Miei cari fratelli di Stirpe,
ho voluto riproporvi un mex che gìà pubblicai qualche anno fa sempre su questo forum.... Si tratta di una riflessione su quello che il tempo non potrà mai corrompere
"In questa società ormai piegata dal dominio amorale del mercato e caratterizzata dalla spersonalizzazione delle relazioni umane, il “cameratismo” appare come qualcosa di assolutamente estraneo e di splendidamente nobile.
Quanta differenza tra le odierne relazioni sociali, ormai disgregate e improntante al mero rapporto utilitaristico, con questo profondo sentimento fondato sulla forza del sangue e dello spirito, così forte da unire persone che mai si erano conosciute e mai si rivedranno.
Cos’è il “Cameratismo” se non la volontà di partecipare davvero alla storia del mondo, se non il desiderio di condividere con altri uomini un’esperienza straordinaria, nazionale e comunitaria. Cos’è la “Kameradenschaft” se non il senso di fratellanza che nasce dall’esigenza di un’immersione continua nell’azione; la forza che nasce dal desiderio di fuggire insieme dal grigiore della quotidianità.
Nell’incontro tra camerati c’è la volontà di inseguire le stesse leggi scritte col sangue e con l’onore…c’è il medesimo rifiuto della società odierna, di quest’orgia collettiva fatta di qualunquismo, buonismo, ricerca esclusiva del vantaggio egoistico.
Nel cameratismo c’è una dimensione totalmente diversa: c’è la tensione verso un continuo ampliamento dell’io, c’è il sogno di far parte di una cerchia ristretti di individui, c’è la consapevolezza di appartenere alla sacralità di un ordine superiore.
Nello spirito cameratesco non c’è spazio per il denaro, l’apparenza, la materia; vi è invece un sogno, grande e stupendo: quello di vedere la propria azione rimanere pura ed eterna come lo spirito che la crea"
“Peggio per coloro che non sapranno mai la bellezza del cantare e del ridere di vera felicità che si prova andando tutti uniti da purezza e lealtà verso l’ignoto”
Cameratescamente A.M