Non sottilizzare...mentre tu lo postavi io lo scrivevo!
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Lo specchio d’acqua si trova poco distante dal confine con la Corea del Nord ed è il Loch Ness cinese, si chiama lago Tianchi ed ospita un mostro che sarebbe riemerso proprio in questi giorni e che soprattutto non sarebbe solo.
Il lago, che si trova nella provincia montuosa del Jilin, ospiterebbe non uno (come hanno testimoniato sin’ora vari avvistamenti) ma un gruppo di creature non meglio identificate.
“Nel giro di 50 minuti i mostri sono apparsi 5 volte” testimonia il vice direttore dell’ufficio provinciale delle foreste, Zhang Lufeng che aggiunge: “A volte ce n’era uno, a volte ce n’erano di più. Ne sono stati visti anche 20”. L’avvistamento sarebbe accaduto la mattina dell’11 luglio scorso.
Le creature sono state viste da molto lontano (2/3 chilometri) per cui i testimoni non hanno visto che punti bianchi o neri ma a colpire è stato il moto ondoso provocato dal banco di creature.
La storia del presunto mostro (anche se adesso bisognerebbe utilizzare il plurale) risale al 1903 quando, secondo fonti locali, una creatura simile ad una sorta di bufalo emerse dall’acqua ed attacco tre persone. Venne respinto a colpi di fucile e costretto a rituffarsi nelle profonde acque del lago.
Un altro avvistamento più recente attribuisce al mostro un collo lungo quasi un metro e mezzo ed una testa simile a quella di un uomo con grandi occhi tondi ed una bocca sporgente. A separare il collo dal tronco una sorta di anello bianco.
"Siamo tutti eccitati,questa è una delle maggiori scoperte mai fatte finora". Lo ha affermato uno degli appassionati che da anni vanno a caccia di Nessie,il famoso mostro di Lochness, riferendosi
a un fossile ritrovato sulle rive del lago. Si tratta di quattro vertebre della spina dorsale di un plesiosauro, un abitante delle profondità lacustri vissuto nell'era Mesozoica, circa 150 milioni di anni fa. Ma la paleontologa Anderson ha spiegato che 150 milioni di anni fa, il lago di Lochness ancora non si era formato e....
Originally posted by Nebbia
Un esempio potrebbe essere il drago: antiche pitture rupestri del centro america, testimonianze Inca, dipinti del primo e tardo medioevo, antichi tappeti armeni e dipinti cinesi e giapponesi ritraggono più o meno nonostante le distanze e i tempi differenti lo stesso animale. Che sia esistito veramente?
Datemi qualche giorno e posterò le immagini di quello di cui sto parlando. Se nel frattempo l'amica Silvia, vuole venire in ns soccorso..
Eccomi!
Jorge Luis Borges, nel suo Manuale di zoologia fantastica, scrive: " Ignoriamo il senso del drago, come ignoriamo il senso dell'universo; ma c'è qualcosa, nella sua immagine, che s'accorda con la fantasia degli uomini; e così esso sorge in epoche e latitudini diverse".
Scrive invece Franco Cardini: “Avvicinando i draghi del mito o della leggenda agiografica ai rettili preistorici, l'homo rationalis ha creato una sorta di "corto circuito" culturale, ma al tempo stesso ha sposato - o creduto di sposare - la fantasia con il naturalismo, l' iconografia tradizionale con il naturalismo scientifico. In questo modo, la mitica "ancestralità" dei draghi, che si situano nelle profondità delle archai o dell' inconscio, è stata ridotta a lontananza preistorica. In questo modo, si è potuto sentenziare che i draghi, anche se non erano proprio tutti e del tutto leggenda, "non ci sono più"; e, quando c' erano, non erano poi così come i miti e le fiabe li hanno immaginati. Del resto, molti miti e parecchie leggende di santi parlano dei draghi ponendo in campo i meccanismo del "C'era una volta": come se il drago di san Giorgio, quello di san Silvestro o di san Gregorio a Roma, quello di san Marcello a Parigi o la Tarasque di Santa Marta a Tarascona si potessero ridurre ragionevolmente a bestiacce o bestioni realmente esistiti, vomitati davvero da stagni, paludi o caverne sotterranee.”
Scusate ma io personalmente non ci trovo niente di misterioso...sono solo frutto di bambinoni che si divertono a dipingere mostriciattoli, che ne dite di questo alieno? Mi fa molta più paura questo...eheh
Guardate questa arazzi...
Il drago armeno, come custode dell'acqua. Esso simboleggia il bene e la saggezza, incarna la forza e protegge dall'ingiustizia e dal male. La rappresentazione del drago come incarnazione del divino discende dalle antiche mitologie mesopotamiche e caucasiche, diffuse sicuramente anche fra i Parti. Ma vi sono anche collegamenti con l'est, con la Cina, associati al trasferimento della metallurgia, dove il drago simboleggia il principio yang maschile, positivo, ed è beneaugurale. In questo senso il drago rappresentato dalla S è un simbolo del divino, spesso alternativo alla croce. Due draghi rappresentati a dalla forma S compaiono sul pastorale a forma di tau dei patriarchi armeni, più tardi coronati spesso da una croce. In questa forma essi adornano anche le vesti liturgiche dei patriarchi, come vediamo, ad esempio, nella tavola dedicatoria del codice 197, del 1287, nel Matenadaran.
Antico tappeto cinese di Pekino a draghi
Lo Yeti non è una leggenda, esiste davvero. Lo affermano sette alpinisti del sol levante, decisi una volta per tutte a sfatare "questo mito" e tornare a casa con l’ambita scoperta, con la certezza dell’esistenza dello Yeti. Il gruppo di sette alpinisti è partita il 10 agosto verso il Nepal, sul monte Dhaulagiri, il settimo al mondo per altezza e durerà due settimane. Il team, guidato dal criptozoologo dilettante Yoshiteru Takahashi, è sinceramente convinto di trovare l’abominevole uomo delle nevi. Quella di Takahashi per lo Yeti è una vera e propria ossessione, già nel 1994 aveva cercato l’incredibile creatura di cui dichiarò di aver trovato le impronte. Nonostante le numerose pressioni, l’autorità scientifica ha negato le sovvenzioni alla spedizione, ma i sette intrepidi alpinisti, non si sono persi d’animo e sono partiti alla ricerca dello Yeti.