Vedremo, buone nuove comunque. L'importante è che i contatti avvengano e si sviluppino gradualmente, senza fretta, fino alle Europee. Poi presumo occorrerà "stringere": percorso per arrivare alla candidatura ufficiale, al programma comune e poi alle liste da presentare alle elezioni.In origine postato da brunik
E' incredibile quello che riesce a fare quest'uomo: si beve le salite come acqua minerale, farebbe la sua figura anche al Tour, con il fisico che ha.
La gente lo riconosce e lo ferma, e lui parla volentieri con tutti mancando così solo per pochi secondi il record della cronoscalata, che apparteneva a Pantani.
Bertinotti, impressionato, toglie ogni veto sul suo nome e diventa un suo ammiratore.
La Nazione, 5.8.2003
ARCIDOSSO — In sella alla sua bici e in
ARCIDOSSO — In sella alla sua bici e in compagnia di un amico ciclista, il presidente della Commissione europea Romano Prodi ieri mattina, intorno alle 10,45 è arrivato a Arcidosso. Il presidente ha fatta una breve colazione al bar «Bagatto» e quindi è ripartito con il suo compagno di allenamento alla volta di Santa Fiora. Riconosciuto, Prodi è stato subito circondato da alcune persone che hanno voluto stringergli le mano e scambiare con lui qualche battuta.
«Il presidente Prodi — afferma il consigliere comunale Marcello Bianchini — ha di fatto già iniziato la propria campagna elettorale, usando questa volta come mezzo di trasporto la più impegnativa bicicletta rispetto al pullman. Certo non può passare inosservato il fatto che un uomo di una tale statura riesca a trasmettere immediatezza e spontaneità, scegliendo la via diretta del rapporto personale anche con la gente comune».
Il Messaggero, 5.8.2003
I Ds: assemblea a settembre per la lista
Ulivo, Rifondazione toglie il veto su Prodi leader
di GIANNI GIOVANNETTI
ROMA Lista unica, unitaria, riformista. L’Ulivo sta nuotando a bracciate un po’ scomposte dentro l’acqua di un’idea che sebbene, e per ora, ha suscitato solo distinguo e irrigidimenti sparsi, d’altro canto ha il merito di riproporre un respiro e un orizzonte più larghi, più lunghi, più chiari a un centrosinistra che finora è parso navigare a vista, specialmente sulla scia dei tanti errori dell’avversario. Il respiro è quello europeo, l’orizzonte è quello nel quale una lista unitaria dell’Ulivo per il 2004 rintraccia sullo sfondo la suggestione di un nuovo soggetto politico riformista per il 2006. Lo ha sostenuto Prodi, lo ha rilanciato D’Alema, sembrano autorizzarlo e sollecitarlo gli umori, sondati di recente, dello stesso popolo ulivista che, in verità, pare del tutto ignorare le paturnie proporzionaliste di Mastella e qualche altro.
Perciò Romano Prodi ieri è tornato a spiegare che non c’è nessun «machiavello» alle spalle di quel suo appello all’unità dell’Ulivo, se non la voglia appunto di regalare un alito d’Europa alla politica italiana e di fare semplicemente «ciò che ci chiede la nostra gente». Si è notato anche, in questa puntualizzazione del professore, un certo accento ottimista che vede nella discussione in atto «comunque» uno sforzo di riflessione e, in settembre, la possibilità di «trovarle la soluzione». E in settembre, come propone anche il coordinatore dei Ds Chiti, potrebbe essere l’Assemblea nazionale dell’Ulivo a sciogliere gli ultimi dubbi. Compresi quelli se ce ne fossero davvero relativi alla leadership della coalizione che, fermorestando l’«ineludibilità» della candidatura Prodi (è il professore che si è preso la responsabilità dell’idea di una lista unitaria e di un nuovo soggetto politico), nessuno mette in discussione, se non per ipotesi di scuola (Micheli) o per necessità (la fine anticipata della legislatura italiana).
Ma a proposito di leadership e della forza del professore di Bruxelles. Fino a poco fa, l’unico a poter frapporre ostacoli a quella candidatura, sembrava essere Fausto Bertinotti, il leader di un partito col quale l’Ulivo ha riannodato il filo di un dialogo più sereno. «Rifondazione non si pone più il problema di invitarci a fare un’altra scelta», conferma Peppino Caldarola riguardo alla questione della premiership. Anzi, per il parlamentare della Quercia: «Rifondazione finalmente ha ceduto a Prodi». E non sarebbe solo un’illazione. Due settimane fa circa nella sede di Rifondazione, sarebbe stato accolto con grande cortesia un emissario autorevole del presidente della Commissione europea, che si è intrattenuto a colloquio con Bertinotti e lo stato maggiore di Rc per più di due ore. Al termine di quel colloquio, fonti attendibili riferiscono che sarebbe «definitivamente caduta la pregiudiziale ostile di Rifondazione nei confronti di Romano Prodi». Di più. Le stesse fonti sostengono che Bertinotti avrebbe espresso la sua disponibilità «a guardare avanti, e non al passato, sulla base di rapporti chiari», precisando che Rifondazione «pone problemi di contenuti, e su quelli è disposta a confrontarsi, ma non di uomini». Semmai è lo stesso Bertinotti ad auspicare un identico «segnale di disponbilità» da parte del professore «visto che il segretario di Rc spiega la nostra fonte capisce qual è la condizione del Paese e che si avvicina una nuova stagione politica».
Dunque, lista o non lista dell’Ulivo per le Europee, il fatto nuovo se confermato di questa caldissima estate politica pre-vacanziera, sta nelle mani di Bertinotti. E non sarebbe una novità da poco.