Khatami sulle recenti manifestazioni studentesche
Nel Nome di Dio Clemente e Misericordioso Noi riconosciamo il diritto alla protesta. Voi corrispondenti avete visto che eventi come questi possono accadere in Iran. Ci sono problemi di lavoro,rivendicazioni ed anche aspettative, ci sono proteste e opposizioni. Io penso che l'Iran sia tra quei paesi in grado di raggiungere importanti obbiettivi. I recenti avvenimenti in Iran, come in passato, sono cento volte in misura minore rispetto a ciò che accade in America ogni giorno, incluse le recenti proteste contro la guerra all'Iraq. Com'è possibile che in un paese come l'America anche se la polizia si comporta violentemente e arresta dozzine di studenti universitari e professori, viene considerata un'azione democratica, ma quando gli studenti protestano in Iran esprimendo le loro richieste, i mass-media ingrandiscono la cosa? Vi dirò, come prima cosa, in riferimento a quello che è ac caduto nelle università, che i nostri studenti hanno il diritto di rendere note le loro proteste e fortunatamente lo fanno con molta maturità. Il loro movimento è separato da quei gruppi che esprimono le loro rimostranze in modo violento. Quando si hanno mille persone o cinquecento che si riuniscono, si trovano sempre venti o trenta persone violente che danneggiano le proprietà pubbliche, insultando i cittadini. Certamente è dovere della polizia confrontarsi con questi rivoltosi che sono comunque in ristretto numero. Quello da notare è il grido di protesta che si è sentito nel mondo. Se questa è la forza dei nemici della Repubblica Islamica, se riescono a profittare dalle proteste legittime dei nostri studenti riuscendo a mobilitare soltanto tra le cinquecento e le mille persone, decidendo di agire con violenza, allora possiamo dire di essere fieri di essere cosi forti. L'atteggiamento che ha assunto l'America, oltre ad essere un'interferenza negli affari interni dell'Iran, ha portat o la nazione ad un maggiore unità e compattezza. Certo, ci sono differenze d'opinione all'interno del governo e negli ambienti universitari. Questo è naturale in un società democratica: come sapete ho sempre detto che gli oppositori devono essere in grado di esprimersi. Il governo fronteggia gli oppositori attraverso le strutture legali. Qualsiasi azione illegale è proibita. Ogni cittadino è tenuto ad esprimersi nei termini della legge. Si fa tanto rumore su cose cosi ordinarie che accadono ovunque, che sono accadute in Iran anche prima e che accadranno di nuovo. Ed è cosi che una grande potenza prende posizione a favore dei rivoltosi. Lo stesso esempio è l'Iraq. Sono andati lì col pretesto di voler eliminare armidi distruzione di massa e adesso l'opinione mondiale si chiede: Dove sono queste armi? Può una potenza cosi forte, che ha tante risorse a disposizione, agire sulla base di informazioni sbagliate? Dico che le loro informazioni sull'Iran sono errate. Ci sono differenze e siamo e siamo fieri di queste differenze. Le struttureremo, questo è necessario in una democrazia. Ma quello che gli americani hanno fatto, ha portato più coesione nei nostro obbiettivi comuni di salvaguardia degli interessi nazionali. Avete visto come i deputati del Majlis hanno condannato queste sommosse e comportamenti incivili e in generale l'interferenza negli affari interni dell'Iran. I nostri studenti, nonostante che possano avere delle riserve o proteste, si sono completamente dissociati da ciò e sono sicuro che se oggi si dichiarasse un'opposizione alle interferenze straniere, invitando gli iraniani a scendere in piazza, certamente la maggior parte del popolo iraniano scenderà in piazza, nonostante le differenze sulla politica interna. Tutto questo fa parte degli stadi della democrazia e noi non permetteremo mai a stranieri d'interferire con il nostro destino.
Seyyed Khatami