le previsioni si sono avverate: POVERTA' IN CALO, DIMINUISCE IL DIVARIO NORD-SUD. CONTROTENDENZA rispetto ai governi ulivisti(quasi 1 milione di poveri in più 96-2001 e divario maggiore nord-sud). finalmente le prime importanti riforme sociali di questa maggioranza e del suo progetto di un'economia sociale di mercato si vedono, si sentono e si toccano!!! presto bisogna pensare anche a ridare dignità agli altri 7 milioni di nostri concittadini che aspettano altri interventi di vera solidarietà.
http://www.istat.it/Comunicati/Fuor...Povert-2003.pdf
La povertà in Italia
nel 2002
La povertà viene calcolata sulla base di due distinte soglie convenzionali:
-una soglia "relativa", determinata annualmente rispetto alla spesa media mensile procapite per consumi delle famiglie;
-una soglia "assoluta", basata sul valore monetario di un paniere di beni e servizi essenziali aggiornato ogni anno tenendo conto della variazione dei prezzi al consumo.
Utilizzando i dati dell'indagine sui consumi delle famiglie, l'incidenza di povertà è calcolata sulla base del numero di famiglie (e relativi componenti) che presentano una spesa al di sotto della soglia prescelta. Sono 2 milioni 456 mila le famiglie italiane che nel 2002 vivono in condizione di povertà relativa, pari all'11,0% delle famiglie residenti. La povertà assoluta riguarda 926 mila famiglie, il 4,2% delle famiglie italiane.
Rispetto all'anno precedente si assiste ad una diminuzione del fenomeno a livello nazionale (l'incidenza di povertà relativa è passata dal 12,0% all'11,0%), in particolare nel Centro-SudResta inalterato il profilo della povertà, che colpisce, seppure con livelli diversi, soprattutto il Mezzogiorno, le famiglie numerose e gli anziani.
questa è un'ottima notizia per la futura ripresa e per il Governo. Le Riforme, per quel poco che sono state realizzate, hanno funzionato, se pure in un momento difficile!
da notare:
1-anche la povertà assoluta è diminuita per quanto riguarda le singole persone, e anche per le famiglie anche se la percentuale è arrotondata e quindi risulta stabile.
2-se i ricchi diventano "più poveri" vuol dire che la situazione economica difficile ha colpito le fasce più benestanti le ricchezze sono state REDISTRIBUITE(verso le fasce più deboli)...AL CONTRARIO di come molti pensavano che le ricchezze si sarebbero concentate nelle mani di pochi...e il premier non è il kattivone riccone come tanti lo hanno dipinto ma al contrario le riforme hanno portato a MAGGIORE GIUSTIZIA SOCIALE, e tutto questo NONOSTANTE la congiuntura negativa.. è CONFERMA quello che abbiamo sempre sostenuto noi: è l'Ulivo ad aver fatto da sempre una politica di DESTRA ECONOMICA, noi invece ci ispiriamo ai principi dell'economia sociale di mercato, giusti ed equi in un periodo difficile per cui è stato giusto e sacrosanto dare la precedenza alle fasce più deboli della società, con interventi forti come l'aumento delle pensioni minime, il taglio delle tasse alle fasce più deboli, i bonus alle assunzioni, le detrazioni a 1 milione per ogni figlio a carico. tutte piccole grandi conquiste!
3-riguardo ai termini reali della povertà(considerando l'inflazione) del 2002 perché non ricordare ANCHE i termini reali del 2001?!?!
http://www.tutori.it/poverta2001.pdf
nel 2001 infatti questi erano del 12,8%. quindi 12,8-11,9=0,9% l'1% circa...proprio come i valori standard!!! quindi si può dire che LA POVERTA' E' DIMINUITA di quasi 700MILA PERSONE. i cosiddetti "valori STANDARD" sono giusti a prescindere dall'inflazione.
4-anche all'interno della povertà assoluta c'è una redistribuzione delle ricchezze più forte verso le fasce più deboli: i sicuramente poveri sono passati dal 5,4% al 5,1% e gli appena poveri dal 6,6% al 5,9%.
RIFORMARE RIFORMARE RIFORMARE! LA STRADA E' QUESTA...BISOGNA CONTINUARE!!!
http://groups.msn.com/popolarieurope...ID_Message=947