MILANO (Reuters) - Ottomila incendi dall'inizio dell'anno, 60.000 ettari bruciati, 200 milioni di litri d'acqua lanciati: sono le cifre-chiave degli incendi che hanno devastato la penisola, e che ancora oggi hanno costretto la Protezione civile ha compiere 24 interventi aerei antincendi, con l'intera flotta aerea impegnata in missione contro il fuoco.
E mentre il capo della Protezione civile Guido Bertolaso dice che "è stata un'estate difficile sul fronte degli incendi... ma la macchina per il contrasto ha funzionato e la superficie bruciata si è sensibilmente ridotta", il ministero dell'Interno indica anche il cosiddetto "ecoterrorismo" come causa dei roghi.
Gli incendi sui quali sono intervenuti i Canadair e gli elicotteri della Protezione Civile, dice una nota del Dipartimento, sono stati 24: Sardegna e Sicilia hanno contato il maggior numero di interventi aerei con cinque incendi boschivi ciascuno. Il Lazio continua ad essere interessato dalle fiamme con quattro roghi, di cui due risultavano spenti nella mattinata. Gli altri dieci interventi sono stati effettuati in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Abruzzo, Campania e Calabria.
Questa sera intanto il governo ha fatto il punto della situazione sugli incendi che stanno devastando ettari di boschi in molte parti della penisola, in un incontro a Palazzo Chigi, con rappresentanti della Protezione Civile, delle Regioni e dei ministeri coinvolti.
"La flotta aerea ha già scaricato 200 milioni di litri d'acqua sul territorio, un record assoluto", ha detto Bertolaso ai giornalisti al termine del vertice presieduto dal sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta. Il numero uno della Protezione Civile ha chiesto l'istituzione di un catasto delle aree bruciate "in modo da impedire la costruzione, la caccia e la pastorizia nelle aree interessate dai roghi".
Nel corso della riunione, il rpesidente della Regione Sardegna, Mauro Pili, ha chiesto al governo l'intervento dell'esercito per combattere gli incendi.
In una dichiarazione diffusa in serata, intanto, il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu ha affermato che "l'esatta individuazione e il puntuale monitoraggio dei territori incendiati si configurano ormai come autentiche misure di prevenzione nei confronti dei reati gravi contro la sicurezza e l'ordine pubblico".
Secondo il ministro, indizi consistenti "rivelano l'esistenza di attività criminali più o meno organizzate che alimentano l'industria del fuoco come forma di sfruttamento del territorio".
Ma Pisanu ha anche aggiunto che altri indizi "fanno pensare ad un ecoterrorismo, il cui obbiettivo è appunto quello di seminare terrore indiscriminato per mezzo del fuoco, in nome di idee e programmi almeno in parte già noti", sollecitando una maggior collaborazione con Comuni, Regioni e organizzazioni sociali per un'azione di prevenzione.
sarebbero gli ecoterroristi , quelli che liberano i visoni , ad appiccare gli incendi? non i costruttori abusivi, non la mafia, no: gli ecologisti radicali! se commentassi queste affermazioni mi metterebbero in galera