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  1. #1
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    Predefinito Una riflessione sul destino attuale dell'Europa

    Una riflessione sul destino attuale dell'Europa

    In pratica c'è una parte dell'Europa che vuole un sistema centralizzato in tutti i sensi a Bruxelles (sinistra) e una parte che vuole invece un sistema decentralizzato (centro-destra) [postilla: in Europa il Centro che una sua forte maggioranza è con la destra, in Italia è spezzato più o meno in due].

    In questo semestre si deve decidere su questi punti, poiché il trattato di Maastricht e i vari pronunciamenti europei in materia economica non solo hanno reso l'economia europea in stagnazione perenne, ma impediscono che avvenga una ripresa, in quanto tutte le decisioni nazionali sono fortemente condizionate da quelle europee. C'è da aggiungere che la Francia e la Germania hanno già deragliato più volte dalle direttive di Maaastricht senza ancora pagare la dovuta penale, che sarebbe naturalmente spettata a noi italiani se vi fossimo incorsi.

    In aggiunta a ciò v'è la pressione da parte della Germania e della Francia affinché si realizzi la prima delle scelte, aumentando la capacità decisionale in materia economico-politica dell'Europa.
    É in pratica il modello tipico del socialismo europeo.
    Si tratterebbe di prendere due (2) piccioni con una fava.

    Se fosse solo questo nulla di strano nella posizione della sinistra italiana, in fondo persegue i suoi scopi ideologici. Ma accanto a ciò c'è anche la volontà dell'asse Berlino-Parigi di prendere il controllo diretto dell'Europa, si tratterebbe allora di prendere tre (3) piccioni con una fava.

    Ciò spiega perché il laburisti inglesi abbiano di colpo cercato nuovi alleati (Italia, Spagna e Irlanda), all'indomani dell'elezione di Berlusconi,
    ma spiega anche perché i centristi francesi vogliano la prima delle due scelte, ma spiega anche la sortita premeditata e malefica dello Shulz.

    In questo semestre si deciderà quindi quali paesi domineranno l'Europa oppure la tutela delle individualità nazionali sotto la stessa bandiera europea.

    In fondo ambedue le correnti desiderano l'unità dell'Europa, ma con finalità differenti.

    Allora si può comprendere la posizione della sinistra italiana, che agisce in questo modo per motivi ideologici. Quello che non si comprende è perché in Italia essa parli di federalismo, che sarà distrutto dal centralismo europeo e ancor meno la futura sudditanza economico-politica alla Francia e alla Germania.

    Proprio su questo si sta battendo l'Inghilterra, la quale tiene molto a una sua individualità sena padroni.

    Quello che ancora non si è compreso è che, uno delle possibili esiti all'indomani della scelta definitiva verso il centralismo europeo, potrebbe essere l'uscita definitiva di scena da parte dell'Inghilterra e dell'Irlanda: la posizione della Francia e della Germania potrebbero portare alla definitiva distruzione dell'Europa, la quale fino ad adesso non ha portato alcun beneficio reale ai paesi aderenti, nemmeno durante era dell'euro, e questo lo sanno benissimo la Finlandia, l'Austria e la Svizzera, ma vi si possono anche aggiungere la Svezia, la Norvegia e la Danimarca.

    Occorre valutare altresì che la Germania sin dai tempi di Kohl ha cercato di realizzare tramite il potere economico il suo dominio in Europa tramite investimenti mirati in Spagna, Croazia, Slovenia, Polonia, Bulgaria e Ungheria; mentre la Francia già con Mitterand ha cercato di realizzare una autonomia politica degli Stati Uniti e un controllo decisonale all'interno dell'Europa sfruttando proprio la strategia tedesca: in altri termini qui l'ideologia non centra nulla, ma solo la politica nazionale.

    Quindi occorre molta cautela, poiché la maligna sortita di Shulz mette le mani avanti sui futuri assetti dell'Europa, dando per scontato che se fallirà la colpa dovrà essere addebita al Berlusconi.

    La cosa peggiore alla quale Shultz e i suoi compagni No-Global non hanno valutato è proprio la possibile spaccatura defintiva dell'Europa, che non potrà più essere addebita al nostro premier, ma alla volontà di dominio che appare sempre più chiara agli occhi dei cittadini europei.
    Qui si spiega la cautela di Shoereder e la sua fretta a voler chiudere a tutti costi subito il caso non prima di essere scusato pubblicamente con Berlusconi ed aver chiesto pubblicamente le scuse da Berlusconi per tacitare Shulz: ma noi le abbiamo sentite ? Le prime sì.
    Saluti Liberali
    Giorgio

  2. #2
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    Predefinito Europa

    L'asunto non è preciso.
    le differenze sul modo di intendere e riorganizzare l'Europa non sono attribuibili esclusivamente ad una scelta fra destra e sinistra.
    Per tutto quello che riguarda la politica sociale, le autonomie regionali, il ruolo di un'autorità centralizzata, il contrasto divide, al loro interno, socialisti, gollisti e popolari tanto in Francia quanto in Germania. Anche in Spagna e in Inghilterra la questione è assai complessa.

    Il nodo da sciogliere non è se l'Europa debba essere orientata a sinistra o a destra, ma se si lascerà costituire intorno a qullo che De Gaulle e Adenauer chiamarono il "patto carolingio" (ossia l'asse franco-tedesco orientato ad una cooperazione attiva con la Russia) - cioè se l'Europa accetterà di riprendere l'iniziativa e l'autonomia - o se preferirà prolungare il suo stato di colonizzazione ad opera angloamericana.

    È in quest'ottica che a mio avviso si devono analizzare le scelte dei singoli partiti e dei singoli uomini politici.
    Europei, ovviamente, perchè in Italia siamo piuttosto pieni di megalomani e di portaborse.

  3. #3
    cittadino
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    Predefinito Re: Europa

    In Origine Postato da metapolis
    L'asunto non è preciso.
    le differenze sul modo di intendere e riorganizzare l'Europa non sono attribuibili esclusivamente ad una scelta fra destra e sinistra.
    Per tutto quello che riguarda la politica sociale, le autonomie regionali, il ruolo di un'autorità centralizzata, il contrasto divide, al loro interno, socialisti, gollisti e popolari tanto in Francia quanto in Germania. Anche in Spagna e in Inghilterra la questione è assai complessa.

    Non proprio, questa suddivisone esiste ancora, ma ha dovuto fare i conti con i problemi e gli interessi nazionali.

    Per esempio, in Italia, non essendosi ancora raggiunta una stabilità politica, l'obbiettivo più importante è l'interesse di partito piuttosto che quello nazionale.

    In Origine Postato da metapolis


    Il nodo da sciogliere non è se l'Europa debba essere orientata a sinistra o a destra, ma se si lascerà costituire intorno a qullo che De Gaulle e Adenauer chiamarono il "patto carolingio" (ossia l'asse franco-tedesco orientato ad una cooperazione attiva con la Russia) - cioè se l'Europa accetterà di riprendere l'iniziativa e l'autonomia - o se preferirà prolungare il suo stato di colonizzazione ad opera angloamericana.

    Infatti ho parlato di modelli, che sono figli del tempo e di ideologie radicate.

    Sul problema della colonizzazione starei un pò più attento.
    Infatti ambedue i modelli ricercano una autonomia in vista di una sola Europa, ma le finalità sono diverse.
    In Origine Postato da metapolis

    È in quest'ottica che a mio avviso si devono analizzare le scelte dei singoli partiti e dei singoli uomini politici.
    Europei, ovviamente, perchè in Italia siamo piuttosto pieni di megalomani e di portaborse.

    É quello che ho detto su. Bisogna principalamente tutelare gli interessi nazionali, non semplicemente quelli partitici:
    in fondo i portaborse mirano soltanto alla propria pancia !
    In Origine Postato da metapolis

    Saluti Liberali
    Giorgio

  4. #4
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    Predefinito GiorgioB

    le mie obiezioni non erano affatto polemiche, volevano essere integraative e parzialmente rettificatrici.
    Concordo con te sul fatto che in Italia si pensi solo alla pancia, essendo del tutto assente qualsiasi dignita' nazionale in tutti gli schieramenti partitici, nessuno escluso.

    Io intendevo mettere l'accento sulo fatto che, prima dei modelli, vengono le prospettive e le assunzioni di potenza.

    Difatti come in Usa poco cambia se governano i democratici o i repubblicani, permanendo comunque una politica di prepotenza militare, diplomatica ed economica, da noi si e' passivi e subalterni sotto qualunque governo.

    Fermo restando che il modello sociale e culturale e' importantissimo e che, almeno a mio modo di vedere, il capitalismo vada superato, in attesa di cio' resta essenziale che s'innesti una volonta' di sovranita', d'indipendenza, di autodeterminazione.

    Coloro che, nel nostro continente, si battono per questo hanno la mia solidarieta, - per quello che conta - che siano marxisti, cattolici o liberali.

    Quelli che sostengono mla nostra sottomissione agli angloamericani hanno la mia ostilita', che siano marxisti, cattolici o liberali.

    Insomma il mio discrimine non e' tra (pseudo)destra e (pseudo)sinistra ma tra chi ci vuol rendere un minimo d'intraprtendenza e chi, servo per natura, ci vuole schiavi.

  5. #5
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    Predefinito Re: Una riflessione sul destino attuale dell'Europa

    In Origine Postato da GiorgioB
    Una riflessione sul destino attuale dell'Europa

    In pratica c'è una parte dell'Europa che vuole (sinistra) e una parte che vuole invece un sistema decentralizzato (centro-destra) [postilla: in Europa il Centro che una sua forte maggioranza è con la destra, in Italia è spezzato più o meno in due].


    Hai dei documenti a sostegno di ciò o è frutto della tua immaginazione?

    Non valgono risposte tipo: "taci sei il solito comunista" oppure cazzate del genere "lo sanno tutti" etc etc
    Finchè non posti un documento in cui qualche esponente della sinistra europea propugna un "un sistema centralizzato in tutti i sensi a Bruxelles" quello che hai scritto è carta straccia.


    In questo semestre si deve decidere su questi punti, poiché il trattato di Maastricht e i vari pronunciamenti europei in materia economica non solo hanno reso l'economia europea in stagnazione perenne, ma impediscono che avvenga una ripresa, in quanto tutte le decisioni nazionali sono fortemente condizionate da quelle europee. C'è da aggiungere che la Francia e la Germania hanno già deragliato più volte dalle direttive di Maaastricht senza ancora pagare la dovuta penale, che sarebbe naturalmente spettata a noi italiani se vi fossimo incorsi.


    Hai idea di che valore abbia il rapporto debito/pil per l'Italia e le conseguenze che questo comporta?
    Un indizio: forse è questo il motivo per cui noi dobbiamo stare con due piedi in una scarpa.



    Quello che non si comprende è perché in Italia essa (la sinistra) parli di federalismo, che sarà distrutto dal centralismo europeo e ancor meno la futura sudditanza economico-politica alla Francia e alla Germania.


    Invece si comprende benissimo: nessuno vuole un superstato europeo. Nessuno ne ha mai parlato, è solo frutto della tua immaginazione.
    Se tu non fossi partito da ipotesi palesemente campate per aria non ti saresti reso ridicolo scrivendo "non si comprende" a metà del tuo temino.

    Una semplice regoletta: se il modello non spiega la realtà è il modello ad essere sbagliato, non la realtà stessa.

  6. #6
    cittadino
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    In Origine Postato da metapolis
    le mie obiezioni non erano affatto polemiche, volevano essere integrative e parzialmente rettificatrici.
    Ho giudicato le tue affermazioni molto interessanti, mettendo in evidenza il mio punto di vista.

    Giorgio
    Saluti Liberali
    Giorgio

  7. #7
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    Predefinito Re: GiorgioB

    In Origine Postato da metapolis
    le mie obiezioni non erano affatto polemiche, volevano essere
    Insomma il mio discrimine non e' tra (pseudo)destra e (pseudo)sinistra ma tra chi ci vuol rendere un minimo d'intraprtendenza e chi, servo per natura, ci vuole schiavi.
    Ovviamente non posso che sottoscrivere. Con una postilla, nè schiavi ma nemmeno padroni. E soprattutto con rispetto per l'ambiente e per i nostri discendenti.

    A noi.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  8. #8
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    Predefinito arimanni

    -----------------------------------------------------------------------------
    Ovviamente non posso che sottoscrivere. Con una postilla, nè schiavi ma nemmeno padroni. E soprattutto con rispetto per l'ambiente e per i nostri discendenti.

    A noi.
    -----------------------------------------------------------------------------

    Scimmionenudo concordiamo.
    L'opposto dello schiavo e' l'uomo libero.
    Il padrone non e' altro che uno schiavo con il frustino, che uno psicopatico megalomane che si prende sul serio e vive un delirio di potenza assolutamente ridicolo. I pellirosse, che conoscevano soltanto i cow boys intrisi di calvinismo anglosassone, dicevano giustamente: "l'uomo bianco e' pazzo".
    L'Europa, per distinguersi, deve invece fondarsi sulla serenita' e sull' assialita' della sua civilta' classica.

  9. #9
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    Predefinito segue

    la quale, ovviamente, conosceva il concetto di schiavitu' ma fondato su tutt'altri parametri.
    E, soprattutto, era estraneo il disprezzo dell'individuo, della cultura, dell'etnia che e' invece proprio al modello wasp.

 

 

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