Sparatoria alle porte di Milano: 4 morti
Fra di loro anche una bambina di 3 anni
È stato identificato ma è tuttora latitante, Vito Cosco, 27 anni, l'uomo di origine calabrese residente a Rozzano ritenuto responsabile della strage di ieri sera a Rozzano, nell'hinterland milanese. E' in fuga con la famiglia. Dopo la sparatoria sarebbe tornato a casa, prendendo con sé la moglie ed i due figli.
Secondo le prime indagini il movente sarebbe da ricercarsi in una lite. Il giovane, si è appreso, aveva forse de conti in sospeso con entrambi i pregiudicati uccisi, secondo gli investigatori forse per motivi forse inerenti lo spaccio di droga. Un'ora prima della strage aveva avuto con loro una lite nella quale aveva avuto la peggio ed era stato picchiato. Così è tornato a casa, si è armato, ed è uscito per eliminare i rivali: una vendetta che ha coinvolto una bimba e un anziano innocenti, provocando quattro vittime.
Sebastiana era una bimba di quasi tre anni, era con la mamma in un fazzoletto di giardino su cui si affacciano gli enormi casermoni popolari di Rozzano. Vicino a lei altri bambini che giocavano, mamme e pensionati in cerca di un po’ di fresco. All’improvviso, poco dopo le 22 da un’auto è sceso, pistola alla mano, Vito C. che si è diretto verso due giovani, Alessio Malmassari, di 28 anni, sposato, e Raffaele de Finis, di 23 anni, entrambi pregiudicati con piccoli precedenti. Il primo colpo ha ucciso uno dei due giovani, l’altro è fuggito ma il killer, accecato di rabbia, lo ha inseguito sparando in mezzo alla folla. Sei sette proiettili esplosi, tra questi quelli che hanno ucciso due vittime innocenti. Sebastiana, seduta in braccio alla madre, a cui fa da scudo, è stata colpita alla gola. Inutile la corsa all'ospedale San Paolo, dove dopo una difficile operazione, la bimba è morta. A terra oltre ai due pregiudicati è rimasto anche Attilio Bertolotti, un pensionato che era uscito a passeggio con il cane. Disperazione e rabbia tra i parenti e gli amici delle vittime, che non riescono a darsi pace, ma rabbia anche tra gli abitanti del quartiere che si sentono abbandonati.