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  1. #11
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    Originally posted by PiZeta

    Se questa lista unica dei liberaldemocratici europei ci sarà, i repubblicani non potranno non esserci ed io la voterò.
    se i repubblicani sono quelli del "l'avevo detto", io lo sono al quadrato... Tempo fa provai a proporlo... Oh, almeno qui, che se ne parlasse... Niente, né di qua né di là
    Certo difficile che MRE e PRI si incontrino spontaneamente in pubblico per una cosa del genere... ma magari se l'iniziativa partisse da un Zanone, un Pannella (sì, lo so che i radicali non sono ELDR...).

    e pensate che bello se ci fossero poi i due listoni...

  2. #12
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    Originally posted by nuvolarossa
    ------------------------------------------
    Una volta carpito il voto degli elettori con la favoletta dell'unitarieta' fatta non sui programmi ma sulla lotta al demone di turno ...
    Nuvolarossa, sono critico quanto te, ma non mettiamola così: anche il demone aveva proposto (addirittura prima?) una lista unitaria...

  3. #13
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    Predefinito Mi piacciono i tuoi sogni

    ma siamo un pò grandini e non credo che i nostri sogni siano condivisi da chi invece gioca sul fatto di essere rieletto.
    Rutelli ha dichiarato in televisione che dopo le europee ognuno andrà nel raggruppamento a lui più consono.
    Se questo raggruppamento è fatto per unire perchè dichiarare prima che ci si dividerà , a parte l'inconsistenza politica delle idee di Rutelli, il vero problema saranno i Ds, che a parole dicono di stare con tutti, in realtà a loro preme vincere le amministrative, dove si gestisce il vero potere in Italia e da dove non si sono mai allontanati, salvo Bologna.
    Sono pronto fare una scommessa sui voti dei ds, perchè il realtà tengono il pallino loro.
    Prodi è la facciata del progetto, ma in realtà sono loro che brigano, gli ex popolari sono spariti nella margherita, ora spariranno nel più grande partito europeo creato da Prodi ( che è in contrasto con Marini e De Mita)
    Quindi praticamente di questo disegno Prodi ne è il progettista, ma non il gestore,anzi deve pregare che gli vada bene , perchè se no non gli daranno la candidatura alle prossime politiche.
    Prodi per noi può essere una certezza liberaldemocratica, ma se sarà in mano ai ds, come sembra che possa avvenire non so cosa potrà succedere.
    Ciao a tutti.

  4. #14
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    Originally posted by benfy
    io sogno un grande partito socialista europea che si apra anche ad altre forze riformiste come quelle repubblicane
    come bobo craxi...

    va a finire che prodi si dovrà presentare con berlusconi.

  5. #15
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    Predefinito tratto da IL CORRIERE DELLA SERA 1 ottobre 2003


    Lista unica e «modello Publitalia» Berlusconi in campo per Strasburgo

    Il presidente del Consiglio lavora per stringere un «accordo politico» con gli alleati

    Ritorna nell’agone perché così confida di «recuperare il consenso di quanti non ci hanno votato alle ultime amministrative». La vittoria è possibile solo «abbattendo l’astensionismo», e Berlusconi ritiene di essere in grado di farlo, drenando voti con la sua immagine. Insiste e insisterà ancora sulla lista unica del centrodestra, perché deve garantirsi una maggiore compattezza della coalizione. Malgrado le difficoltà del momento, è certo di poter contare sull’assenso di Fini e di Casini, che raggiunse al telefono persino in Giappone pur di invitarlo a far superare le resistenze di Follini. Durante un vertice di Forza Italia, due settimane fa, Berlusconi ha rivelato che il presidente della Camera l’ha rassicurato, «e se decideremo di andare insieme alle elezioni, l’Udc ci sarà». Neppure la violenta polemica tra Bossi, i centristi e An ha messo a repentaglio il progetto, se è vero che proprio in quei giorni, durante la fase più acuta della crisi, un autorevole ministro della destra ha fatto capire come la discussione sulla lista unica fosse già «molto avanti» e che sarebbero tornati ad affrontare l’argomento «subito dopo aver varato la Finanziaria». Prima però bisognerà superare il difficile scoglio della riforma tv, che oggi la Camera inizierà a votare. Non è casuale dunque l’incontro di ieri sera tra Berlusconi, Casini, Fini e Follini: le sorti del governo e dell’alleanza verranno messe alla prova. Anche la lista unica dipenderà dall’esito dei voti a scrutinio segreto.
    Bossi non farà comunque parte dell’intesa elettorale, e allo stato maggiore azzurro il Cavaliere ha spiegato che «questo è un bene», non solo perché «consentirà ad An e Udc di unirsi a noi senza problemi», ma anche perché «la Lega se si coalizza perde voti, visto che il suo elettorato è molto caratterizzato». Inoltre «Bossi potrebbe guadagnare qualche consenso in più. Il che non guasta: così, speriamo, si darà una calmata».
    In realtà è proprio questa la garanzia chiesta dal vice premier e dai centristi, non sarebbe possibile sancire un patto elettorale e dover continuare a fronteggiare le incursioni corsare del Carroccio. Serve un «accordo politico», dunque, e stavolta il premier dovrebbe convenire con An e Udc, così come si è detto «pronto a esser generoso» sui seggi da assegnare agli alleati, compresi i repubblicani di Nucara e La Malfa e i socialisti di De Michelis.
    Le Europee sono un passaggio troppo importante per le sorti del Cavaliere, che dovrà fronteggiare il contraccolpo della riforma previdenziale sull’opinione pubblica, i rischi di un nuovo conflitto sociale, e che non vuole, non può permettersi altri fronti aperti nel governo, nella coalizione e nel partito.
    Anche il restyling di Forza Italia è compreso nel progetto elaborato da Berlusconi, consapevole delle gravi difficoltà in cui versa il movimento, tanto che la sera in cui nominò Bondi coordinatore azzurro, fece una tirata davanti al comitato di presidenza: «Diciamoci la verità, abbiamo battuto la fiacca. E’ vero, siamo stati presi dagli impegni di governo, ma così non va. E’ ora di rimettere in moto questa macchina da guerra».
    Tutto d’un fiato annunciò che «bisogna metter fine ai doppi incarichi» e che «dobbiamo riorganizzarci utilizzando il modello Publitalia». A distanza di dieci anni dalla nascita del partito, il Cavaliere è tornato all’antico, ha rispolverato lo schema che gli consentì di vincere nel ’94 ed ha spiegato allo stato maggiore forzista come «il metodo» di quella sua azienda fu vincente: «I dirigenti si riunivano per ascoltare l’esperienza di chi era riuscito a ottenere i risultati migliori, e tutti potevano trarne beneficio. Così riuscimmo a incrementare rapidamente il fatturato. Ecco, Forza Italia deve applicare la stessa strategia, c’è bisogno di una maggiore collegialità, le decisioni vanno concordate e condivise, per essere comunicate all’esterno nel modo più efficace».
    Prima dell’avvento del Cavaliere, politica e fatturato erano del tutto inconciliabili nel Palazzo. Ora il premier punta addirittura a perfezionare il modello, perciò ha deciso di avvalersi di un manager d’azienda, esperto in organizzazione societaria. Servirà a ristrutturare Forza Italia, in modo da ottimizzarne le risorse, senza però intaccare il ruolo del coordinatore Bondi e del vice Cicchitto, legati a Berlusconi, di cui continueranno a essere la proiezione nel partito.
    Non è dato sapere chi sia né se è stato già «assunto», perché due settimane fa - dandone l’annuncio - il leader ha spiegato che doveva prima parlarci e che non sarebbe stato facile convincerlo: «I manager costano, quelli stanno sul mercato...». A consigliarlo nell’intrapresa è stato Bruno Ermolli, il «Gianni Letta» di Milano, un personaggio di cui Berlusconi si fida, e che ha messo a punto un sistema di controllo del lavoro dei parlamentari forzisti, una sorta di «Grande fratello» con cui Berlusconi può monitorare il livello di produttività dei gruppi di Camera e Senato.
    Nel nuovo progetto, il manager sarebbe affiancato da tre vice, di estrazione politica, che si dividerebbero in altrettante aree: Nord, Centro e Sud. E’ oggi difficile immaginare quanto possa incidere questo meccanismo sul rilancio di Forza Italia, piuttosto si avverte un certo malumore tra quanti, nel movimento, considerano il piano una sorta di «delegittimazione» dei dirigenti locali e nazionali. Chissà se il Cavaliere lo ha deciso proprio per porre fine ai contrasti interni nel partito.
    Un partito che ai suoi occhi deve fare i conti con un altro grande problema: «La nostra capacità comunicativa è pessima». Ecco perché Berlusconi ha iniziato la ricerca di «esperti di strategia della comunicazione in Inghilterra e negli Stati Uniti». Serviranno a Forza Italia e al governo, «ci serviranno per recuperare il consenso».

    Francesco Verderami

  6. #16
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    Predefinito Oggi Prodi..

    ......ci fa sapere in una intervista sulCorriere che non sarà candidato alle elezioni europee.
    Il nodo comincia a sciogliersi.
    Ecco quello che scrivevamo sul satyricon il 24 settembre:

    Qualcuno si domanda chi guiderà il listone europeo, sempre quel qualcuno dovrebbe andare a rileggere la legge elettorale europea.
    Prodi potrà fare il capolista europeo senza dimettersi?
    Se fa il capolista europeo potrà fare il capolista alle prossime politiche?
    Tutti credono che Prodi vincerà le elezioni, è sempre la speranza l'ultima a morire.
    Se non muore prima il candidato.

    Ora occore fare alcune riflessioni sul perchè Prodi non si vuol presentare alle europee.
    I ds oggi sono tutti nervosi, qualche problemino deve essere sorto sull'AffareTelekom Serbia, oppure lo stesso Prodi deve essersi accorto che i ds lo stavano per prendere in ostaggio, oppure ha buttato là una dichiarazione in attesa che i suoi possano accorrere per pregarlo, ce ne possono essere altre decine, come i risultati della Commissione del Parlamento europeo sull'affarrre Eurostat, insomma cominciano ad esserci molti affairs attorno a Prodi.
    Ciao a tutti.

  7. #17
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    Predefinito Re: Oggi Prodi..

    Non è più semplce perchè non vuole impelagersi un una polemica italiana (e rimanere inbattuto), perchè il suo ruolo di Presidene della commissione non si addice con campagne eletorali furiose contro un capo di governo e perchè sarebbe scorretto abbandonare il posto per motivi interni?

  8. #18
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    Predefinito é giusta

    la tua osservazione, ma alcuni ds si stanno domandando perchè uno che propone poi non si vuol esporre?

    Comunque è una situazione in movimento.


    Ho notato che hai ancora una volta cambiato simbolo, con Bob Kennedy.
    Anche se i Kennedy erano liberal in politica erano tycoon negli affari, dei miliardari ce ne sono stati tanti in America.
    Dopo il fallimento di Hearst ci fu Truman, Kennedy, Bush padre e figlio, in Italia Berlusconi, Pompidou in Francia ecc in seguito ce ne saranno sempre di più.

  9. #19
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    Predefinito ... qui gatta ci cova .....

    Originally posted by umberto
    Non è più semplce perchè non vuole impelagersi un una polemica italiana (e rimanere inbattuto), perchè il suo ruolo di Presidene della commissione non si addice con campagne eletorali furiose contro un capo di governo e perchè sarebbe scorretto abbandonare il posto per motivi interni?
    --------------------------------------------------
    ... In politica tutto e' possibile ... ma come mai ha fatto fuoco e fiamme per far tornare di moda, durante la stagione estiva, la "lista unica" per le europee ... glielo ha ordinato il medico della mutua ?
    ... se quello e' stato il modo per riproporsi Leader di una coalizione .... c'e da pensare che le distanze che sta prendendo siano la cartina di tornasole di un suo abbandono della leadership ... insomma sta pensando di tirare i remi in barca ? ... oppure sta addirittura pensando di abbandonare le posizioni protestatarie del centro-sinistra ... per avvicinarsi a quel centro che, sotto lo scacco dei leghisti oggi e l'ipotetico abbandono degli stessi domani, sta calamitando attenzioni da piu' parti ?
    ... tutto e' in fermento in questi mesi ... e nulla c'e' di definito e di definibile ... salvo la constatazione che di camaleonti e di voltagabbana il panorama politico italiano e' strapieno !

  10. #20
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    Predefinito Re: Re: Re: Oggi Prodi..

    no mi pare troppo dietrologo.

    La lsita unica è una proposta mica nuova. Nella base ulivista la si chiedevada un paio di anni e se fatta cos' come sembra è tutto tranne che uo nuovo polo di centro.......

    Forse non si epone pr il suo ruolo. Sembrrebe la cosa più ovvia.


    Il mio avater ulivista me lo hanno fatto togliere, pikaciu era un pò passato e vuoto così ne ho fatto uno personalizzato.

    Con bobby Kennedy. Chi se ne importa di quanto era ricco, mca siamo classisti!

    M'intressa più la politica che gli affari.

    comunque è verò quello che dici, ce ne saranno sempre di più.

    Bush non è che sia un gran miliardario e invece i Kennedy esattamente di cosa sono (o erano) proprietari?

 

 
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