Ottanta abiti scultura di Roberto Capucci, ventiquattro scatti d'autore di Vogue Italia, la Collezione d'Arte Contemporanea di Giuseppe Panza: questi i tre eccellenti protagonisti della mostra Roberto Capucci. Lo stupore della forma promossa dal Fondo per l'Ambiente Italiano a Varese.
Il FAI presenta alcune delle più raffinate e pregiate creazioni del maestro romano - vere e proprie sculture di stoffe multicolori - negli straordinari spazi di Villa Menafoglio Litta Panza, l'imponente dimora settecentesca che il FAI ha ricevuto in donazione da Giuseppe Panza di Biumo unitamente alla Collezione d'Arte Contemporanea Americana.

Proprio per l'occasione il FAI ha aperto le sale che ospitano le opere di David Simpson, Phil Sims, Winston Roeth, Ruth Ann Fredenthal, Ford Beckman, Allan Graham, Ettore Spalletti per esporre le creazioni di Roberto Capucci. Ed ha accettato solo perché si tratta di creazioni che, attraverso l'esplosione e la liberazione della forma, trascendono il concetto di abito per trasformarsi in vere opere d'arte: non a caso si parla per Roberto Capucci di abiti-scultura.

Considerata l'unicità dell'evento, sono stati selezionati abiti lunghi e corti dalle forme più originali e stupefacenti. Tra le creazioni più importanti: il gruppo degli abiti realizzati nel 1995 per La Biennale di Venezia - XVLI Esposizione Internazionale d'Arte, ispirati a un immaginario mondo delle strutture minerali e naturali; l'Oceano creato nel 1998 per l'Expo di Lisbona; il Fuoco presentato nel 1985 a New York; il gruppo degli abiti con le maschere in vetroresina. Ma non solo.
Espressamente per questa mostra, dall'archivio del maestro romano è stato scelto un gruppo di abiti che pur non avendo la sontuosità di maniche regali e strascichi imperiali a plissé, hanno nel rigore della costruzione la loro forza creativa. Si tratta di abiti corti e boleri tra i quali sono presenti gli avveniristici e tuttora contemporanei, abiti in plastica e plexiglas realizzati negli anni Sessanta, oltre ai boleri dalle strutture geometriche, pensati come se fossero sovrapposizioni di solidi realizzate con il tessuto. E ancora tubini o abiti da sera che in realtà trasformano il corpo femminile nell'anima palpitante di un'opera d'arte senza tempo fatta di forma pura, magica fusione di esprit de geometrie ed esprit de finesse, vera e propria esplosione di forme liberate.

L'esposizione punta i riflettori sull'originalità creativa di Roberto Capucci, uno dei padri della moda italiana, mettendola in relazione, da un lato, con i grandi artisti internazionali dell'arte contemporanea presenti nella collezione d'arte di Villa Panza, dall'altro con i maestri dello scatto fotografico - da Barbieri a Bugat, da Horst a Knapp - che hanno proposto con altrettanta originalità sulle pagine di Vogue Italia gli abiti scultura dello stilista romano.