Il segno dei tempi n° 1

(IL NUOVO - 15/07/2003)

Scandalo Anas, avviso di garanzia per Bonomi

Il consigliere d'amministrazione, presidente di Alitalia, coinvolto nell'affare di appalti truccati. Tre arresti dei carabinieri. L'accusa per la Procura di Milano è "turbativa d'asta aggravata".

ROMA - Ancora arresti per lo scandalo Anas. E un'inchiesta talmente grave che arriva a toccare, con un avviso di garanzia e la perquisizione degli uffici, anche il consigliere d'amministrazione e presidente di Alitalia, Giuseppe Bonomi. Nelle maglie degli investigatori quindi non solo consulenti e dirigenti locali, piccoli imprenditori che lucravano sugli appalti e le "manutenzioni straordinarie", ma anche "punti di riferimento per il cambiamento" come era stato detto tempo fa dallo stesso presidente Anas Vincenzo Pozzi.

E mentre si annunciano nuove polemiche stamane l'indagine partita i primi mesi dell'anno aveva ripreso nuovo avvio con la notifica di tre ordini di custodia cautelare in carcere, da parte dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo Ecologico) su disposizione della Procura milanese, per Giuseppe Serra, 52 anni, funzionario del compartimento Anas di Milano, Fabio Mangini, 49 anni, consulente della direzione centrale e l'imprenditore Luigi Sordi, 38 anni. L'accusa è per tutti: turbativa d'asta aggravata. I provvedimenti, richiesti dal pm Romanelli, sono state firmate dal gip Antonio Corte.

Bonomi, 45 anni, avvocato di Varese, già deputato della Lega Nord, è stato assessore comunale a Varese e a Milano e poi presidente della Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi. E' stato coinvolto nell'inchiesta in quanto consigliere di amministrazione con delega per i compartimenti del nord Italia, la zona dove si sarebbero verificati gli episodi al centro dello scandalo. Inoltre Mangini, uno degli arrestati di oggi, si qualificava spesso come segretario di Bonomi stesso.

I fatti contestati risalgono al 2002 e riguardano una gara d' appalto, la cosiddetta 'gara di Maccagno', relativa al rifacimento di una galleria danneggiata sulla statale 394, nel Varesotto. Secondo l'accusa sarebbe stato indetto un bando di gara 'su misura' per far vincere Sordi. Una delle messinscene scoperte prevedeva ad esempio che un tale imprenditore scaricasse dei massi vicino a un cantiere dell'Anas a lui assegnato. Persone di fiducia sarebbero poi passate per avvisarlo dello smottamento. I geometri dell'azienda, poi, avrebbero chiamato i superiori, del tutto ignari dell'accordo. Questo disegno della Procura finora non raggiungeva il "terzo livello", quello della stanza dei bottoni. Adesso che c'è un avviso di garanzia per Bonomi le cose potrebbero cambiare.