Fu messa in piedi, dice il leader della Lega, quando non era più possibile "onorare la cambiale del debito pubblico" e si dovevano vendere i beni dello Stato fatti coi soldi del Nord.


ROMA - Tangentopoli? Inventata dai "romani" per nascondere il fallimento del debito pubblico che stava per rendere lo Stato insolvente. E per fare in modo di poter vendere in libertà e senza troppi vincoli i beni statali e le grandi aziende pubbliche. E, infine, per fermare la voglia di cambiamento che premeva dal Nord e che si incarnava nella Lega.

Parole del leader leghista Umberto Bossi, che in una intervista alla Padania, proprio nei giorni in cui fioccano le rievocazioni della fase più calda dell'inchiesta Mani pulite - quella che culminò coi suicidi di Gabriele Cagliari e Raoul Gardini - dà una sua versione di come andarono le cose. E dando, a modo suo, ragione a chi sostiene da sempre che l'inchiesta dei giudici milanesi fu in qualche modo eterodiretta.

Mani Pulite "fu messa in piedi dai romani", dice Bossi. E spiega perché...."Tangentopoli - aggiunge il Senatur - è avvenuta a Milano e non nella città dove avrebbe dovuto avvenire, cioé Roma...E venne dopo che la cambiale del debito pubblico era andata all'incasso e non era stata possibile onorarla da parte della classe politica romana".

Ecco quindi comparire in scena quelli che Bossi definisce i "liquidatori". Cioé, par di capire, i gruppi finanziari che da anni volevano le privatizzazioni e che ora, pagato un tributo mininmo alla giustizia, vedevano aprirsi spazi di business fino ad allora insperati."Allora - prosegue il ministro delle Riforme - da una parte vennero i 'curatori fallimentari' che vendettero tutti i beni dello Stato costruito soprattutto con i soldi del Nord. Dall'altra parte Tangentopoli andò a colpire proprio la politica del cambiamento, cioé la Lega, il federalismo e il Nord". Per Bossi, insomma, "il pool di Mani Pulite fu messo in piedi dai romani per deviare la comprensione dei cittadini facendo passare l'idea che bastasse togliere di mezzo qualche ladruncolo per salvare il Paese nascondendo che era fallito e ormai per chissà quanto tempo nelle mani degli investitori stranieri".

Dall'oro della Patria, gli chiede l'intervistatore della Padania, siamo passati all'oro straniero? "Sì - risponde il leader della Lega - sono stati dei veri delinquenti cui il Nord avrebbe dovuto sparare. E invece sono ancora qui: il federalismo non è arrivato, i responsabili salvati grazie alla deviazione della comprensione popolare provocata dal pool di Mani Pulite...".

Poo una battuta su Sofri e un secondo, forte, no alla grazie per Sofri. "La gente è contraria alla sua liberazione. Anche ammettendo che un politico deve mediare tra volontà popolare e quella del Palazzo, prima di sanare il passato occorre che si raggiunga un grande cambiamento". Che è un modo come un altro per ripetere: prima al devolution e poi la grazia all'ex leader di Lotta continua.

(22 LUGLIO 2003; ORE 110)