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    Predefinito Suggerimenti per il senatore Martone, “cittadino antifascista”

    Suggerimenti per il senatore Martone, “cittadino antifascista”

    | Mercoledì 30 Luglio 2003 - 180 | di Maria Lina Veca |

    Francesco Martone è un “baby senatore”: nato nel maggio del 1961, è stato proclamato Senatore della Repubblica il 30 maggio 2001. Membro del Gruppo “Verdi - L’Ulivo” dal 30 maggio, ha ricoperto molti prestigiosi incarichi: membro della 3° Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) e della 6° Commissione permanente (Finanze e tesoro), membro della Commissione straordinaria diritti umani dal 18 settembre 2001 al 18 settembre 2001, Segretario della Commissione straordinaria diritti umani, membro del Comitato per le questioni degli italiani all’estero, ecc.
    Il giovane senatore, nel rispondere ad un giornalista che gli chiedeva “cosa vorrebbe donare all’Italia”, rispose “Mi piacerebbe dare agli italiani un Governo diverso, che non si perda in continue schermaglie... E vorrei anche che la la politica mettesse al centro il cittadino, primo attore della vita politica del paese”. Veniamo così al punto: “il cittadino”...infatti Martone, in una lettera scritta al settimanale “Carta”, nel firmare una accorata nota, che ha per oggetto proprio il quotidiano “Rinascita”, si definisce “parlamentare, ma, soprattutto, cittadino antifascista”.
    Ma quale è il contenuto di questa “amara nota”, come lo stesso senatore la definisce?
    E’ presto detto: il nostro ha trovato sul tavolo della sala stampa del Senato della Repubblica “Rinascita” quotidiano.
    Incapace evidentemente di dedicarsi ad una lettura completa degli articoli, forse per difficoltà di concentrazione, si è limitato ad esaminare, nell’ordine: ritratto e citazione di Nietzsche (primo indizio gravissimo per il Martone di leso antifascismo...); pubblicità di una pubblicazione su “Economia e finanza nella Repubblica sociale italiana; foto di un bimbo palestinese morto; appuntamenti vari della “memoria” ( e qui l’indignazione deve aver sopraffatto il giovane politico).
    Da questi piccoli ma significativi (per lui) elementi ha dedotto che il giornale è “organo di stampa” di “Base popolare” (sic) e il suo sgomento ha raggiunto apici incontrollati quando si è reso conto che il giornale viene acquistato con “fondi pubblici”, cosa che il nostro non può accettare “con pacata rassegnazione”. Di qui “l’amara nota” di cui sopra.
    Veramente la “pacata rassegnazione” è quella che dovremmo trovare nei nostri cuori, dato il cumulo di sciocchezze che il senatore accumula in poche righe.
    Tentiamo comunque di riempire alcuni vuoti del pensiero del senatore, se non altro per amore della dignità e della verità.
    Per quanto riguarda Nietzsche, potremmo consigliargli alcune utili letture, da Colli, a Deleuze, a Bataille, a Guattari, a Lukacs, ecc.
    Impossibile, infatti, spiegare a Martone in queste poche righe quello che, evidentemente, gli è totalmente oscuro. Corre l’obbligo solo di ricordargli (sperando che l’abbia dimenticata e NON che non l’abbia mai letta...) la “Nota per gli asini”, nella versione critica di Bataille, laddove è sintetizzata “la corrosiva derisione per chi immagina un accordo possibile fra l’esigenza nietzscheana e un’organizzazione politica che impoverisce l’esistenza al vertice, che imprigiona, esilia o uccide tutto ciò che potrebbe costituire un’aristocrazia di spiriti liberi. Come se non fosse d’una chiarezza più che abbagliante che Nietzsche quando chiede un amore all’altezza del sacrificio della vita, chiede per la fede che comunica, per i valori che la sua stessa esistenza rende reali, non certo per una patria...” E ancora: “E’ proprio l’impossibilità di pensare secondo i valori della teoria e della morale borghese che il pensiero dominante ha censurato in Nietzsche, mistificando il pensiero di “colui che dice no in misura inaudita” a tutti i valori, trasformandolo nel pensiero di chi dice sì ai valori più aberranti e mistificanti...Doppia censura quindi: prima nella falsificazione, poi nel ripudio acritico di Nietzsche per quello che Nietzsche non ha mai detto. Il pensiero dominante ha fatto il suo gioco su due tavoli, con uno stesso mazzo truccato...”
    Per carità, “glissons”, non confondiamo ulteriormente le idee del tetragono “baby senatore” antifascista, che, magari, non sa giocare a carte, e quindi non sa niente di mazzi truccati...
    Per quanto riguarda il resto, non pretendiamo che il Martone comprenda le ragioni della memoria e del rispetto verso uomini che non hanno saputo piegare il ginocchio e la schiena di fronte agli invasori che tuttora occupano il nostro paese...più difficile comprendere lo sconcerto del nostro di fronte al bambino palestinese, data la conclamata vocazione del senatore per tutte le cause umanitarie, buoniste, no-global, per l’impegno dichiarato sui diritti umani, ecc.
    Pensa forse il Martone che compia un reato di “lesa maestà” chi non dorme all’ombra dell’Ulivo e tuttavia si occupa di denunciare lo sterminio dei popoli, di quello palestinese in particolare? Lo informiamo che così non è, dal momento che la nostra battaglia per i popoli minacciati, per l’indipendenza dei popoli, per gli ultimi, per i perseguitati, per “i vinti” dalla logica del potere, non nasce oggi né ieri, ha una storia antica e solida, che non necessita della benedizione e dell’imprimatur di nessuna parte politica.
    Forse il nostro, di fronte alla foto del bambino palestinese, si è ricordato di essere stato primo firmatario del DDL 368, che reca come titolo “Ratifica ed esecuzione dell’ Accordo di cooperazione nel campo della ricerca e dello sviluppo industriale, scientifico e tecnologico tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato di Israele”, fatto a Bologna il 13 giugno 2000, discusso nella Commissione 3° Affari esteri, emigrazione, in sede referente il 27 novembre 2001.
    “Sarà il caso di costituire un osservatorio antifascista in parlamento?” si chiede accorato il Martone. Sarà forse il caso che si crei un osservatorio permanente sull’ignoranza. Facciamo nostra la richiesta.
    Sarà anche il caso che Martone e quelli come lui, appiattiti su un antifascismo cieco, “veterotestamentario”, di maniera, riflettano sulle dichiarazioni di Bordiga, che diceva che “L’unica seria lotta contro il fascismo consiste nello scoprire e colpire gli interessi di classe degli strati sociali antipopolari”.
    Forse occorre che Martone si dedichi, nel tempo libero, fra una commissione e l’altra, a studiare ed elaborare categorie interpretative in grado di fargli comprendere l’attuale fase storico-politica.
    Lo invitiamo alla lettura del sito “Libreria della sinistra comunista”, laddove è scritto: “Siamo convinti che le dicotomie tradizionali del pensiero della sinistra (destra/sinistra, fascismo/antifascismo, reazione/progresso, borghesia/proletariato) siano diventate praticamente inutili. Nell’epoca dell’egemonia del capitale finanziario transnazionale, il quale produce un “pensiero unico” funzionale alla propria legittimazione come “sola realtà possibile”, centro-destra e centro-sinistra appaiono anch’essi appiattiti e omologati ai dettami degli organismi finanziari internazionali (Banca Mondiale, FMI, etc.): non c’è più scontro tra idee diverse sulla società, solo competizione tra “cordate di funzionari” sul modo migliore di obbedire agli ordini degli stessi padroni.” E ancora: “Contro l’appoggio ad una o all’altra delle fazioni borghesi: indipendenza della classe proletaria dal fascismo e dall’antifascismo, lotta autonoma di classe contro la borghesia, antifascista e filoamericana... si scomodano ideali sublimi e roboanti paroloni. Solidarietà, democrazia, pace, patria, libertà e benessere economico corrono dalle bocche di vecchi politicanti e di nuovi apprendisti del mestiere parlamentare come le chiacchiere dei banditori di aste e degli imbonitori dei mercati ortofrutticoli. Ma quando le grandi tragedie storiche vengono evocate per la seconda volta sullo scenario dell’umanità, come ricorda Marx, esse trovano spazio solo sotto la forma della farsa. E farsa non può che rimanere, amplificata dallo strapotere dei “mass media” e cucinata in tutte le salse per essere servita alle orecchie e ai cervelli del proletariato, trasformato in anonima folla di telespettatori.”
    Proporre una lettura della realtà secondo gli schemi di Martone, produce risultati desolanti e, quel che più conta, arbitrari e ideologici.
    “Sarà il caso di costituire un osservatorio antifascista in parlamento?” si chiedeva accorato il Martone. Sarà forse il caso - lo ribadiamo - che si crei un osservatorio permanente sulla stupidità, sul luogo comune, sulla ridicolaggine, sull’ignoranza. Siamo pronti a sottoscrivere la richiesta.




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    Sulla questione di Nice... Rinascita ha ragione, il pensiero di Nice è in realtà incompatibile con il nazifascismo, nonostante sia stato utilizzato come base (in versione distorta) per il nazionalsocialismo.
    Ciò non toglie che Rinascita resta un giornale di area neofascista, se non a parole, nei fatti, visto anche l'universo incredibilmente variegato che popola quest'area. O se preferisci "nazicomunista", come tu stesso ti definisci fieramente.

    Per il resto le storie sull'appiattimente delle divergenza fra estrema dx e estrema sx, borghesia e proletariato, ecc... sono mere stronzate. Il fascismo è stato, è e sempre sarà, un fenomeno funzionale al capitalismo e alla borghesia. E compito di ogni comunista è lottare contro questo capitalismo aggressivo, totalitario e assassino.
    TUTTO IL POTERE AI SOVIET!

 

 

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