The manga book describes both Hitler's autobiography and his infamous Nazi manifesto in the unlikely form of easy-to-read comic pictures and captions.
Since it was published in Japan last November, its popularity has soared, with sales of more than 45,000.
The book, which forms part of a series on world classics turned into manga, covers a range of aspects of Hitler's life, from his childhood to the formation of his political party.
Its success in Japan has reportedly ignited a debate in Germany about whether the ban on the work imposed since 1945 should be overturned.
The current copyright of the book within Germany lies in the hands of the finance ministry of the state of Bavaria which will not reproduce it out of respect to the relatives of those who suffered during Hitler's regime.
Japanese publishers East Press are no strangers to tapping into the trend of bringing political tracts into the 21st century: the current series also includes a popular manga version of Karl Marx's seminal anti-capitalist tome Das Kapital.
Manga enjoys a soaring popularity in Japan, with its most high-profile fans including the former prime minister Taro Aso.
Along with Nazism and anti-capitalism, there are few topics that are regarded as sacred from being transformed into manga. Previous issues tackled range from delicate Japanese-Chinese relations to the spread of bird flu.
L'editore giapponese East Press ha venduto in meno di un anno dalla sua pubblicazione 45 mila copie della versione manga del Mein Kampf, il manifesto nazista di Adolf Hitler.
Il libro del folle dittatore nazista raccoglie, accanto alla sua autobiografia, il pensiero e il programma politico del Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, il Partito Nazista. Il Mein Kampf fu definito il catechismo della Gioventù hitleriana che, fondata nel 1926, raccoglieva bambini a partire dai dieci anni per istruirli e addestrarli militarmente al servizio nelle forze armate tedesche.
Il primo volume del libro, intitolato Eine Abrechnung (“Una resa dei conti”) fu pubblicato il 18 luglio 1925; il secondo, Die nationalsozialistische BewegungMein Kampf furono distrutti insieme ai molti altri simboli del nazismo. In Germania la stampa del libro è tuttora proibita, e il governo della Baviera si oppone, ma con scarso successo, alla riproduzione e alla vendita del volume anche in altre nazioni. (“Il movimento nazional-socialista”), nel 1926. Il titolo originale scelto da Hitler era “Quattro anni e mezzo di lotta contro menzogna, stupidità e codardia”. Durante i dodici anni del regime si stima ne siano state vendute oltre dieci milioni di copie.
Ha destato quindi parecchio scalpore e molte polemiche la notizia, battuta anche dall'ANSA, del grande seguito ottenuto dalla sua versione manga in Giappone.
Il ministro delle Finanze bavarese ha recentemente commentato la pubblicazione del manga sull'importante quotidiano nipponico Asahi Shinbun: “Abbiamo molta difficoltà nel considerare un fumetto un mezzo appropriato per presentare in modo necessariamente critico un argomento così problematico”.
Il trentaduenne editor della East Press, Kosuke Maruo, ammette che la società non si aspettava tanto successo di vendite, e spiega le motivazioni dietro l'adattamento manga del Mein Kampf: “E' un libro molto famoso, ma esistono ancora persone che non l'hanno letto. Penso sia materiale di studio per conoscere meglio Hitler, un uomo sinonimo del Male e di qualunque sorta di pensiero abbia creato quel livello di tragedia”.