A giugno si è tenuto a Berlino il 55mo meeting della Commissione baleniera internazionale (IWC-International Whaling Commission). L'opposizione dei paesi balenieri (Giappone in primis, Islanda e Norvegia) ha impedito ancora una volta l'approvazione dei santuari dei cetacei in Sudamerica e in Australia. Fortunatamente è stata invece approvata la Berlin Initiative, proposta che affida all'IWC il compito di difendere i cetacei anche dalle catture accidentali, dall'inquinamento marino, dall'inquinamento acustico e dalle collisioni con le navi.
Interessante pure la presa di posizione da parte dell' International Alliance for Commercial Whale Watchers (IACWW), associazione composta da operatori turistici che chiedono di essere ammessi all'IWC come osservatori. La caccia alle balene danneggia il whale watching, forma di ecoturismo che fattura ben 1,5 miliardi di dollari (contro i 50 milioni -complessivi- di fatturato dei paesi balenieri e in progressivo declino visto che proprio in Giappone solo il 4% della popolazione mangia carne di balena, che cmq viene sconsigliata dai medici xchè contenenti concentrazioni di mercurio troppo elevate).
fonte: AQUA luglio/agosto 2003