Caritas, la Lega non molla la presa
Scontro con la giunta Gasbarra e l'organizzazione cattolica che ha piazzato il suo vicedirettore all'assessorato servizi sociali della provincia.
ROMA - Lunga è la storia dei turbolenti rapporti tra la Lega nord e il Vaticano, con Bossi capofila di questa aspra e ormai eterna polemica. Ricordate quando tempo fa si scagliò contro i “Vescovoni”? Ma nelle ultime settimane la polemica si è ulteriormente esacerbata, mettendo a dura prova i già precari rapporti tra le alte sfere della Curia romana (la Cei non ha mai fatto mistero di considerare sbagliata la legge Bossi-Fini) e il partito dei lumbard.
Non sono passati più di dieci giorni da quando l’aula di Montecitorio è stata il teatro del “j’accuse” del capogruppo dei parlamentari leghisti Cè che, oltre a contestare l’operato del ministro Pisanu in materia di immigrazione, ha attaccato le parrocchie e le organizzazioni assistenziali legate alla Chiesa, colpevoli agli occhi della Lega, di rimpinguare le proprie casse con i fondi destinati alla cura degli immigrati bisognosi.
Oggi assistiamo all’ennesimo attacco portato dal Carroccio alla Caritas, che ha accettato di appoggiare la giunta della Provincia di Roma guidata dall'ulivista Gasbarra (Margherita) e di parteciparvi direttamente occupando l’assessorato ai servizi sociali con il suo vicedirettore Claudio Cecchini.
Questa volta ad alzare il tono della polemica ci pensa il vice capo gruppo del Carroccio alla Camera Federico Bricolo che esordisce contestando in modo sprezzante l’operato del successore di Moffa: “Il presidente Gasbarra ha, come primo atto, aumentato il numero degli assessorati per riuscire ad accontentare tutte le componenti politiche alle quali aveva fatto promesse elettorali. Quindi ha nominato, tra gli altri, vicepresidente della giunta un rappresentante di Rifondazione comunista, e assessore ai servizi sociali il vicedirettore della Caritas, Claudio Cecchini, uomo vicino al cardinale Camillo Ruini. E la Caritas ha parlato di questa alleanza addirittura come d’un esempio per il mondo politico”.
Bricolo giudica l’accordo “vergognoso”e incalza proseguendo sulla stessa linea : “Si tratta di un vergognoso connubio, una vergognosa unione politica”. E aggiunge: “La Caritas, costola della Cei, diventa un vero e proprio organismo politico”. Ma l’invettiva dell'esponente leghista raggiunge l’apice quando spara sul connubio fra Chiesa, ex comunisti e Rifondazione comunista. Un connubio morganatico, secondo Bricolo: “Si è consumata sotto gli occhi di tutti questa vergognosa unione politica che vede un organismo della Chiesa cattolica a fianco del centrosinistra e soprattutto con Rifondazione comunista, dimenticando che i partiti dell’Ulivo da sempre combattono contro i valori che in teoria la Chiesa cattolica dovrebbe difendere”.
Il parlamentare “padano” passa poi ad un attacco ad ampio raggio quando si dichiara “preoccupato e indignato” per "il fanatismo catto-comunista d’ispirazione illuminista che prende sempre più piede in questa Chiesa conciliare che si distacca ancor più dalla tradizione, rinnegando il suo glorioso passato, rinunciando in nome del dialogo a convertire e che pensa a gestire soldi e affari, invece che le anime dei propri fedeli”.
Ce n’è anche per il sindaco Veltroni reo di aver affidato alla Caritas la raccolta dei soldi dei souvenir della Fontana di Trevi. L’esponente leghista termina facendosi una domanda: “Ma dove andrà a finire questa Chiesa? Con i comunisti?".
(7 LUGLIO; ORE 16:00)