Il Senatùr rassicura i suoi e manda un avvertimento agli alleati: o partono le riforme o riparte il processo d'indipendenza della Padania. Ma i "democristiani"? "Il Nord non permetterà un ritorno al passato"
ROMA- Vacanza, ma non completa. Quel che basta per ribadire quel che è ormai è già stato detto, ma soprattutto quello che si aspettano i suoi. "La ripresa dell'attività politica dopo le ferie sarà il momento della verità: O si fanno le riforme o ripartirà il processo di indipendenza della Padania". Umberto Bossi affida a una breve intervista sulla Padania il pensiero già espresso qualche giorno fa a Ponte di Legno, dove si trova in vacanza, quando disse "o le riforme, o ci saranno le conseguenze".
"Speriamo", dice il Senatùr, che nell'anno politico che si apre "prevalga la filosofia del fare le riforme, per concludere quel passaggio che, dal fallimento della Prima Repubblica, porti a un futuro più sicuro".
E' l'intervistatore a osservare come le difficoltà per le riforme possano venire dai "democristiani" che tengono Berlusconi "sotto tiro" e "non perdono occasione di sparare su Castelli", e il leader della Lega risponde: "E' evidente che non è facile fare le riforme. C'é sempre chi sogna il ritorno del buon tempo andato. Ma sono sogni destinati a restare irrealizzati. Il Nord non permetterà mai il ritorno della Prima Repubblica. Chi ha distrutto il Paese con l' assistenzialismo e il debito pubblico non potrà trovare spazio nel cuore della gente. O si fanno le riforme o ripartirà il processo di indipendenza della Padania".
(12 AGOSTO 2003; ORE 13:17)