Pagina 3 di 4 PrimaPrima ... 234 UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 34
  1. #21
    Registered User
    Data Registrazione
    20 Jun 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    13,061
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Alla voce "riforme" nei link che hai postato, l'unica cosa realmente fatta da questo governo è la cosidetta "riforma Biagi", di fatto completamento del "pacchetto Treu" sul lavoro del 1997. Speriamo che funzioni.

    Le altre riforme citate sono tutte da fare e non sono state nemmeno iniziate: ad esempio giustizia, fisco.
    Per non parlare poi delle grandi opere.....due anni di annunci, ma in concreto?
    E delle privatizzazioni di imprese ancora pubbliche, che mi dici? E della riforma del nostro stagnante settore bancario?

    Tiè, leggiti questo articolo (dal Corriere di oggi):

    LA LETTERA


    Il Cavaliere, l’industria e la Cina impossibile

    di FRANCO DEBENEDETTI *


    Caro direttore, ci sono buone ragioni per credere che Silvio Berlusconi non riuscirà a trovare il «colpo d'ala» analogo all'apertura alla Cina di Richard Nixon nel 1972. «Liberare l'industria dai suoi lacci», che a Moises Naim ( Corriere della Sera , 3 agosto) appare come sua «ultima possibilità», sarebbe tutto tranne che una novità: era il programma con cui vinse le elezioni del 2001. La maggioranza degli italiani credette che la sua denuncia iconoclasta dei fantasmi della nostra storia passata avrebbe frantumato le incrostazioni dei nostri ordinamenti presenti. Premiò chi prometteva di stare dalla loro parte, pensando bastasse al dispiegarsi di voglia di intraprendere, capacità innovativa, gusto del rischio. Confidò in un secondo miracolo economico, visione che perfino il Governatore volle incoraggiare con una beneaugurante previsione.
    A metà legislatura il progetto è sostanzialmente irrealizzato, e la visione dissolta. C'è stata la riforma del mercato del lavoro. La stagnazione economica può giustificare i ritardi nella riforma fiscale: ma non ha colpe per gli interventi mancati, sulla liberalizzazione delle professioni, sull'efficienza nel sistema bancario, su moderne regole di governance . Tutte le riforme, in fondo, hanno un obiettivo primario: aprire il Paese al vento tonificante della concorrenza. Come può credibilmente promuovere concorrenza il proprietario di un'impresa, Mediaset, che prospera in un duopolio bloccato? Come si può chiedere agli imprenditori il gusto del rischio, quando la prima cura del capo del governo sembra essere quella di proteggersi dai rischi? Certo, c'è il conflitto di interessi, «piombo nelle ali», come lei, caro direttore, lo definisce nel suo editoriale di domenica: ma è una spiegazione sufficiente? Io credo che siano ragioni politiche quelle per cui molto difficilmente Berlusconi riuscirà a inventarsi «la sua Cina».
    La vittoria del '94 e ancor più quella del 2001 sono figlie di una notevole innovazione politica: essere riuscito a disporre, intorno al proprio seguito carismatico, Lega, An ed ex dc, componendo insieme l'antagonismo sanguigno della Lega, la vocazione mediatoria dell'ex dc, il populismo moderato di An. Era il progetto politico-personale del premier a costituire pilastri e tetto della Casa delle libertà. Ma il cemento non ha tenuto, nella costruzione si aprono crepe vistose. Berlusconi, alle prese col serio rischio di vedere il proprio esecutivo diventare un «normale» governo italiano, di quelli deboli e costitutivamente declinanti invece che di svolta, deve mantenere l'immagine «rivoluzionaria» delle origini. Per questo, ha bisogno della Lega, fino a subirne i ricatti: anche se quella carica «rivoluzionaria» è essa pure un ricordo, ridotta a difendere le pensioni di anzianità e a prendersela con gli immigrati. Svanito il «miracolo», in cui ci sarebbero state risorse e riflettori per tutti, scossa la fiducia e lo «stellone» del premier, in luogo dello «spirito liberale» emergono gli interessi corporativi, ognuno pensa al proprio patrimonio politico. Si comincia a misurare quanto sono costate, in termini di consenso, le garanzie prestate. Così, i primi a pensare a che cosa succederà dopo il berlusconismo, e a lavorarci, sono proprio i suoi alleati.
    Di fronte a questi problemi, le accuse dell' Economist devono apparire poca cosa al premier. Nel ribaltarle, come gli è già riuscito tante volte, potrebbe perfino appellarsi a riflessi nazionalistici, del tipo right or wrong, is my country . No, il problema non è l'Inghilterra dell' Economist , è la Cina mancata di Moises Naim. A differenza di Nixon, però, Berlusconi non ce la darà. Dovrebbe avere il coraggio di una totale rottura con lo schema di cui è finito prigioniero, mentre il primo a dirlo incapace è il suo sfuggente e incerto smarrimento delle ultime settimane.
    www.francodebenedetti.it
    * senatore dei Ds

  2. #22
    Registered User
    Data Registrazione
    20 Jun 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    13,061
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    In fondo il senso dei due articoli è lo stesso: Berlusconi è diventato Presidente del Consiglio perchè ha saputo imporsi con una immagine di innovatore, colui il quale avrebbe riformato il nostro paese, le sue regole, modernizzandolo.

    Dopo due anni, ormai quasi a metà legislatura, questa sua immagine si è parecchio appannata ed è stata in buona parte sostituita da quella di un affannato mediatore, insomma quasi un politico della Prima Repubblica.

    Le conclusioni di questi fatti non le traggo, gli autori dei due articoli le riportano o comunque le lasciano trasparire in modo secondo me chiaro.

  3. #23
    Registered User
    Data Registrazione
    20 Jun 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    13,061
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da AngelodiCentro
    il programma e il piano di governo, i valori fondamentali non si sono affannati, si è affannata l'immagine e la voglia di continuare a fare queste benedette Riforme. Ma il progetto rimane validissimo, bisogna solamente rilanciarlo con più forza di prima.
    Non è vero che le altre riforme sono tutte da fare, controlla meglio sul "punto azzurro". E' vero invece che bisogna fare ancora MOLTO, su tutti i campi. Le opere pubbliche sono già partite con la legge obiettivo e incomincia ad essere operativo anche il progetto per il Ponte sullo Stretto.
    Qui sta il punto: chi ha subito l'appannamento dell'immagine e ha smarrito la voglia di continuare a fare 'ste riforme, può essere in grado di rilanciare l'originario progetto riformatore? E come? E con quali tempi? Ma è realmente interessato a farlo?

    Per ora si vedono scaramucce estive (l'ultima è l'intervista di Bossi alla Padania) che non lasciano presagire nulla di buono per l'autunno, quando si dovrà lavorare sulla Finanziaria e sulle pensioni. E poi c'è un accordo tra Bossi e Berlusconi sul calendario parlamentare della devolution, accordo mai sottoscritto dagli altri alleati.
    Queste sono altrettante mine sul cammino del governo e chissà che non ce ne siano altre ancora.
    E con queste prospettive tu mi vieni a parlare di rilancio dell'azione riformatrice???
    E' già tanto se la maggioranza sopravviverà fino alle europee, altro che riforme!

  4. #24
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,970
     Likes dati
    8,845
     Like avuti
    12,818
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da Curioso
    I risultati si possono discutere quando ci sono.....
    Perciò inutile discutere, ci tocca ancora aspettare.
    Se vuoi farti 4 risate

  5. #25
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,970
     Likes dati
    8,845
     Like avuti
    12,818
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da Curioso
    Alla voce "riforme" nei link che hai postato, l'unica cosa realmente fatta da questo governo è la cosidetta "riforma Biagi", di fatto completamento del "pacchetto Treu" sul lavoro del 1997. Speriamo che funzioni.

    Le altre riforme citate sono tutte da fare e non sono state nemmeno iniziate: ad esempio giustizia, fisco.
    Per non parlare poi delle grandi opere.....due anni di annunci, ma in concreto?
    E delle privatizzazioni di imprese ancora pubbliche, che mi dici? E della riforma del nostro stagnante settore bancario?

    Tiè, leggiti questo articolo (dal Corriere di oggi):

    Silvio B Il re dei tarocchi
    di Nicola Rossi

    È un programma di grande respiro e di straordinario impegno quello in cui si è imbarcato, in questi giorni, il presidente del Consiglio e bisogna dargliene atto. Si comincerà, da quanto abbiamo capito, con la revisione dei criteri di misurazione del Pil perché tengano finalmente conto della impetuosa crescita degli ultimi mesi che solo gli osservatori più ciechi e partigiani non hanno colto. Nuovi criteri di misurazione del Pil consentiranno, finalmente, al bilancio pubblico di mostrarsi per quello che il ministro dell’Economia da tempo sostiene che sia: sano e solido, se non addirittura florido.
    Si procederà poi, supponiamo, con l’affrontare il tema delle statistiche del commercio estero che con tutta evidenza non registrano l’ingente flusso di prodotti italiani che da circa 18 mesi sta invadendo i mercati mondiali. E, diciamo la verità, non si potrà poi evitare di riconsiderare le informazioni statistiche sul mercato del lavoro che dipingono negli ultimi mesi una occupazione in rallentamento e che continuano a mostrare tassi di attività e tassi di occupazione ancora molto lontani dagli standard europei.
    È chiaro invece a tutti che l’Italia ha ormai da tempo raggiunto e superato i parametri fissati dai leader europei a Lisbona. O no? E che dire delle statistiche demografiche? Anche qui un intervento è necessario e con mano ferma: è accettabile, infatti, che si semini il panico nel Paese lasciando immaginare un Paese sempre più vecchio laddove basta invece girare un po’ per l’Italia per vederne la natura giovane e dinamica? E come si può sostenere che il nostro sistema scolastico ed universitario è inadeguato e superiore solo a quelli della Russia e alla Grecia? O anche, come possono gli indicatori tecnologici non tenere conto che l’Italia è un Paese riservato e discreto in cui la ricerca ed il trasferimento tecnologico si fanno, e pure tanto, ma senza dirlo in giro?
    Più semplice invece lo sgradevolissimo caso delle statistiche sulla competitività del Paese che quest’anno ci hanno retrocesso dal 29° al 37° posto. Qui, signor Presidente, trattasi di società private acquistabili, pensiamo, da mani amiche e pienamente capaci di dar atto degli straordinari progressi che il Paese ha compiuto sotto la sua Presidenza.
    Ma la piccola invidia propria degli esseri umani si sta già frapponendo fra noi ed una immagine del Paese più consona e vicina al programma elettorale della Casa delle Libertà. Ed in ciò non si può non rilevare una palese violazione delle regole democratiche. Avendo gli italiani votato in maggioranza il programma delle libertà, ne hanno approvato formalmente l’immagine di un Paese felice e dinamico ed hanno quindi pienamente diritto a vedere questa immagine riflessa puntualmente nelle statistiche ufficiali. Solo una cultura tecnocratica ha quindi potuto permettere ieri all’Eurostat di sottolineare che le regole di calcolo del Pil «non possono essere cambiate unilateralmente da uno Stato membro». Si presenti l’Eurostat alle prossime elezioni e si conquisti la fiducia degli italiani: solo allora potrà descriverci nelle sue statistiche una Italia diversa da quella votata dai tanti italiani di centrodestra! Ed ancor più grave appaiono le osservazioni del primo ministro svedese Ringholm che ha suggerito che il grande impegno riformatore del Governo nel campo della statistica sia null’altro che «un modo per sfuggire al dibattito su cosa l’Italia debba fare per mettere in ordine la sua economia».
    Niente affatto: affrontare il tema della qualità dell'informazione statistica mira infatti a cambiare a fondo il Paese, o meglio la sua rappresentazione statistica, senza passare per la strada faticosa e sgradevole della disciplina finanziaria e delle riforme. Una straordinaria intuizione, l’ennesima, del Presidente del Consiglio e dei suoi ministri che il mondo si ostina a non vedere.
    Post-scriptum
    Signor Presidente, il Paese - lo ha riconosciuto lei stesso - è sommerso da un’ondata di sfiducia che ha pochi precedenti e la preoccupazione con cui gli italiani pensano al loro avvenire è la spia di fenomeni strutturali: le difficoltà fin troppo evidenti di un sistema produttivo sempre più ai margini della competizione internazionale, il progressivo invecchiamento della popolazione e le pressioni migratorie, i vincoli che il sistema del welfare pone ai rapporti fra generazioni e quelli che ad esso vengono posti dall'attuale mercato del lavoro, il ritorno delle migrazioni interne come risposta ai problemi del Mezzogiorno, l’incertezza seminata a piene mani da una politica economica affannata e scomposta. Per citarne solo alcuni.
    In questo scenario, il Presidente del Consiglio dovrebbe dare un messaggio di fiducia al Paese ed un messaggio di fiducia richiede, per essere credibile, realismo nell’analisi, trasparenza delle motivazioni ed autorevolezza della guida. Ma come anche lei sa bene, lei non è più in grado di offrire nulla di simile (se mai lo è stato). Se vuole affrontare veramente il tema del declino del Paese non rovisti fra i dati. Si guardi allo specchio.

  6. #26
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,970
     Likes dati
    8,845
     Like avuti
    12,818
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da AngelodiCentro
    Ottimo. Sono Riforme(poche ma BUONE) che tu non riesci a negare se non arrampicandoti sugli specchi.
    Sono chiacchiere!
    Reiterate chiacchiere e reiterate premesse.

    Non c'è nulla, ti quanto scritto, all'atto pratico.

  7. #27
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,970
     Likes dati
    8,845
     Like avuti
    12,818
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da AngelodiCentro
    Rileggendole a me non sembrano proprio delle chiacchiere, sono LEGGI a tutti gli effetti.
    Elenca PRIMA quelle scritte nel programma.
    Elenca POI quelle NON scritte nel programma.
    Elenca infine quelle REALMENTE attuate (rif: Gazzetta )

  8. #28
    Socialcapitalista
    Data Registrazione
    01 Sep 2002
    Località
    -L'Italia non è un paese povero è un povero paese(C.de Gaulle)
    Messaggi
    89,492
     Likes dati
    7,261
     Like avuti
    6,458
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    30 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da AngelodiCentro
    Sottoscrivo anche questo! O meglio una DC aggiornata e adatta ai tempi, pur avendo gli stessi valori di riferimento.
    Qualcuno ha detto

    "i fatti storici si ripetono sempre due volte, una volta in tragedia e una in farsa"

    vuoi vedere che ne avremo un'altra conferma??

    Napoleone ce n'è stato uno, Napoleone terzo fece ridere le galline....

    Se la DC avesse le ragioni per ripresentarsi, allora non sarebbe mai crollata....

    Certo forza italia è un partito ridicolo, AN sono fascisti fuorilegge, ma proprio ciò che crollò bisogna ripescare?
    e poi ke verrà? bobo craxi?

    anche la margherita è un partito ridicolo, rifacciamo il pci?

    la famiglia "reale" è rientrata, gli diamo un'altra chance?

    facciamo cambiare sesso alla Mussolini?

    sempre con gli occhi dietro la testa voi italiani.

  9. #29
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,970
     Likes dati
    8,845
     Like avuti
    12,818
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da AngelodiCentro
    Elencale tu! di tutte quelle iniziative scritte sono state realizzate tutte, e tutte in linea con il programma, non serve la Gazzetta(anche se le varie leggi sono spesso indicate sotto ogni voce) basta informarsi sulle singole notizie riportate sui quotidiani di questi 2 anni. Anzi non è nemmeno completa la "lista" visto che mancano la patente a punti e la riforma del Codice stradale. L'unica cosa in cui ho dei dubbi è la "lotta alla povertà" dei vari G8, che per me è ancora insufficiente e bisogna insistere molto di più.

  10. #30
    Me, Myself, I
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    145,970
     Likes dati
    8,845
     Like avuti
    12,818
    Mentioned
    303 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da AngelodiCentro
    anche qui siamo al delirio
    Vorresti forse dire che al Cav. mancano i mezzi mediatici per "comunicare"??

 

 
Pagina 3 di 4 PrimaPrima ... 234 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. L' UDEUR aderisce a Forza Italia!
    Di Makaveli nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 29-11-13, 15:31
  2. Il Cav prepara la svolta del Pdl:si ritorna al nome Forza Italia
    Di salvo.gerli nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 108
    Ultimo Messaggio: 15-06-13, 15:44
  3. l'Udeur batte Forza Italia
    Di Crack! nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 14
    Ultimo Messaggio: 06-04-06, 19:57
  4. In Forza Italia c'è posto per tutti.
    Di brunik nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 03-02-06, 23:31
  5. Fini si prepara a prendere il posto di Berlusconi
    Di brunik nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 14
    Ultimo Messaggio: 29-11-03, 18:35

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito