da www.giornale.it
" Fini e Follini: avanti senza Lega
Per tutta la giornata di ieri Silvio Berlusconi ha scoltato i suoi “ragazzi” e, forse, ha capito che non hanno ancora finito di sfogarsi. Resta infatti altissima la tensione all’interno della maggioranza. Anzi, dopo le ennesime bizze della Lega la situazione si è ulteriormente riscaldata. tanto che sia Fini che Follini hanno detto chiaramente che, ormai, di Bossi non ne possono più.
Il vicepremier nel suo faccia a faccia con Berlusconi ha posto seriamente il problema. Si tratta del rapporto che la Lega sta tenendo con il resto della coalizione e del suo peso all’interno della maggioranza.
Il faccia a faccia tra i due (durato cinquanta minuti), e' stato definito ''freddo'' da chi ha avuto modo di parlare con i due protagonisti, nonche' ''interlocutorio''. Il leader di An, sempre a quanto si apprende, avrebbe spiegato al premier i motivi che lo hanno indotto a rinunciare alla cabina di regia, primo dei quali ''l'atteggiamento che la Lega ha assunto da alcune settimane'', un ''atteggiamento sempre piu' incontrollabile e politicamente indifendibile'', che ha portato esponenti del Carroccio ad attaccare la 'cabina di regia' e, probabilmente, a decidere di ''disertarla'' fin dalla prima riunione.
Di qui il ''problema politico'' posto dal vicepremier al leader della coalizione:''Cosi' e' evidente che non si puo' andare avanti- avrebbe detto Fini a Berlusconi- Occorre trovare un nuovo equilibrio tra le diverse anime della Cdl che tenga conto delle diverse sensibilita' politiche e culturali ed anche del peso elettorale dei diversi partiti dell'alleanza...''.
Insomma, avrebbe concluso Fini, ''al di la' delle questioni pur importanti e centrali come il Dpef e la Finanziaria, occorre, caro Silvio, che tu riprenda in mano il timone della coalizione, tenendo conto di tutte le esigenze''. Il premier avrebbe preso atto di quanto detto da Fini, assicurando il leader di An che ''in tempi rapidi'' gli dara' una risposta.
“La Lega è il problema: le sue intemperanze e minacce sono da tempo al limite della decenza e della tollerabilità” ribadisce Fini intervuistato da un quotidiano. Dopo aver contribuito al deludente esito elettorale, imponendo in Friuli un candidato leghista, rompendo l’alleanza a Brescia, insultando Roma e i romani, è fuori da ogni logica politica che con il suo tre per cento di voti Bossi si senta oggi nelle condizioni di imporre alla Casa delle Libertà ciò che si può o non si può fare: dalla devoluzione alla riforma previdenziale. Una riforma considerata in sole ventiquattr’ore, prima ipotesi praticabile, seppure a certe condizioni, poi una sciagura da scongiurare a ogni costo”.
Dopo Fini, il premier ha incontrato Marco Follin. Anche il leader dell'Udc, avrebbe posto la ''questione Lega''. ''Silvio -avrebbe detto il presidente dell'Udc- la coalizione ed il governo sono assolutamente schiacciati a livello di immagine dalle uscite sempre piu' incontrollabili e sopra le righe dei leghisti. Vogliamo parlare della storia delle cannonate agli scafisti? O dell'ultima sceneggiata di ieri sull'indultino? E del voto dell'altro giorno con la sinistra? Insomma, e' evidente che questo e' il problema principale per il governo e per la maggioranza e tu sei l'unico in grado di porvi rimedio...''.
Dopo aver lasciato lo studio del premier, Follini ha incontrato Fini con il quale, facendo il punto della situazione si e' trovato ''in piena sintonia''.
Ma dei rischi di una rottura con la lega parla Giuliano Urbani. Intervistato da La Stampa il ministro dei Beni culturali afferma che ''l'esplosione della Casa delle Liberta' non ci sara'. Chi coltivasse un'idea simile dovrebbe spiegare agli italiani i motivi per cui ha fatto saltare l'alleanza politica piu' stabile della storia della Repubblica, per giunta durante il semestre di presidenza dell'Unione europea. Sarebbe un suicidio collettivo, senza neanche la speranza della risurrezione''
11 Lug 2003 "
Saluti liberali