Metodo e obiettivi

Conoscere e valorizzare il sistema della Via Francigena e più in generale la Toscana nel Medioevo, significa ripensare l'identità storica, culturale ed economica dei sistemi territoriali interessati, "eredità" tramandata mediante complesse forme di trasmissione e azione sociale.

Significa riconsiderare il processo di territorializzazione "forma" territoriale dell'agire collettivo e universo relazionale in cui l'uomo produce ed usa territorio, attiva e sviluppa relazioni con altri attori sociali.

Territorio che non funziona solo come prodotto sociale, ma è esso stesso funzionale alla riproduzione di una determinata collettività e diviene elemento di comprensione di vincoli, gerarchie, sinergie, valori di una determinata cultura.

Attraverso la territorializzazione lo spazio incorpora valore antropologico; quest'ultimo non si aggiunge alle proprietà esistenti, ma le assorbe, le rimodella e le rimette in circolo in forme e con funzioni differenti.

Non si tratta quindi di un accumulo indifferenziato di artefatti sul territorio o di una generica e lineare crescita del valore antropologico, ma di continue ri-configurazioni della complessità, da cui l'uomo ricava occasioni, norme, indicazioni al suo agire.

La comprensione del territorio, delle dinamiche che lo hanno prodotto, che ne sanciscono l'uso, che gli attribuiscono valori, passa necessariamente attraverso l'attribuzione di significato, di definizione dei "segni" che l'uomo imprime allo spazio, cioè dei suoi atti territorializzanti.

Atti definibili, pur nella infinità quantitativa e qualitativa, in denominazione, reificazione, strutturazione, corrispondenti a relazioni di controllo simbolico, pratico, sensivo.

Risulta, così, possibile individuare un sapere che definisce l'abilità di governo simbolico delle componenti naturali e territoriali ed una capacità di intervento sullo spazio e sul territorio, attraverso la trasformazione di un ambiente naturale in un ambiente costruito, e la materializzazione di oggetti per usi diretti (edifici, strade ecc.) e/o simbolici (luoghi di culto ecc.).

Questi "luoghi" materiali o simbolici, dotati di una finalità, orientati ad uno scopo, al loro livello più alto si organizzano in strutture territoriali (abbazie, pievi, città, ...), rappresentabili come insieme di nodi organizzati in reti che definiscono il territorio sistemicamente.

"Architetture" leggibili in termini di forma, disposizione, tecniche e materiali costruttivi, ma che soprattutto necessitano di essere comprese con riferimento ad un progetto sociale sottostante, di cui sono espressione e condizione.

È possibile rileggere il Medioevo in Toscana come un ampio e complesso processo di territorializzazione, in una storia di lungo periodo, segnata dall'apparizione, dallo sviluppo, dalla crisi di logiche territorializzanti, ognuna delle quali ha dato corpo a "geografie", ad assetti economici, sociali e culturali.

La Via Francigena, come sistema complesso, rappresentò la sintesi di un processo culturale che mise in relazione genti diverse, valori diversi, culture diverse e che rappresentò l'elemento determinante per l'evoluzione della Toscana medievale.

La Toscana rappresenta una delle regioni più strutturate dalla Via Francigena; ne è a testimonianza la rilevanza culturale, ma anche economica che l'intera regione ha avuto nel Medioevo.

Se ciò da un lato giustifica la realizzazione di un progetto che rivaluti e promuova l'importanza culturale della Via Francigena, dall'altro dimostra il coinvolgimento ed il ruolo che la stessa e tutte le sue diramazioni hanno avuto nella formazione della Toscana nel medioevo e nello sviluppo di città come Lucca, Siena, ma anche Massa, Pisa, Pistoia, Prato, Firenze e Arezzo, nonché dei centri di minore dimensione.

Il progetto, quindi, vuol essere molto di più di un itinerario culturale, limitato ai soli aspetti fisici o storico-artistici, ma coinvolge, nella sua strutturazione maggior ambiti come quello culturale, sociale, politico, economico, per una reale comprensione della Via Francigena e della sua globalità mirata ad una corretta progettazione dei territori interessati in termini di riqualificazione e riorganizzazione.

Si configura la necessità di adottare una metodologia interdisciplinare finalizzata alla valorizzazione e riqualificazione delle risorse endogene, così come indicate dal P.R.S. `95-'97 della Regione Toscana: ".....i valori, sedimentati e recenti, della tradizione Toscana, necessitano di una oculata strategia di investimento per costruire di nuovo fattori di sviluppo....Il concetto di risorse endogene per lo sviluppo si dilata per investire pienamente le realtà economiche, sociali, culturali e politiche che l'eredità storica, ma anche le trasformazioni intervenute dello sviluppo toscano hanno consegnato a questa nuova fase della programmazione regionale.... Se si guarda a tutta la Toscana, lo sviluppo si articola in una marcata differenziazione di realtà locali, che ha vissuto più di separatezza che di integrazione. Queste diversità devono diventare una risorsa dello sviluppo della Toscana".

Il ruolo della Via Francigena è stato quello di esaltare le specificità locali all'interno di un quadro globale consentendo processi di strutturazione sociale, economica, politica e processi di territorializzazione coerenti all'interno di un unicum culturale.

Pertanto fondamento del progetto è proprio il riconoscimento dell'integrazione tra locale e globale, con la necessità di valorizzare le specificità come punto di partenza di un progetto di sviluppo sostenibile, fondato sulla ricomposizione e integrazione dei sistemi locali nei quali produrre o valorizzare, sulla base di una pluralità coerente e coordinata di progetti, nuove occasioni di sviluppo.

In una logica di sviluppo sostenibile, l'arte, la cultura e l'ambiente si pongono come priorità che necessitano di interventi urgenti di salvaguardia e tutela.

Il degrado ambientale troppo spesso si traduce in un aggravio di costi aggiuntivi di produzione, condizionanti lo sviluppo economico e la sua competitività sui mercati internazionali; allo stesso tempo il degrado del patrimonio artistico e culturale si traduce in una perdita di qualità sociale ed economica, sia nel settore turistico che in quello produttivo-artigianale di alta qualità, dipendente dall'immagine artistica e culturale della regione.

Soprattutto il patrimonio storico-artistico medievale, forse perché "riscoperto solo recentemente", presenta una situazione contraddittoria caratterizzata da aree e centri di elevata qualità artistica e ambientale rispetto ad altre in forte degrado.

Tutto ciò condiziona anche la mobilità turistica che, nonostante individui nella regione un alto standard qualitativo dell'arte e dell'ambiente, tende a concentrarsi sempre più in pochi centri con la conseguenza di un turismo più quantitativo che qualitativo, al limite della "sostenibilità".

In un contesto di forte richiesta turistica di qualità ad indirizzo prevalentemente culturale e ambientale, nonché il rinnovato interesse comunitario alle politiche turistiche, e la concomitanza dell'evento del Giubileo, si impone la necessità di definire un quadro diriferimento che valuti attentamente modalità, tempi e risorse finanziarie sulla base di una azione pianificata tra politiche, indirizzi e mercato.

Il patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale della Toscana, apprezzato in tutto il mondo, è un valore che si aggiunge a tutte le attività, siano esse sociali, culturali, economiche, in un rapporto che deve diventare inscindibile attraverso politiche di indirizzo globale.

"Si tratta di definire un percorso di sviluppo originale per la Toscana come `regione d'arte, cultura ed ambiente', facendolo diventare una delle specificità programmatiche da affrontare all'interno dei programmi-obiettivo.

Ciò richiede l'apporto integrato di diversi strumenti di intervento, che coprano ambiti settoriali ed aree territoriali diverse, avviando singoli progetti-pilota. E' anche un campo d'intervento nel quale possono essere significativamente sperimentate forme originali di rapporto pubblico-privato e nuovi strumenti fiscali, in grado di interagire con la rendita che ogni azione di tutela e di valorizzazione delle risorse artistiche ed ambientali tende a formare" (P.R.S. 1995-1997).

Il progetto, prevede la restituzione alla società ed al territorio di architetture, attività, sistemi culturali, per contribuire a ricomprendere il territorio attraverso tre variabili: la cultura, l'identità, il senso di appartenenza.