iRS Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

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iRS Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna viola sito nascosto di rifiuti tossici posto sul mare in Provincia di Sassari: migliaia di tonnellate portate alla luce.





COMUNICATO UFFICIALE

Sassari, 18 Agosto 2003




“Dopo lunghe indagini e ricerche sul campo siamo in grado, come promesso, di provare la presenza di rifiuti altamente tossici in Sardegna”.

Il movimento indipendentista iRS Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, che si batte contro la trasformazione del territorio nazionale sardo in una gigantesca pattumiera per rifiuti di ogni genere, ha invaso con un blitz a sorpresa e con l’ausilio di un escavatore industriale l’area Enichem dedita alla lavorazione del petrolio e dei suoi derivati che sbocca su di una spiaggia ed un mare apparentemente incontaminati come se ne trovano ovunque in Sardegna.

Alle prime luci dell’alba un gruppo di militanti muniti di maschere antigas, tute e guanti coadiuvati da un mezzo meccanico e seguiti da alcune decine di militanti ha pacificamente invaso il sito industriale di circa 50 ettari dirigendosi verso dei veri e propri “laghi” di liquami tossici a cielo aperto probabilmente fuoriusciti dal terreno sotto cui erano stati sotterrati in modo sfuso o in contenitori. Lo scavo ha così portato alla luce in modo ancora più palese, sia dal punto di vista visivo che olfattivo, le montagne di rifiuti tossici, quantificabili in svariate decine di migliaia di tonnellate, che per anni sono state illegalmente occultate in un territorio di grande pregio sia naturalistico che paesaggistico.

Il paesaggio che si è stagliato davanti agli indipendentisti oltre ad essere costellato di vari “laghetti” contenenti rifiuti di tipo diverso classificabili come “altamente cancerogeni” presentava sparsi in superficie, mezzi affioranti dal terreno, numerosi fusti in uno stato di conservazione a dir poco critico.

L’azione degli indipendentisti, che segue quella precedentemente portata a termine il mese scorso in cui erano stati “recapitati” dei fusti di materiale tossico nei pressi della villa del premier italiano Silvio Berlusconi, ha numerosi scopi.

Sensibilizzare l’opinione pubblica sarda e straniera a prendere coscienza dello stato in cui versa il territorio dell’isola e del modo in cui oggigiorno, sempre più e dovunque nel mondo, vengono attaccati il territorio e la salute dei cittadini.

Riattivare, attraverso tale sensibilizzazione, una pratica politica che attraverso il controllo il risanamento ambientale arrivi fino all’autodeterminazione delle scelte sul proprio territorio.

Tale azione di “disobbedienza sociale e civile” si inserisce dunque nel più ampio quadro della lotta del popolo sardo per l’autodeterminazione e l’indipendenza nazionale: essa mira a scuotere gli individui affinché prendano coscienza dei loro diritti e delle loro responsabilità circa il futuro della loro terra.

Nell’immediato IRS richiede che venga avviata una completa bonifica del territorio e che sia verificato lo stato d’inquinamento del mare e degli acquiferi.

In tal senso gli indipendentisti intendono prospettare e dare avvio ad un’inversione di tendenza nel modo di concepire la gestione del territorio ed il “benessere” della collettività: “Fino ad oggi si è lavorato per inquinare la Sardegna, da oggi noi iniziamo a lavorare per ripulirla”.

All’azione erano presenti a titolo personale i deputati Gabriella Pinto (di Forza Italia) e Mauro Bulgarelli (dei Verdi) che attraverso la loro presenza hanno direttamente accettato la “sfida” lanciata dal movimento indipendentista.

L’azione ha ricevuto l’appoggio e la solidarietà, tra gli altri, del circolo “Chico Mendez”, del comitato “Gettiamo le basi”, del sindacato dei pastori sardi “Kuiles”, dalla federazione dei circoli degli emigrati sardi di Belgio e Germania, dall’associazione culturale “Masu Majore”.



Sassari, 18/08/2003 IRS – Indipendentzia-Repùbrica de Sardigna

Ufficio Stampa