“Sarin”, “Orange” ed altri agenti chimici in dotazione alle forze armate italiane.

ARMI NON CONVENZIONALI

“Sarin”, “Orange” ed altri agenti chimici in dotazione alle forze armate italiane.

L'elenco completo si può leggere nell'ultimo numero della Gazzetta ufficiale. (Di seguito nei documenti in Pdf allegati). La sostanza è che le forze armate italiane potranno acquistare «agenti tossici chimici o biologici, gas lacrimogeni, materiali radioattivi, relative apparecchiature, componenti, sostanze e tecnologie». In particolare, dovranno dotarsi di «agenti biologici e sostanze radioattive adatti per essere utilizzati in guerra per produrre danni alle popolazioni o agli animali, per degradare materiali o danneggiare le colture o l'ambiente, e agenti per la guerra chimica».

Si tratta dell'autorizzazione all'acquisto dei nuovi materiali d'armamento del Ministero della Difesa e che saranno in dotazione dunque alle forze armate. Tra questi, gas nervino come il Sarin (quello dell'attentato alla metropolitana di Tokyo, per intenderci), il Soman, il Tabun, il Vx e molti altri. E ancora il terribile Agente Orange, lo stesso utilizzato dagli americani in Vietnam e i cui effetti sulle popolazioni si vedono ancora oggi, e poi agenti vescicanti e inabilitanti per la guerra chimica. Per quanto riguarda il nucleare l'autorizzazione si limita al software in grado di simulare ogni aspetto di una esplosione. Autorizzato anche l'acquisto di vari tipi di gas lacrimogeni e antisommossa, evidentemente in previsione dell'utilizzo nelle manifestazioni di piazza, ma anche «apparecchiature appositamente progettate o modificate per la disseminazione delle sostanze chimiche», e l'acquisto di «tecnologia per lo sviluppo, la produzione o l'utilizzazione di agenti tossici».

Sulla vicenda Paolo Cento ha presentato un'interrogazione parlamentare. «E' un fatto gravissimo. Siamo in presenza di una escalation militarista dell'Italia che desta forte preoccupazione e che contrasteremo in Parlamento e nel paese», ha detto il deputato verde, che chiede al governo di riferire sui motivi che hanno determinato tale autorizzazione da parte del Ministero della Difesa, sul rispetto delle convenzioni internazionali in materia di armi e sulle previsioni di utilizzo.
r.

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Gazzetta Ufficiale N. 171 del 25 Luglio 2003
MINISTERO DELLA DIFESA
DECRETO 13 giugno 2003

Approvazione del nuovo elenco dei materiali d'armamento da comprendere nelle categorie previste dall'articolo 2, comma 2, della legge 9 luglio 1990, n. 185.

IL MINISTRO DELLA DIFESA
di concerto con
i Ministri degli affari esteri, dell'interno
dell'economia e delle finanze e delle attivita' produttive:

Visti gli articoli 2, comma 3, e 18 della legge 9 luglio 1990, n.
185, recante nuove norme sul controllo dell'esportazione,
importazione e transito dei materiali d'armamento;
Visto il decreto del Ministro della difesa di concerto con i
Ministri degli affari esteri, dell'interno, delle finanze,
dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del commercio con
l'estero in data 28 ottobre 1993, con cui e' stato approvato l'elenco
dei materiali d'armamento da comprendere nelle categorie previste
dall'articolo 2, comma 2, della legge 9 luglio 1990, n. 185, nonche',
il decreto interministeriale 1° settembre 1995, concernente
approvazione del nuovo elenco dei materiali d'armamento emanato in
applicazione della medesima normativa;
Ravvisata la necessita' di approvare un testo aggiornato del
predetto elenco avuto anche riguardo alle intese internazionali
intercorse;

Decreta:

Art. 1.

1. E' approvato il nuovo elenco dei materiali d'armamento da
comprendere nelle categorie previste dall'art. 2, comma 2, della
legge 9 luglio 1990, n. 185.
Il presente provvedimento sara' pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 13 giugno 2003

Il Ministro della difesa
Martino

Il Ministro degli affari esteri
Frattini

Il Ministro dell'interno
Pisanu

Il Ministro dell'economia e delle finanze
Tremonti

Il Ministro delle attivita' produttive
Marzano


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P.S. attività produttive... di morte?