Corte di destra o di sinistra a ognuno l'ardua sentenza, ma in questo 3d non voglio parlare di lodo, Cav., Mills e tutto quello di cui sono inondati i giornali di questi giorni.
L'unica certezza è che in ogni caso si tratta di una Corte Costituzionale meridionalista fino al midollo. Il massimo organo giurisdizionale del paese riflette perfettamente la colonizzazione etnica di tutta la giustizia e gli apparati pubblici in generale.
Ecco i 15 membri:
Francesco Amirante, Presidente di sezione della Corte di Cassazione, nato a Napoli il 16 aprile 1933.
Ugo De Siervo, Professore ordinario di diritto costituzionale, nato a Savona il 20 febbraio 1942 (De Siervo quello è savonese come me...).
Paolo Maddalena, Presidente di sezione della Corte dei conti, nato a Napoli il 27 marzo 1936.
Alfio Finocchiaro, Presidente di sezione della Corte di Cassazione, nato a Caserta il 10 settembre 1935.
Alfonso Quaranta, Presidente di sezione del Consiglio di Stato, nato a Napoli il 2 gennaio 1936.
Franco Gallo, Professore ordinario di diritto tributario, nato a Roma il 23 aprile 1937.
Luigi Mazzella, Avvocato Generale dello Stato, nato a Salerno il 26 maggio 1932.
Gaetano Silvestri, Professore ordinario di diritto costituzionale, nato a Patti (Messina) il 7 giugno 1944.
Sabino Cassese, Professore ordinario di diritto amministrativo, nato ad Atripalda (Avellino) il 20 ottobre1935.
Maria Rita Saulle, Professore ordinario di diritto internazionale, nata a Caserta il 3 dicembre 1935.
Giuseppe Tesauro (un bel mattone il suo libro di diritto comunitario, però passato con 30! ), Professore ordinario di diritto internazionale, nato a Napoli il 15 novembre 1942.
Paolo Maria Napolitano, Consigliere di Stato, nato a Roma il 3 ottobre 1944.
Alessandro Criscuolo, Presidente di Sezione della Corte di Cassazione, nato a Napoli il 15 luglio 1937.
(Paolo Grossi, Professore ordinario di storia del diritto italiano, nato a Firenze il 29 gennaio 1933.
Giuseppe Frigo, Avvocato, nato a Brescia il 30 marzo 1935.)
Ricapitolando: su 15 membri 13 terroni (NOVE campani di cui CINQUE di Napoli, 2 romani, 1 siculo e 1 nominalmente di Savona con cognome campano e quindi farebbero addirittura 10). Poi un toscano e un lombardo.
Una corte degna di un regime di apartheid nè più nè meno, altro che l'India britannica, ben peggio, è l'itaglia razzista al contrario di sempre.
Come si può ritenere imparziale sui giudizi (tutti, non mi riferisco all'ultimo in particolare di cui si dibatte) una Corte dalla siffata composizione etnica? Specie quando tratterà di rapporti tra stato centrale e enti locali (regioni, comuni, ecc.). Ovvio che è lì a garantire solo e soltanto lo status quo, cioè il sistema itaglia nella melma in cui è oggi.