamasco, come l'impulso cerebrale precede e coordina il movimento della mano.

  10. #10
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    In origine postato da runen
    La cultura è un'arma più efficace di quanto ci si renda conto: spesso agisce per vie mediate e influenza in modo indiretto le scelte di molti.

    Nel suo rapporto con la politica, la cultura deve avere una funzione di "sfondamento", o meglio di "punta di diamante": l'idea viene prima del muratore bergamasco, come l'impulso cerebrale precede e coordina il movimento della mano.
    non condivido questo tipo di concezione "elitaria" della cultura nè il degrqdamento della figura del "muratore bergamasco" come semplice mezzo di esecuzione di "ordini". Il vero obiettivo avrebbe dovuto essere al creazione di un sostrato culturale diffuso, utile a risvelgiare l'autocoscienza di popolo di cui dicevo prima, ma senza impostazioni di superiorità che altro non avrebbero fatto che far allontanare i "muratori"i quali avrebbero adottato come autodifesa il rifuito di una proposta elitaria da cui si sentono alieni e la concentrazione sull asola "azione", che però a breve termine esaurisce la sua spinta "ideale". Altro caso è invece quando a livello dirigistico il "muratore" si sente messo in pericolo dal "professore" e allora per riflesso narcisitico-pavloviano emargina e bolla la via culturale come "inutile"...

 

 
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